Durante la carriera universitaria, può accadere di dover sospendere gli esami da sostenere. Ma è possibile ricominciare a sostenere gli esami pur essendo passato un po’ di tempo dall’ultimo esame preparato? La risposta è sì, tuttavia, occorre verificare che non siano scattati i termini per la decadenza degli esami già sostenuti, che comporta la perdita degli esami verbalizzati e quindi dei crediti formativi universitari (CFU) conseguiti.
Infatti, dopo un certo periodo di tempo, se non vengono più sostenuti esami, si va incontro alla decadenza degli esami universitari che comporta: la perdita degli esami sostenuti e la conseguente perdita anche dei rispettivi CFU e l’obbligo, per lo studente, di immatricolarsi nuovamente per poter ricominciare a sostenere gli esami e poco importa che nel corso degli anni si siano pagate regolarmente tutte le tasse d’iscrizione, la decadenza è comunque inevitabile.
Non c’è una regola comune che disciplina la decadenza degli esami universitari, ogni ateneo adotta regole e termini propri per gestire la decadenza dello status di studente.
Tuttavia, generalmente, un termine piuttosto comune dopo il quale scatta la decadenza è quello degli 8 anni accademici, trascorsi i quali, se lo studente non riesce a sostenere altri esami, dovrà obbligatoriamente procedere con una nuova immatricolazione e il sostenimento ex novo degli esami persi.
Occorre specificare che la decadenza degli esami universitari può variare a causa di alcuni fattori che possono incidere sensibilmente sul caso specifico, come: l’ordinamento di appartenenza del corso di studi; la condizione dello studente (se lavoratore, part-time, diversamente abile, ecc.); clausole specifiche dell’ateneo, ecc.
Per avere un’idea più chiara, vediamo come funziona la decadenza degli esami universitari in alcuni dei principali atenei italiani.
Dopo quanto tempo decadono gli esami universitari in Italia?
La decadenza degli esami universitari è regolata diversamente in ogni ateneo italiano. Di seguito, i più importanti, da nord a sud:
La Statale, Milano
Gli studenti iscritti all’ateneo milanese rischiano di incorrere nella decadenza degli esami universitari dopo soli 3 anni accademici consecutivi trascorsi senza aver superato esami. Tuttavia, se lo studente è immatricolato fino all’a.a. 2019/2020 il termine per la decadenza è di 8 anni e, analogamente a tutti gli atenei italiani, non viene fornita comunicazione allo studente del verificarsi della situazione di decadenza.
Università degli studi di Bologna
L’ateneo felsineo ha recentemente modificato il proprio regolamento in merito alla decadenza, introducendo delle clausole più flessibili e consentendo un margine maggiore a tutti gli studenti fuori corso. In base al nuovo regolamento, si decade dalla status di studente se sono passati 8 anni consecutivi dall’ultimo esame sostenuto con profitto (a prescindere dall’esito) o dall’ultima iscrizione (se fosse più favorevole del profitto accademico). Ai fini del calcolo della decadenza, l’ateneo fa sapere che, qualora lo studente scelga di ricorrere alla sospensione degli studi, gli anni di sospensione sono conteggiati ai fini della decadenza. Anche in questo caso, la posizione di regolarità del pagamento rateale della tasse non dà diritto a non incorrere nello status di decadenza.
Università degli studi di Perugia
La perdita dello status di studente, anche in questo caso avviene se nell’arco di 8 anni consecutivi non viene superato alcun esame oppure – ma questo vale solamente per gli studenti immatricolati a partire dall’a.a. 2010/2011 – qualora lo studente non rinnovi la sua iscrizione all’ateneo per oltre 3 anni consecutivi e nel caso questo avvenisse, senza aver dato formale comunicazione di rinuncia agli studi.
La Sapienza, Roma
Il regolamento degli studenti de La Sapienza disciplina la decadenza degli esami universitari per gli studenti ancora immatricolati al vecchio ordinamento, cioè l’ordinamento in vigore prima del D.M. 509/99. Secondo l’ordinamento la decadenza scatta allo scadere dell’ottavo anno consecutivo passato senza sostenere alcun esame. Come anticipato sopra, la decadenza opera d’ufficio, pertanto la segreteria non è tenuta a informare lo studente dell’avvenuta decadenza. Pertanto se siete studenti fuori corso dell’università La Sapienza, fate bene i conti, perché potreste incappare, dopo diverso tempo, nella decadenza del vostro percorso universitario.
L’Orientale, Napoli
Nel caso dell’ateneo napoletano, la decadenza varia a seconda dell’ordinamento a cui lo studente appartiene:
- nel vecchio ordinamento (ex 341/90), si decade dallo status di studente se per 8 anni consecutivi non si sostengono esami;
- nella laurea triennale del nuovo ordinamento (ex 509/99 e 270/04), si incorre nella decadenza degli esami se per 6 anni consecutivi non si è sostenuto alcun esame;
- nelle lauree magistrali/specialistiche (ex 509/99 e 270/04), sempre del nuovo ordinamento, la decadenza subentra dopo 4 anni consecutivi dall’ultimo esame.
Ogni ateneo ha delle regole differenti per gestire la situazione di decadenza dello status di studente, tuttavia, un certo orientamento generale persiste e quindi è possibile farsi un’idea di come procedere nell’eventualità si verificasse la condizione di decadenza.
Sicuramente la decadenza dello status universitario non è una situazione piacevole, ma è pur vero che prima di arrivarci c’è tempo sufficiente per organizzarsi e cercare scongiurarla il più possibile.
Se però, si è impossibilitati a proseguire il sostenimento degli esami, oppure si è decisi a cambiare percorso senza dover perdere gli esami sostenuti e la fatica fatta per ottenere i risultati, occorre sapere vi sono delle possibilità che è bene considerare. Vediamo quali.
Cosa accade dopo la decadenza degli esami universitari?
Se vi trovaste nella spiacevole situazione di decadenza universitaria, sappiate che non tutto è perduto. Come prima cosa potreste seriamente considerare di ricorrere alla rinuncia agli studi e pensare di immatricolarvi presso un altro corso di laurea che, nel frattempo, avete considerato più adeguato al vostro percorso.
Il passaggio avviene contattando direttamente la segreteria che vi illustrerà le corrette modalità per effettuare il passaggio di corso. Se invece siete seriamente intenzionati a proseguire con il percorso che avevate intrapreso anni fa, sappiate che anche in questo caso esiste la possibilità di farsi accreditare nuovamente gli esami e i relativi crediti perduti: il riconoscimento degli esami decaduti, generalmente avviene a insindacabile giudizio del consiglio di ateneo che può considerare il parziale o totale recupero degli esami decaduti, valutando contestualmente la carriera universitaria dello studente ed eventuali situazione specifiche. Per il riconoscimento degli esami è richiesto anche un pagamento di una penale il cui valore varia a seconda dell’ateneo di riferimento.
Perciò, prima di decidere se riprendere gli studi occorre informarsi bene sul sito dell’Ateneo oppure contattando direttamente le relative segreterie amministrative dei singoli dipartimenti, che sapranno consigliare la scelta migliore da prendere per la vostra situazione.