Nuove rivelazioni sulla misteriosa sparizione di Emanuela Orlandi?
Sono state sentite ieri in Procura a Roma tre persone, tra cui forse un ex allievo della scuola di musica che Emanuela frequentava. Sono previste per la prossima settimana nuove audizioni. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo si è occupato degli atti istruttori. Tra gli indagati vi sono Sergio Virtù, autista di De Pedis , Angelo Cassani e Gianfranco Cerboni, stretti collaboratori del boss. Sabrina Minardi, amante di “Renatino” e unica supertestimone è anch’essa indagata. Fu proprio lei a ricollegare nel giugno del 2008 la sparizione della ragazza alla Banda della Magliana. Minardi, però, nelle sue dichiarazioni è caduta più volte in contraddizione. Sono inoltre stati sentiti come persone informate sui fatti la vedova Carla Di Giovanni e l’attuale rettore della Basilica di Sant’Apollinare don Petro Huidobro.
L’inchiesta sulla strana sparizione di Emanuela Orlandi non sembra arrestarsi, nonostante siano passati 30 anni dal tragico evento. Emanuela scomparve a 15 anni il 22 giugno del 1983 verso le 19 dopo essere uscita da una scuola di musica. Era figlia di un messo della prefettura della Casa Pontificia e cittadina del Vaticano. Un vigile testimoniò di aver visto Emanuela parlare con un uomo su una “Bmw” nera. La sparizione di Emanuela fu ricollegata a quella di Mirella Gregori, avvenuta nel maggio dello stesso anno sempre a Roma e rimasta tuttora irrisolta.
La scomparsa di Emanuela Orlandi si trasformò presto in un giallo internazionale che coinvolse direttamente il Vaticano e si intrecciò con l’attentato di Agca contro Papa Wojtyla. Attraverso un utenza telefonica riservata che la segreteria di Stato Vaticana mise a disposizione della famiglia Orlandi giunsero le prime telefonate il 5 luglio di un sedicente “Fronte di Liberazione anticristiano Turkesh” che richiese la liberazione di Agca. Giunsero, a confondere ulteriormente le acque, altre telefonate che segnalarono la presenza di Emanuela Orlandi in diverse località e che si riveleranno non attendibili. La prima inchiesta venne così chiusa nel luglio del 1997.
Nel 2005 una telefonata anonima a Chi l’ha visto? suggerì che per risolvere il caso bisognasse verificare chi fosse sepolto nella cripta di Sant’Apollinare. Il 14 maggio 2012 è stata aperta la tomba del boss ed è stato verificato che il corpo presente era proprio quello di Enrico De Pedis detto “Renatino“, ucciso nel febbraio 1990.
Un importante svolta nelle indagini è avvenuta il 19 maggio 2012: tra gli indagati per la prima volta figurava monsignor Pietro Vergari,accusato di concorso nel sequestro aggravato dalla morte e dalla minore età dell’ostaggio. Vergari è stato rettore fino al 1991 della basilica di Sant’Apollinare, e fu proprio lui a far seppellire il boss della banda della Magliana.
Il fratello di Emanuela, inoltre, ha lanciato nei giorni scorsi un appello al Papa affinché la citasse in una preghiera in occasione dell’ultimo Angelus, che si è svolto ieri. Pietro Orlandi ha manifestato insieme ad altre persone ieri mattina in Piazza San Pietro. Le richieste esplicitate da Pietro Orlandi nella sua lettera, un “segnale di trasparenza” e “voglia di cambiamento“, non sono state accolte dal Papa, che non ha neanche nominato la ragazza scomparsa.