Ancora pochi giorni e il ballottaggio stabilirà chi sarà il nuovo sindaco di Roma tra la candidata dei Cinque Stelle Virginia Raggi e il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti: scopriamo in quale data si svolgerà il secondo turno di queste elezioni Amministrative 2016, cosa dicono i sondaggi e quali sono i punti chiave dei programmi dei due contendenti.
Ballottaggio sindaco Roma 2016: data del voto, orari e sondaggi
Prima di tutto vediamo le informazioni necessarie per poter esprimere il proprio voto: i cittadini romani potranno votare per il ballottaggio solo nelle giornata di domenica 19 giugno dalle ore 7:00 alle ore 22:00. Bisogna presentarsi al seggio muniti di tessera elettorale e documento d’identità. Rispetto a quelle del primo turno, le schede elettorali saranno decisamente più semplici: ci saranno due grandi spazi, in ciascuno dei quali verranno stampati in alto il nome del candidati a sindaco di Roma e sotto i simboli di tutte le liste che lo appoggiano. Basterà fare un segno sul nome del candidato preferito per esprimere la propria preferenza. Lo spoglio inizierà immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di voto e visto che non ci sono incroci tra liste e candidati, il risultato finale del ballottaggio dovrebbe arrivare nel giro di un tempo abbastanza breve.
I sondaggi che hanno preceduto il primo turno hanno sempre visto Virginia Raggi come la candidata più apprezzata, e così è stato: la rappresentante del Movimento 5 Stelle il 5 giugno ha raccolto più del 35% delle preferenze, staccando Roberto Giachetti di oltre dieci punti percentuali. Per quanto riguarda i ballottaggi non ci sono sondaggi ufficiali (non possono esserci), ma circolano quelli clandestini: ci limitiamo a dire che anche in questo caso Raggi sembra in vantaggio, ma sono dati che vanno presi con le molle e soprattutto c’è parecchia incertezza perché non è ancora ben chiaro con chi si schiereranno gli elettori i cui candidati sono stati “eliminati” al primo turno.
Elezioni amministrative: i confronti tra i candidati sui temi più caldi
E proprio per conquistare questo elettorato i due candidati al ruolo di sindaco di Roma si sono confrontati sulle varie emittenti televisive sui diversi punti del loro programma. Andando al di là delle punzecchiature e delle accuse reciproche (di cui obiettivamente i cittadini ne hanno le tasche piene), diamo uno sguardo a come la vedono i duellanti sugli argomenti principali. Per quanto riguarda i campi Rom, anche se con parole diverse, Giachetti e Raggi hanno più o meno detto le stesse cose: Il rappresentante del PD ha detto che i campi Rom vanno superati senza ricorrere alle ruspe ma con la legalità, la sicurezza, la scolarizzazione e l’assistenza sociale; la pentastellata ha detto che i campi Rom devono essere gradualmente chiusi (lo chiede anche l’Europa): chi ci vive e ha i soldi deve trovarsi una casa mentre chi può lavorare deve andare a lavorare.
In merito ai centri sociali Giachetti spiega di essere contrario alle occupazioni, ma vuole una città che sia in grado di mettere degli spazi a disposizione; Raggi dice che le realtà sociali possono avere anche un valore, ma il tutto deve essere riportato entro gli ambiti della legalità. Sul tema delle municipalizzate la Raggi ha sempre sostenuto che debbano rimanere pubbliche, senza alcun piano di privatizzazione, ma con un piano industriale in grado di risanare Atac e Ama; Giachetti invece punta su una semplificazione delle aziende municipalizzate al fine di renderle più efficienti, concentrandosi su tre ambiti: trasporto e mobilità, società strumentali e ambiente e reti. Alla domanda su quale potrebbe essere il primo provvedimento una volta diventato sindaco di Roma, Raggi ha risposto che si vorrebbe concentrare sul mostruoso debito di Roma Capitale, per capirne le ragioni e ricontrattarlo, mentre Giachetti punterebbe su un altro tema, quello dei trasporti, con bus gratuiti per gli anziani, nuovi mezzi non inquinanti e interventi contro le buche.
Le opinioni dei due candidati sono molto differenti anche per quanto riguarda le Olimpiadi del 2024. Virginia Raggi afferma che durante la sua campagna elettorale mai nessuno gli ha chiesto se le Olimpiadi si sarebbero fatte o meno: i cittadini sono più interessati alla quotidianità e a temi concreti come “perché non passa l’autobus?” o “in che condizioni è la scuola di mio figlio?”. Le Olimpiadi non possono essere considerate una priorità per Roma perché Roma ha bisogno dell’ordinario e i Giochi sono quasi una scusa per sviare i discorsi dai veri problemi, quindi, prosegue Raggi, non c’è fretta: per oggi è un no, ma per il futuro si potrà pensare ad un referendum. Di tutt’altro avviso Giachetti: non si può posticipare la decisione, per organizzare le Olimpiadi si deve rimettere in piedi la città. Il candidato del PD vuole che i Giochi si svolgano nella Capitale, specificando che non si costruirebbero nuovi impianti (si dovrebbero rimettere a posto quelli già presenti), ma che i Giochi potrebbero dare origine a circa 170.000 posti di lavoro.
I programmi ufficiali di Raggi e Giachetti
Questi erano solo i temi che i due hanno affrontato nei dibattiti televisivi: per conoscere in modo più approfondito i piani dei due candidati a sindaco di Roma gli elettori possono consultare i nostri precedenti articoli sull’argomento oppure consultare i programmi completi che possono essere trovati sul sito ufficiale di Roberto Giachetti e sulla sezione del portale del Movimento 5 Stelle dedicato a Virginia Raggi.