Intervista a Giuseppe Trucco, autore di una clamorosa iniziativa contro l’Euro
Domenica 21 luglio, un velivolo ha percorso i litoriali di Marche, Romagna e Veneto con uno striscione che recitava uno slogan: “L’Euro versa sangue italiano“. L’iniziativa voleva ricordare Marco Cacciatore di Meda, un giovane disoccupato di 26 anni che si è suicidato per la disperazione causata dalla crisi economica. Corretta Informazione ha incontrato Giuseppe Trucco, autore dell’iniziativa.
Vuole raccontare brevemente ai nostri lettori la sua iniziativa?
Volentieri. Ho progettato uno slogan per denunciare quello che l’euro sta facendo all’Italia, attraverso l’aumento inaccettabile della disoccupazione, specie giovanile, ed il fallimento di numerose aziende italiane, che tra le altre cose ha determinato pure un significativo incremento dei suicidi per ragioni economiche, come quello del ragazzo cui è dedicata l’iniziativa, Marco Cacciatore. Questo slogan, che corrisponde anche al titolo del manifesto di denuncia che ho pubblicato sul mio sito, è stato riprodotto su uno striscione, che domenica 21 luglio è volato sulle coste di Marche, Romagna e Veneto.
La crisi economica in cui versa il Paese e più in generale l’Eurozona, è evidente a tutti. Come mai si continua a insistere su temi come il debito pubblico, senza mai mettere in discussione l’Euro?
L’eurozona non versa in crisi tutta quanta, sono solo i paesi che prima di entrare nell’euro avevano monete più deboli del marco tedesco, a essere oggi in crisi strutturale, la Germania al massimo ha una leggera recessione passeggera, ma in realtà ha tratto grande beneficio dall’adozione della moneta unica (in ogni campo dove c’è qualcuno che perde, c’è qualcun’altro che ci guadagna, nell’eurozona sono i paesi del Nord, escluse Francia ed Irlanda). Il problema è proprio questo, che dall’eurozona c’è chi ha da guadagnare, e chi fa gli interessi di chi ha da guadagnare (consapevolemente o meno) deve trovare dei capri espiatori cui addebitare la colpa della crisi. Il debito pubblico, la corruzione, la criminalità, l’evasione fiscale, l’assistenzialismo, eccetera, riescono molto bene a fare da capri espiatori, perché (quasi) nessuno può dire che essi non siano dei mali (e anche il debito pubblico non è poi così irrilevante, se è espresso in una valuta straniera, come per noi l’euro). I più attenti tuttavia dovrebbero osservare che nonostante tutti questi mali, che esistevano alla stessa maniera di oggi anche negli anni ’90, in Italia le cose andavano abbastanza bene, mentre oggi vanno malissimo. Qual è la principale differenza tra oggi ed allora, tra l’epoca dell’euro e l’epoca della lira, che può spiegare la differenza? Fatta questa domanda retorica, ci tengo però a precisare che non sto dicendo che tutti gli altri problemi italiani non siano a loro volta meritevoli di essere affrontati.
Come valuta la posizione dei partiti di sinistra, il PD in particolare? Cioè di quei partiti che, teoricamente, dovrebbero difendere le classi sociali più colpite dalla crisi economica derivante dall’euro?
Io credo che i partiti di sinistra in generale, e il PD in particolare, stiano facendo un ottimo lavoro. Il problema è che loro stanno lavorando per interessi stranieri, stanno facendo i cani da guardia dell’alta finanza, delle multinazionali e dei paesi del Nord Europa. Il prossimo leader del PD sta lavorando alacremente già ora per stringere legami con quelli, tra questo alleati, che ancora non ha dalla sua parte. Le vittime di questo conflitto di interesse con l’Italia sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Per questa ragione, la frase “partiti di sinistra, il PD in particolare” a me suona come un ossimoro. La sinistra italiana è la principale responsabile dell’introduzione della moneta unica in Italia, una scelta che alcuni loro esponenti forse hanno fatto in buona fede, ma molti altri no.
