Una proposta per uno sciopero fiscale contro Equitalia
Ormai le persecuzioni e le vessazioni di Equitalia contro i lavoratori sono diventate un fatto all’ordine del giorno. Ed è altrettanto evidente che si tratta di azioni aggressive e spregiudicate perpetrate da un’agenzia statale di vera e propria usura istituzionalizzata.
Purtroppo, se i cittadini sono inermi è perché ogni singola vertenza con Equitalia resta confinata sul piano squisitamente tecnico, ma la questione è di natura prettamente politica per cui andrebbe affrontata in termini politici, organizzando iniziative pubbliche e corali contro Equitalia, sempre più forte con i deboli e sempre più debole con i forti.
Da anni ormai, gli stati nazionali sono costretti a svolgere l’ingrato compito di esattori per conto del capitale finanziario internazionale. Pertanto, è il capitalismo dell’alta finanza il vero nemico dei cittadini. In questo “ingrato compito” Equitalia è ormai uno strumento di estorsione legalizzata, di violenza amministrativa organizzata, di ricatto e terrorismo esattoriale. È la mano armata dell’esattore statale per conto del capitalismo finanziario internazionale, organizzata come un vero e proprio cappio da “cravattari”.
Presso il popolo ebraico esisteva un istituto, il Giubileo (o “anno giubilare”), il quale ogni quarantanove anni rimetteva e cancellava i debiti, liberava coloro che si erano dati schiavi per debiti o erano incarcerati per debiti. Il Corano proibisce di prestare danaro ad interesse, perciò in Pakistan esiste solo la Banca di Stato per l’emissione di moneta.
Qualche sedicente “liberal”, in passato, sosteneva che le tasse erano anche una forma di giustizia sociale. Ma la verità è che il meccanismo di esazione delle tasse e dei debiti rappresenta oggi il vero atto d’imperio esercitato dallo stato moderno sulle persone. Oltre simili metodi c’è probabilmente solo il saccheggio selvaggio e devastante.
Nell’opera drammatica “Cesare e Cleopatra”, G. B. Shaw fa dire a Giulio Cesare che la vera occupazione dei conquistatori è la riscossione delle tasse e si sa come i romani le riscuotessero manu militari. Ma Equitalia ha altresì la funzione di occultare il vero beneficiario delle sue malvagie procedure, così come è anche il compito della politica.
Tuttavia, esiste un’arma di cui i popoli possono disporre, un’arma molto più potente delle armi stesse, un’arma mediante la quale, ad esempio, il Mahatma Gandhi cacciò l’esercito britannico dall’India, vale a dire lo sciopero fiscale. È pur vero che oggi le ritenute alla fonte rendono più difficile lo sciopero fiscale ed è pur vero che esso ha possibilità di successo solo se coinvolge masse considerevoli di persone, ma bisogna tener conto anche della velocità di espansione di una simile protesta nelle condizioni di stress finanziario prodotto dalla crisi che si combina con lo sdegno per le ingiustizie patite e le minacce dell’esattore. Un partito serio dovrebbe servire anche a tali scopi.