La vittoria del No al Referendum e l’addio di Renzi hanno provocato molti dubbi nelle menti degli italiani: scopriamo quando e se ci saranno le elezioni politiche 2016-2017, quando si vota e quali sono i possibili candidati di Movimento 5 Stelle, PD e Lega senza dimenticare ovviamente il possibile listone del Centrodestra.
Addio di Renzi e No al Referendum: quando si vota per le elezioni politiche? Entro il 2016-2017?
Lo aveva annunciato lo stesso Renzi diversi mesi fa, salvo poi rimangiarsi quanto detto, che in caso di sconfitta al Referendum Costituzionale si sarebbe dimesso poichè la stessa riforma era fortemente voluta dal leader del PD e soprattutto a questo governo era stata dato l’incarico preciso di rinnovare la Costituzione.
Poco dopo la mezzanotte però il Premier ha preso atto della larga sconfitta (60% dei voti a favore del No con una affluenza record) e ha deciso di lasciare “oneri e onori”, come dichiarato in conferenza stampa, ai vincitori della lunghissima campagna referendaria. Questo pomeriggio Matteo Renzi ha presentato le proprie dimissioni al Capo dello Stato Mattarella il quale però sembra orientato a rinviare le elezioni politiche e scegliere un nuovo Presidente del Consiglio che si occupi della Legge di Stabilità e di quella elettorale.
Le posizioni dei vari partiti sono molto diverse ma legate da un unico filo conduttore: è necessario un governo provvisorio che metta a posto il necessario per andare a votare, applicando dunque i correttivi sull’Italicum. Movimento 5 Stelle e Lega Nord sostengono che subito dopo queste operazioni le elezioni politiche debbano essere imminenti, Brunetta ha invece affermato di esser d’accordo a concedere un periodo di manovra un pò più ampio al nuovo governo per finire l’operato di Renzi e il PD invece ovviamente punta a portare a termine il mandato con il traghettatore scelto da Mattarella, vantando la maggioranza in Parlamento.
Quali sono i possibili candidati del Movimento 5 Stelle, PD, Lega e Centrodestra per la Presidenza del Consiglio?
Da voci provenienti dal Quirinale sembra che Mattarella sia intenzionato ad incaricare Pier Carlo Padoan (Ministro dell’Economia di Renzi) o Pietro Grasso (Presidente del Senato) di formare un governo tecnico che possa traghettare l’Italia in un momento così delicato, ovviamente però in molti guardano più in avanti e stanno cercando di capire chi sarebbero i principali candidati alla Presidenza del Consiglio se si andasse al voto prossimamente.
Il candidato Premier del Movimento 5 Stelle non è ancora noto e si saprà solo quando verranno indette ufficialmente le elezioni. Di Maio è in pole, ci sono però molti aspiranti rivali all’interno del movimento come Roberto Fico; un altro nome molto noto e che farebbe felice gli elettori è quello di Alessandro di Battista, uomo immagine dei pentastellati che grazie ai due tour in giro per l’Italia fatti nel 2016 è entrato in estrema confidenza con i cittadini.
Per quanto riguarda il PD bisognerà ovviamente ricorrere alle primarie, nel partito regna il caos e per questo motivo nessuna candidatura è da escludere. Dal clamoroso ritorno di Prodi a una nuova candidatura di Renzi, dalla rivalsa di Bersani all’affermazione di Franceschini, è quasi impossibile prevedere in questo momento quale potrebbe essere il candidato PD alle elezioni politiche.
Facile annunciare Salvini come candidato sostenuto dalla Lega Nord (partito in rialzo negli ultimi mesi, arrivato al 15%), è invece molto meno chiara la strategia che adotterà il partito in merito all’ipotetica alleanza con Berlusconi e Meloni (altri possibili candidati Premier). L’ipotetico listone del Centrodestra riuscirebbe a mettere insieme una buona percentuale di fedeli elettori, allo stesso tempo però secondo i sondaggi questa operazione potrebbe non bastare per arrivare al ballotaggio, e anche in quel caso PD o M5S avrebbero la meglio. Il Centrodestra dovrà dunque prendere la decisione giusta e più vantaggiosa ai fini di una ipotetica maggioranza, per questo motivo Berlusconi, Meloni e Salvini dovranno ritrovare un dialogo e scegliere se unirsi: possibile ritorno anche di Alfano alla “base” dopo l’esperienza terminata con Renzi.