Nell’articolo apparso su “Trucco Finanza” lei afferma che occorre uscire dall’Unione monetaria, ma non dall’Europa. Non ritiene, però, che per ottenere una reale sovranità, economica e politica, sia necessario mettere in discussione il il mercato unico dei beni e dei capitali, cioè il liberoscambismo?
Credo che questo potrebbe essere necessario se il ritorno della lira, da solo, non fosse già di per se sufficiente (e secondo me lo sarebbe), a riportare il saldo della bilancia commerciale italiana in attivo, come era negli anni prima dell’euro (ma dopo lo SME). A quel punto sarebbero le altre nazioni a dover temere un eccesso di importazioni dall’Italia, non noi da loro (se nel frattempo non sia stato smantellato del tutto il nostro tessuto industrale ovviamente). In caso contrario l’adozione di politiche che Bagnai ha denominato “external compact” potrebbero rendersi necessarie.
Ha in mente altre iniziative? Eventualmente quali?
Per adesso voglio vedere dove porterà questa, poi vedremo. Lo striscione dell’anno scorso (lì però avevo commesso molti errori) ha portato a risultati trascurabili, e mi ha tolto la voglia di ripetere lo sforzo per 11 mesi! Il problema è che la maggior parte delle idee che mi vengono alla mente costano molto denaro, e le donazioni che posso raccogliere sono poca cosa rispetto al fabbisogno, quindi devo sforzarmi di essere molto creativo e inventare iniziative ancora più low-cost e ancora più “virali” se voglio procedere su questo sentiero, oppure dovrei avere la fortuna di trovare dei mecenati o degli sponsor commerciali al limite, cosa che al momento sembra impossibile. Ma non voglio necessariamente guidare io delle iniziative, se ci sono iniziative altrui che io possa appoggiare ne sarò ben lieto. Per una iniziativa come la mia fatta da altri credo che io avrei simpatia e vorrei sostenerla! Il problema è che poi i media mainstream generalmente non lasciano trapelare queste iniziative presso l’opinione pubblica, quindi si ottiene poco. Ma non bisogna arrendersi, altrimenti si è già perso.
Come valuta le recenti posizioni di Beppe Grillo sull’uscita dall’Euro e ritiene che il M5S abbia finalmente preso una chiara posizione per l’uscita dell’Italia dall’Eurozona?
Le valuto con molta diffidenza e non credo si possano trarre conclusioni, ma se diventano sovranisti anche loro mi vado a tesserare! Sul sito di Grillo appaiono articoli di economia senza firma, con contenuti a volte diametralmente opposti. Chiaramente sono di autori diversi, e questo significa che dentro il Movimento non esiste una “linea editoriale” univoca in materia monetaria. Non giovano alla causa gli atteggiamenti apertamente critici di persone come Barnard e Bagnai
(quando non battibeccano tra loro due) verso il Movimento e i suoi vertici. Ecco una cosa che mi demoralizza molto è pensare che questi personaggi si dimentichino a volte della responsabilità che hanno quando remano contro le possibili alleanze con dei partiti che un domani ci possano portare fuori dall’euro. Non ci si può auspicare che il M5S rimpiazzi Gallegati (e la sua utopistica decrescita felice) col professor Bagnai, come economista di riferimento, se Bagnai a volte ci va giù così duramente contro il M5S. E siccome il M5S per ora è la nostra unica speranza, nonostante io non mi voglia illudere troppo sulle ultime aperture, io come sovranista cercherei di tenermelo buono. Io per uscire dall’euro e fermare questo bagno di sangue farei patti anche col diavolo!
Grazie per il tempo che ci ha concesso e auguri per le sue future iniziative
Grazie a voi per l’opportunità di esprimere la mia visione.
Intervista a cura di Rodolfo Monacelli