È già passato un anno da quando la Camera ha approvato il ddl Cittadinanza: in dodici mesi il disegno di legge su ius soli e ius culturae è stato affossato e bloccato in Senato da ben ottomila emendamenti; scopriamo le novità contenute nel testo, casa cambia con la sua eventuale approvazione e le opinioni dei vari schieramenti politici, dal PD al centrodestra, passando anche per il Movimento 5 Stelle.
Nessuna novità dal Senato per il DDL Cittadinanza, bloccato da migliaia di emendamenti
Le varie associazioni che sostengono il disegno di legge hanno ottenuto la possibilità di incontrare le senatrici Anna Finocchiaro (presidente della Commissione Affari Costituzionali) e Doris Lo Moro (relatrice) per richiedere la calendarizzazione del provvedimento in Aula in tempi brevi, magari anche prima del 4 dicembre 2016, data in cui, come abbiamo già spiegato in altri articoli, ci sarà il Referendum Costituzionale (anche se Fonocchiaro ha parlato del giorno dopo la consultazione, per evitare che questa legge a cui tiene molto non venga usata in modo strumentale per creare polemica prima del referendum). Il ddl Cittadinanza riguarda i diritti di tantissimi giovani (parliamo di migliaia di persone, quasi un milione) che sono nati o cresciuti in Italia, con cultura e stili di vita italiani, che al momento non possono godere di alcuni diritti fondamentali, come ad esempio il diritto di voto, in quanto non italiani per la legge.
Il testo: cosa cambia per l’acquisizione della cittadinanza
Il testo del disegno di legge prevede che chi nasce in territorio italiano da genitori stranieri possa acquisire la cittadinanza italiana; almeno uno dei genitori deve però essere in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo (rilasciato agli stranieri extracomunitari che hanno un permesso di soggiorno come minimo da cinque anni e percepiscono un reddito pari almeno all’assegno sociale, hanno un’abitazione adeguata e superano il test sulla lingua italiana) o permanente (rilasciato agli stranieri comunitari che risiedono legalmente e continuativamente in Italiana da almeno un quinquennio).
Il provvedimento prevede anche che possa acquisire la cittadinanza italiana anche il minore straniero nato in Italia o arrivato in Italia prima di compiere 18 anni e che sia residente nel Bel Paese da almeno 6 anni e abbia svolto un percorso formativo di durata minima di cinque anni presso uno degli istituti del sistema nazionale di istruzione o un percorso di formazione mirato alla qualifica professionale di durata non inferiore ai tre anni. In questo caso la cittadinanza viene concessa dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministero dell’Interno e dopo aver sentito il parere del Consiglio di Stato.
Ovviamente i figli minori di chi ha acquisito la cittadinanza italiana diventano italiani a loro volta; il ddl Cittadinanza staibilisce anche che negli istituti scolastici vengano promosse iniziative educative mirate all conoscenza e alla consapevolezza dei doveri e dei diritti legati proprio alo status di cittadino italiano e prevede che venga istituita una giornata dedicata alla “proclamazione” dei nuovi cittadini.
Le opinioni dei partiti: la Lega frena
Il ddl Cittadinanza viene spinto dal PD e da Sel, ma per il momento non riesce a superare il muro tirato su dal centrodestra, con la Lega Nord (che ha firmato la quasi totalità degli emendamenti presentati) in prima linea: Calderoli ha detto di essere orgoglioso di aver bloccato quella che considera una pessima proposta di legge, confermando la sua contrarietà ad un provvedimento che servirebbe al PD per coltivarsi un nuovo elettorato ma che creerebbe dei rischi a livello di sicurezza (facendo riferimento ai casi delle Banlieu parigine o a Molenbeek in Belgio). L’anno scorso il ddl Cittadinanza ottenne l’approvazione della Camera con il voto favorevole di PD, Area Popolare, Per l’Italia-Centro Democratico, Sel e Scelta Civica, mentre votarono No la Lega Nord e Forza Italia; Il Movimento 5 Stelle si era astenuto.