Recensione, foto e video del concerto di Cristina D’Avena & Gem Boy tenutosi venerdì 29 luglio per la rassegna Porta di Roma Live 2016. A seguire troverete anche una breve intervista esclusiva rilasciata alla nostra redazione prima del live dalla regina assoluta e indiscussa delle sigle dei cartoni animati.
Cristina D’Avena in concerto al Porta di Roma Live, in scaletta le sigle più belle da Lady Oscar a Pollon
Ieri sera, venerdì 29 luglio, Cristina D’Avena ha fatto tornare bambini per una sera le migliaia di persone presenti al suo concerto in programma al Porta di Roma Live 2016. Il numero di pubblico arrivato per assistere alla penultima serata della celebre rassegna musicale del Centro Commerciale, non aveva niente da invidiare a quello dei migliori artisti della musica italiana. Il motivo? Semplice. Tutti siamo cresciuti cantando i brani della regina indiscussa delle sigle dei cartoni animati degli anni ’80-’90. La voce di Cristina D’Avena è rimasta quasi immutata, come se per lei il tempo si fosse fermato a quel 1981 quando fece il suo esordio con “Bambino Pinocchio”. Il Porta di Roma Live ieri sera era un misto tra bambini di oggi e di ieri in totale visibilio per un vero e proprio mito d’infanzia. Ad aprire la serata sono stati gli speaker e dj di Dimensione Suono Roma che hanno intrattenuto il pubblico presente con le migliori hit del momento, iniziando a scaldare l’atmosfera. Dopo ha fatto il suo ingresso sul palco la bravissima e talentuosa Giulia Luzi, cantante e attrice romana conosciuta in fiction come i Cesaroni. La giovane artista si è esibita con il suo ultimo singolo “Un Abbraccio al Sole”, una bella hit estiva che sta avendo un ottimo successo in radio e sul web. Ma il pubblico è impaziente e vuole solo Cristina che alle 22 sale finalmente sul palco del Porta di Roma Live 2016 sulle note di “Lady Oscar”. Ed è subito il delirio tra le migliaia di persone presenti che iniziano a cantare a squarciagola trasformandosi per una sera tutti in eterni Peter Pan guidati dalla luce magica di Cristina D’Avena.
Recensione e foto del live show di Cristina D’Avena, accompagnata dagli esilaranti Gem Boy
L’esperienza di assistere ad un concerto di Cristina D’Avena è una tappa che ognuno di noi deve fare almeno una volta nel corso della propria vita. La certezza di avere, da oltre 30 anni ormai, ancora un così grande successo di pubblico nasce soprattutto dalla semplicità con cui Cristina è riuscita a rimanere sempre fedele a se stessa. Lei è nel nostro immaginario collettivo, uno dei miti più importanti della nostra infanzia e l’affetto che la lega ai suoi fans è qualcosa di incredibilmente magico ma soprattutto reciproco. Una dimostrazione e una conferma di questo amore immenso lo abbiamo con l’ultimo album di Cristina D’Avena, intitolato #Le sigle più belle e uscito lo scorso 22 luglio, già al terzo posto della classifica FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana). Un risultato davvero straordinario a cui fanno seguito concerti come quello di ieri sera al Porta di Roma Live (quarto anno consecutivo per Cristina) dove erano presenti quasi 6 mila persone.
Come accade dal lontano 2007, ad accompagnare l’icona di intere generazioni di ragazzi e ragazze sul palco sono stati gli esilaranti e “dispettosi” Gem Boy. Nel corso della serata il divertimento non è mai mancato grazie anche alle gag spassose con il gruppo che hanno regalato al pubblico tante risate. Tra le sigle eseguite nel corso della serata ci sono state quelle storiche e più amate come “Mila e Shiro”, “Kiss me Licia”, “E’ quasi magia Johnny”, “L’incantevole Creamy”,“Occhi di gatto” e un medley dei “Puffi”. In scaletta poi anche “Magica magica Emi”, “Pollon”, “Rossana”, “Là sui monti con Annette”, “Piccoli problemi di cuore”, “Doraemon”, “Robin Hood”, “Tazmania”. Cristina, dopo una breve pausa in cui ha lasciato spazio ai Gem Boy con le loro “personali” versioni delle sigle dei cartoni, è tornata sul palco con una chitarra elettrica esibendosi con “Jem”. Come spesso accade poi l’artista ha eseguito un mix di brani in versione molto più soft tra cui la cover di “A Te” di Jovanotti, “Stilly”, “Goldrake”, “Sakura” e “Pollyanna”. Al termine di una serata carica di emozioni e soprattutto tanto divertimento, Cristina D’Avena ha invitato il pubblico presente a non smettere mai di credere nei propri sogni. Così come noi non smetteremo mai di ascoltare le sue sigle e, anche se solo per un attimo, potremmo tornare ad avere la leggerezza, la gioia e la semplicità di essere bambini. E visto il momento difficile in cui viviamo, servirebbe che tutti tornassero a guardare il mondo con gli occhi di un bimbo.
