Se si sta pensando a investire in un immobile conviene sempre partire da un prezzo più basso di quello proposto dal venditore, perché esistono tutta una serie di strategie che possono portare a un buon risparmio e complessivamente a un buon affare. E dopo aver acquistato casa, arriva il momento di pensare all’arredamento dello stesso. In particolare, una delle cose più impegnative è la cucina. Poi certo se si ha un budget di spesa ampio, allora basta fare un check in un bel catalogo della storica azienda Scavolini e si trovano ottimi prodotti. Se di contro la capacità di spesa è molto limitata, si potrebbe optare per un modello vintage ovvero shabby chic. Cosa significa?
Perché un lampadario tradizionale nella cucina shabby chic?
Lo stile shabby chic è un tipo di arredamento che riprende l’arredamento antiquato, ma con materiali più moderni. Chi non si dimentica quei lampadari oscillanti, di color nero o marrone scuro, nelle cucine delle nonne? Quelli con cordicelle pendenti e finimenti metallici e rotondeggianti, magari con candelotti appesi o coppe di vetro ribaltate e sfumate e variopinte? Con i lampadari classici otterrete un effetto di completezza che farà proprio al caso vostro. Fra l’altro lo stile shabby chic è anche molto ricercato in questi anni, perché spesso riutilizza i materiali e quindi economicamente è meno costoso ed evita lo spreco. E se il lampadario è funzionale a recuperare i valori tradizionali, cos’altro serve per imbastire una cucina di questo tipo?
Quando una cucina è shabby chic
Innanzitutto, questa cucina riprende l’arredo degli anni cinquanta, sessanta e settanta. Un’interessante carrellata è possibile vederla qui. Ad ogni modo si parla di pareti di color bianco, rosa antico o al massimo verde pastello chiaro. Poi i tessuti d’arredo devono riprendere i motivi floreali e provenzali con tanto di presenza di centrini, tende campestri e oggetti d’arredo in legno, magari appositamente usurati e invecchiati. Fra i mobili è un tocco in più il classico mobile a più piani con vetrinetta per esporre piatti e bicchieri. Anche eventuali piastrelle dovranno riprendere le linee geometriche di una volta. Le sedie dovranno essere tipicamente quadrate, con schienali a righe e cuscini rotondeggianti che magari riprendano i colori vintage di tende o della cucina stessa.
Elementi ulteriori per una cucina shabby chic
Le tovaglie e i tovaglioli, nonché i cassettoni devono recuperare i colori del pastello verde o al massimo del marrone e dovranno essere di lino, cotone o canapa. Mentre il marmo cotto può essere perfetto per un top oppure in alternativa va benissimo la pietra. Altro elemento ulteriore che non deve mancare è il carrello porta pietanze e il cesto in vimini dove porre il pane o la frutta.
Costo di una cucina shabby chic
Ma quanto costa una cucina così vintage? Si potrebbe dire che se parte del materiale può essere recuperato dalle nonne o nei mercatini dell’usato, altra parte della cucina dovrà essere comprata. Di base la cucina shabby non è affatto costosa, anzi si può cavarsela con un massimo di 2.000 euro. Attenzione, però! Questo tipo di stile va messo in relazione con il contesto dell’appartamento. Quindi è molto adatto a casa di montagna o di campagna e a case di città dall’aspetto ancora tradizionale. Mischiare shabby e moderno, se fatto male, potrebbe dare un senso di squilibrio pesante a tutta la casa.