Arriva nelle sale il film Emoji – accendi le emozioni, il nuovo film di Anthony Leondis sul mondo delle faccine del telefono.
Alex è un liceale la cui vita “gira attorno al telefono”, come afferma la voce narrante nella fase iniziale. Gene è l’emoji “Bah” che però non riesce a esprimere una sola emozione come richiesto ma ne racchiude in se tantissime. Quando Alex dovrà mandare un messaggio importante a una ragazza si chiederà “Cosa le scrivo?”, un suo amico gli dirà “Le parole sono fuori moda, mandagli un emoji”, sarà lì che per stupire la sua coetanea sceglierà proprio “Bah”. Come reagirà Gene nel sentirsi chiamato in causa al suo primo giorno di lavoro? Diretto da Anthony Leondis arriva nelle sale “Emoji – accendi le emozioni” distribuito da Warner Bros doppiato da Federico Russo.
Recensione del film “Emoji”
Oggi cos’è la comunicazione? È una domanda le cui riflessioni più ampie sono oggetto di studi universitari per i ragazzi di scienza della comunicazione, cerchiamo di restringere il cerchio. Se nel quotidiano ci si reca a un bar qualsiasi, su 3 persone che ordinano un caffè almeno 2 non guardano nemmeno il barista mentre dicono “Caffè”, tutti a testa chinata, tutti con gli occhi sul proprio smartphone. Se da un lato abbiamo più facilità nel parlare con la propria ragazza che magari è in Brasile o semplicemente vive poco fuori città, dall’altro si sta perdendo il senso e il gusto del parlarsi a quattrocchi o anche telefonarsi per sentire la voce ognuno dell’altro. Per questo adesso, le emozioni si riassumono nelle emoji e Anthony Leondis è andato a scavare in questo mondo.
Strizzando un occhio a “Inside Out” e uno a Woody Allen, “Emoji–accendi le emozioni” , si addentra nel mondo dello smartphone. In un viaggio a metà tra Dante e Pinocchio, Gene viaggia attraverso le applicazioni del telefono alla ricerca se stesso. Tra We Chat, YouTube, Facebook, Twitter e Just Dance, dove “solo ballando e scatenandoti scopri chi sei”; coltiva da sempre il sogno di entrare nel cubo delle faccine preferite, spazio in cui Alex usa maggiormente per comunicare un emozione. A Messagiopoli tutti aspirano a quello. Insieme a Gimme Five e a Rebel, ci porterà a riflettere su quanto sia importante oggi avere amici veri e non essere apprezzati per qualche like in più o in meno ma bensì per ciò che siamo al di fuori del telefono e dei vari social, per essere noi stessi e non doverci mostrare in un modo o in un altro. Il regista e il suo staff mettono in scena un film indirizzato a un pubblico molto giovane, all’incirca per i ragazzi dai 13-16 anni.
Il doppiaggio italiano è ben fatto, non brillante, ma onestamente non è un film dove la voce deve emergere. Federico Russo, uno tra i più noti vocalist di Radio Deejay e collaboratore a Quelli che il calcio, sostituisce Tiziano Ferro inizialmente annunciato per il ruolo di Gene. Giocare con la voce è il suo mestiere e anche in questo caso ci riesce abilmente. Il film è godibile ed è un viaggio per scoprire che si può essere ciò che uno vuole.