Dubbi sugli ebook e tra pro e contro il ministro Carrozza fa un passo indietro
2012: “Benvenuti ebook”, “Addio ai libri scolastici cartacei”.
2013: “Stop agli ebook scolastici”.
Cosa è cambiato? Niente se non che il governo Monti è caduto e si è instaurato il governo Letta, il cosiddetto governo delle larghe intese che, però, non riesce ad intendersi su nulla e rimanda leggi e decisioni a date da destinarsi. Così, forse giustamente, l’attuale ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza sceglie di prendere tempo e di riflettere bene sul decreto del suo predecessore, il ministro Profumo, in merito all’adozione di ebook scolastici anziché di libri cartacei.
Lo “stop” del ministro Carrozza è , per ora, temporaneo; è infatti prevista l’introduzione degli ebook scolastici a partire dal 2015. Perché, però, tanti dubbi sull’abbandono dei testi cartacei se, come affermava il ministro Profumo, tale manovra avrebbe comportato e comporterebbe un risparmio di circa il 30% per ogni famiglia? Chi con la crisi attuale rinuncerebbe ad un tale sconto?
In realtà molti aspetti degli ebook sono controversi. Partiamo dal risparmio, punto forte del decreto Profumo. Sicuramente è evidente il ribasso dei prezzi di copertina degli ebook scolastici; è, infatti, sufficiente visitare un qualsiasi sito internet in cui si possono scaricare ebook per verificare il prezzo. È pur vero, tuttavia, che esiste un fenomeno “abbastanza” conosciuto che si chiama pirateria, che potrebbe vanificare l’utilità degli ebook. Tutto ciò che si mette su internet rimane su internet e non è difficile trovare ebook gratis da scaricare, e gratis è meglio di uno sconto del 30%!
Altro punto fondamentale riguarda proprio la motivazione per la quale il ministro Carrozza è titubante: “la mancanza di infrastrutture adeguate” a sostenere una simile rivoluzione digitale. Le scuole italiane non brillano certo per l’alto tasso tecnologico, basti pensare alla bassa efficienza degli ormai vecchi computer di cui sono dotate, oppure al fatto che soltanto il 21% delle aule nazionali è dotato di lavagne digitali, percentuale ben al di sotto degli standard dell’eurozona. C’è poi un ostacolo tecnico che pregiudica la sostituzione dei libri scolastici cartacei: soltanto l’8% dei titoli è disponibile in formato digitale, rivela un’indagine dell’OCSE. Ciò implica, a livello nazionale, una standardizzazione dei testi in uso e, a livello familiare, un’ulteriore spesa nel caso in cui l’anno precedente non fosse stato usato un libro disponibile anche in digitale.
I salutisti, inoltre, hanno accusato i lettori ebook e i tablet di recare danni alla vista, anche se tali recriminazioni sembrerebbero essere state smentite, e di aumentare la dipendenza da computer e internet soprattutto in età adolescenziale.
Ma come ci insegnano da bambini, oltre ai contro esistono anche dei pro o, più intellettualmente parlando, dovremmo utilizzare un po’ di dialettica aristotelica per analizzare bene la questione degli ebook. La digitalizzazione dei libri scolastici potrebbe permettere a studenti e professori di condividere una lezione più interattiva che coinvolga non solo alunni svogliati, ma spesso (che è anche peggio) professori annoiati, perché il vantaggio didattico degli ebook sta proprio nel fatto che in uno strumento compatto, che evita anche il peso dei libri, si hanno tutti i contenuti atti a creare una lezione interdisciplinare, già ampiamente sperimentata nel resto d’Europa. Gli ebook creerebbero, poi, una sorta di archivio delle conoscenze per lo studente che potrebbe, così, consultare tutte le informazioni che vuole a portata di click o di dito. La soluzione ebook potrebbe soddisfare anche gli ambientalisti. Si risparmierebbero, infatti, molti alberi e ettari di foreste, sfruttati di solito per la produzione di carta, usata non solo per libri di testo, ma anche per tutto l’indotto scolastico ovvero fogli, quaderni e diari, facilmente sostituibili da una pagina elettronica.
Ma che siate salutisti o ambientalisti, che si risparmi o meno, che vogliate stare al passo con l’Europa o no; il punto non è questo, almeno per quanto riguarda noi cittadini comuni. La propria opinione si dividerà sempre e solo davanti al rapporto personale che ognuno di noi ha con i libri. C’è chi come Erri de Luca trova negli ebook un approccio nuovo e utile soprattutto per i “nativi digitali”, intendendo con ciò la nuova generazione di giovani, che, come afferma in un’intervista della Gazzetta di Parma, “si potranno abituare presto”. Se al contrario, pensate come Umberto Eco che “[…]I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico[…]. Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna […] (La bustina di Minerva, Milano, Bompiani, 2000)”, allora sarete sicuramente contro l’introduzione degli ebook scolastici.
Il fatto che la lettura sia un aspetto intimo della vita,tuttavia, non ci deve forviare dalle responsabilità del governo, in tal caso del governo Letta. Sostituire i libri cartacei con gli ebook è una scelta che i nostri politici devono fare perché, qualsiasi sia l’esito, porterà a una svolta ed essa stessa sarà indice di un cambiamento.