Intervista esclusiva a Cristina D’Avena prima del concerto al Porta di Roma Live 2016
In vista del concerto tenuto ieri sera nella nota rassegna musicale del Porta di Roma Live 2016, noi della redazione di Corretta Informazione abbiamo avuto il piacere di contattare telefonicamente Cristina D’Avena per una breve intervista esclusiva. A seguire poi troverete un breve video del concerto andato in scena ieri.
Ciao Cristina, per prima cosa vorrei dirti che sono davvero onorata di intervistarti essendo cresciuta con le tue sigle. Ma veniamo a noi. Venerdì scorso (22 luglio) è uscita la tua nuova raccolta con le canzoni più belle dei cartoni animati. Come si riesce a scegliere tra ben 750 sigle realizzate?
“Non è semplice perché poi in un modo o nell’altro si è costretti a lasciarne fuori tantissime altre. Diciamo che mi affido molto ai miei fans, ascolto le loro richieste sui brani che vorrebbero trovare nel disco. Poi devo ringraziare i miei collaboratori che mi danno una mano nella selezione. Ovviamente alcune sigle le scelgo io personalmente ma cerco di accontentare soprattutto i miei fans”.
All’interno dell’album è stato inserito anche il brano “Il segreto” che tu hai inciso lo scorso anno per ricordare la storica fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano, Mariele Ventre. Una canzone molto bella e toccante. Ci racconti cosa è stata per te Mariele Ventre?
“Per me lei è stata per prima cosa un’amica. Poi è stata importante nella mia crescita di artista visto che io ho esordito che avevo 3 anni e c’era lei a dirigere il Piccolo Coro dell’Antoniano. E’ stata la mia insegnante di canto ma anche una maestra di vita. Era una donna molto forte che credeva nella musica come strumento per affrontare la vita”.
Cristina 30 anni di carriera, oltre 7 milioni di dischi venduti e ancora oggi i tuoi concerti sono quasi sempre sold out. Ora però devi svelarci qual è il tuo segreto.
“Io penso che sia stato il restare sempre coerente nel mio percorso musicale. Ho scelto di fare le sigle dei cartoni animati ed ho continuato a farlo con la stessa semplicità. Sono rimasta fedele alla mia musica. Questo è un genere che riesce sempre ad arrivare al cuore delle persone. Il pubblico è legato ai propri ricordi d’infanzia e le sigle dei cartoni ne fanno parte. Credo sia questo il motivo per cui ricevo ancora oggi così tanto affetto e per me è una grande soddisfazione”.
Domani sera sarai al Porta di Roma Live per il quarto anno consecutivo se non sbaglio, e sarai accompagnata come sempre dai Gem Boy. Come è nata la vostra collaborazione?
“Inizialmente conoscevo i Gem Boy soprattutto per le canzoni cattive che hanno scritto su di me come ‘Ammazza Cristina’ ed io ero abbastanza offesa per questo. Un giorno ci siamo incontrati per caso in autogrill e loro si sono scusati ed ho deciso di perdonarli. In seguito tramite Clarissa (D’Avena, la sorella di Cristina, ndr) che collaborava con Red Ronnie per i concerti al Roxy Bar, mi hanno proposto di partecipare in una puntata con loro. Il primo concerto è andato sold out così abbiamo deciso di bissare e anche il successivo è andato tutto esaurito. Da quel momento abbiamo capito che funzionava e non ci siamo più fermati”.
Cristina ti ringrazio per averci concesso questa breve intervista e per tutte le emozioni che continui a regalarci con le tue bellissime sigle dei cartoni animati che ci fanno tornare ogni volta bambini.
Sono stato al concerto,davvero bello emozionante,vedere tanti coetanei non più giovani cantare le canzoni che ci hanno tenuto compagnia da bambini……tanta nostalgia