Daniele Silvestri torna scrivendo il pungente testo di “Quali alibi”, singolo che anticipa l’uscita del nuovo album. Ad aprile la partenza del tour 2016.
Esiste, ringraziando il cielo, una gran parte di persone affamate di verità. Avere la voglia di conoscere ciò che è stato il nostro passato e tentare in tutti i modi di comprendere quello che ci circonda nella maniera più chiara possibile. Così c’è chi ama il cinema, ma predilige maggiormente i film basati su fatti realmente accaduti, per scoprire magari una parte di storia dimenticata. E c’è allo stesso modo chi si definisce appassionato di musica, ma più di tutto preferisce ascoltare quella composta dai cantastorie. Questa figura mitologica a rischio estinzione ma che, ringraziamo il cielo una seconda volta, continua ad esistere soprattutto in Italia. Il nostro paese può infatti vantare un ricco ventaglio di artisti capaci negli anni di fantasticare con la mente verso personaggi narrati nelle loro canzoni più celebri, ma soprattutto di mantenere attiva la mente di chi si è soffermato sui testi delle loro canzoni. Daniele Silvestri è solo uno tra questi, ma è sicuramente tra i più capaci nel fare ciò che fa. Come una specie di giornalista, il cantautore diventa così cronista, raccogliendo i dettagli di quel che lo circonda e trasferendo ciò che ha osservato dagli occhi alla mente e dalla mente alla mano e dalla mano al foglio bianco. Nascono così i successi che han reso grande la carriera di Daniele Silvestri, con quel di nicchia che in quanto “etichetta” potrebbe rimaner stretta ma che invece in certi casi profuma di una splendida utopia chiamata libertà.
Daniele Silvestri, “l’uomo col megafono” che canta di amore e critica sociale
Nato a Roma nel ’68, Daniele Silvestri ha potuto assistere al baratro morale verso cui l’Italia è stata spinta negli ultimi decenni. Guardando al passato sono tante le canzoni con cui il cantautore romano punta il dito verso la classe politica nostrana, arrivando a prestare la propria voce alle minoranze di cui si è fatto bandiera più volte, come nel caso di Gino e l’Alfetta, brano divenuto poi bandiera musicale del Gay Pride nel 2007. Sin dagli esordi Daniele Silvestri non ha avuto timore di esprimere in totale libertà ciò che la mente ed il cuore gli suggeriva, con testi provocatori mascherati da sonorità accattivanti. Fu così per L’uomo col megafono, fino ad arrivare a Il mio nemico, passando per L’appello, Precario il mondo e A bocca chiusa, presentata al Festival di Sanremo nel 2013. Venti anni di musica e storie condite da romanticismo e critica sociale, ed una storica amicizia portata avanti con i colleghi Niccolò Fabi e Max Gazzé. Rapporto culminato artisticamente con la pubblicazione dell’album Il padrone della festa, scritto a sei mani e protagonista di una fortunata tournée conclusasi sul palco del Rock in Roma ad agosto 2015. Chiusa la parentesi FabiSilvestriGazzé, non c’è stato neanche il tempo di riprendere fiato perché, come lo stesso Daniele Silvestri ha dichiarato, “Mi sono ritrovato sommerso da un’urgenza creativa che non sentivo da tempo”, e quando l’anima chiama, un vero cantastorie ha il dovere di rispondere “presente”.
Testo di “Quali alibi”, il singolo che anticipa l’uscita del nuovo album e l’inizio del tour 2016
Mesi di intenso lavoro in studio affiancato da un folto gruppo di musicisti. Da questa ondata di entusiasmo è nato il nuovo album di Daniele Silvestri, in uscita il prossimo 26 febbraio. Un album voluto, sentito, che arriva a ben cinque anni di distanza da S.C.O.T.C.H.
In quel caso la linea artistica della tracklist risultava ben chiara, nell’alternanza morale e sentimentale raccontata in precedenza. E questa voglia di convertire in musica le proprie idee si conferma con il testo di Quali alibi, il nuovo singolo di Daniele Silvestri, in radio da venerdì 15 gennaio.
“Da una parte c’è il suono, dall’altra la mia personale infatuazione per il gioco quasi enigmistico nell’uso delle parole“, così l’artista presenta al mondo la sua ultima creatura musicale. Emerge ancora una volta il talento da paroliere del cantautore romano, carta vincente finalizzata ad inquadrare una realtà ben presente dell’attuale società romana.
Il tema centrale della canzone è la politica, non solo nostrana se pensiamo alle parole riferite ai conflitti tra Russia e Ucraina, così come all’utilizzo dei droni da parte degli Stati Uniti. Politica uniformemente rea di numerose malefatte che han dilaniato la già fragile moralità del mondo “civilizzato”. E se è vero che il pesce puzza dalla testa, nessuno può dirsi assolto ma qualcuno risulta sicuramente più responsabile di altri. In Quali alibi troviamo chiari riferimenti alla democrazia, protagonista assente durante la nomina degli ultimi governi, ma soprattutto a personaggi che senza scrupoli ne combinano di ogni, con la certezza di poter nascondere la polvere sotto il tappeto ogni volta che ce n’è bisogno. Una dimensione in cui un’alibi comune permette di giustificare ogni malefatta, scatenando una sorta di reazione a catena basata sull’omertà con cui ciascuno decide di rimaner zitto per non essere messo a tacere da qualcun altro.
“Personaggi di chiarissima fama che sembrano svolazzare lieti e intoccabili, leggeri come colibrì che succhiano il nettare ovunque ne trovino“
Il paese delle “bustarelle”, di silenzi comprati, di sanguisughe sociali, uno spaccato d’Italia raccontato ancora una volta in maniera magistrale attraverso la brillante mente di Daniele Silvestri, con l’amara ironia nascosta (ma non troppo) tra le rime del testo, di seguito riportato.
Partirà ufficialmente nel mese di marzo il Tour 2016 di Daniele Silvestri. Il cantautore girerà l’Italia, portando per la prima volta la sua musica all’interno dei maggiori teatri. Ben 23 date in calendario, a cominciare dalla data zero di Foligno (27 febbraio, Auditorium San Domenico). La tournée proseguirà poi con Genova (10 marzo, Politeama Genovese) Aosta (11 marzo, Teatro Splendor) Senigallia (12 marzo, Teatro La Fenice) Isernia (18 marzo, Auditorium Unità d’Italia) Pescara (19 marzo, Teatro Massimo) Bari (21 marzo, Teatro Petruzzelli) Napoli (22 marzo, Teatro Augusteo) Lecce (23 marzo, Teatro Politeama Greco) Padova (01 aprile, Gran Teatro Geox) Milano (02-03 aprile, Teatro degli Arcimboldi) Reggio Emilia (05 aprile, Teatro Romolo Valli) Roma (07-08-09 aprile, Auditorium Conciliazione) Udine (14 aprile, Teatro Nuovo) Trento (15 aprile, Teatro Auditorium Santa Chiara) Cesena (16 aprile, Carisport) Torino (18 aprile, Teatro Colosseo) Firenze (19 aprile, Teatro Verdi) Cosenza (12 maggio, Teatro Rendano) Catania (13 maggio, Teatro Metropolitan) Palermo (14 maggio, Teatro Golden).