Giovedì 22 settembre 2016 sarà il giorno del Fertility Day: l’appuntamento, accompagnato da innumerevoli polemiche, avrà come punto centrale le tavole rotonde che si terranno a Roma, Bologna, Catania e Padova, ma sono previsti eventi in tantissime città italiane. Scopriamo il significato di questo appuntamento e i motivi delle critiche che l’hanno coinvolto nei giorni scorsi.
Programma del 22 settembre 2016 ed eventi a Roma, Bologna, Catania e Padova
Il Fertility Day è la parte centrale del Piano Nazionale della Fertilità, un programma di iniziative mirate a richiamare l’attenzione pubblica sul tema delle prevenzione dell’infertilità e, di conseguenza, sulla salute sessuale e riproduttiva di uomini e donne. Durante questa giornata verranno trattati argomenti come le terapie chirurgiche e mediche per curare la sterilità, il sostegno della medicina pubblica alla fertilità, i fattori di rischio per fertilità e gravidanza.
Il programma della manifestazione è il seguente: dalle 9:00 alle 9:30 c’è la registrazione dei partecipanti, seguita dal filmato introduttivo. Alle 9:45 inizierà il discorso del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al termine del quale inizieranno le quattro Tavole Rotonde: a Roma si parlerà dei fattori di rischio per la salute riproduttiva e su come fare prevenzione, a Bologna si discuterà di come aiutare la salute riproduttiva e di come difenderla dal cancro, a Padova il tema centrale sono le diagnosi e le terapie in caso di funzione riproduttiva compromessa e a Catania ci sarà un approfondimento sull’importanza della prevenzione e dell’informazione per quanto riguarda l’età fertile nell’uomo e nella donna. Alle 12:30 ci sarà il collegamento con il Centro Congressi Roma Eventi per la presentazione degli esiti delle quattro tavole rotonde e alle 13:30 sarà nuovamente il ministro Lorenzin a chiudere la manifestazione.
Oltre alle quattro coinvolte dalle Tavole Rotonde ci sono tante altre città che hanno aderito all’iniziativa attraverso l’Anci; ci saranno iniziative sparse un po’ su tutto il territorio nazionale: sul sito ufficiale della manifestazione (fertitlityday2016.it) è presente una mappa interattiva con tutte le località aderenti e con i collegamenti ai siti di riferimento per conoscere gli appuntamenti in ogni singola città.
Il Fertility Day e le polemiche: i motivi e i veri obiettivi della manifestazione
Gli argomenti trattati sono molto interessanti ed importanti e anche a livello organizzativo le cose sembrano fatte bene: ma allora perché ci sono state delle polemiche? Quali sono i motivi delle critiche mosse a questa giornata della fertilità? Probabilmente alla base di tutto c’è una campagna di presentazione sbagliata (se l’obiettivo era quello di attirare l’attenzione però non la si può definire tale) che ha di fatto spostato quello che è l’obiettivo reale del progetto. Gli slogan che sono stati scelti per promuovere il Fertility Day erano qualcosa tipo “Datti una mossa, non aspettare la cicogna?” o “La bellezza non ha età, ma la fertilità sì” con tanto di clessidre in primo piano: un errore di comunicazione talmente importante che questa campagna è già stata sostituita da una nuova, che prevede la distribuzione di otto opuscoli informativi che di sicuro inquadrano meglio l’obiettivo della manifestazione, che non è quell’antipatico invito a “sfornare” figli come poteva sembrare grazie agli ormai famosi (o famigerati) cartelloni pubblicitari.
È verissimo che in Italia esiste un problema di natività (1,3 figli per donna, mentre il numero minimo per garantire un ricambio generazionale è di 2,1) e che ogni anno ci sono più nuovi pensionati che neonati, ma non è quello (o meglio, non è solo quello) il tema del Fertiltiy Day, che vuole essere un’occasione per informare uomini e donne su come proteggere la loro fertilità e su come prevenire le malattie trasmissibili sessualmente, ma anche per sfatare alcuni falsi miti. E invece finora si è parlato solo dei manifesti, facendo aumentare le battute e il numero degli oppositori di questa iniziativa (sono previste anche manifestazioni contro il Fertility Day): come ha spiegato la dottoressa Eleonora Porcu (responsabile del centro di procreazione assistita dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna nonché coordinatrice del tavolo del Ministero della Salute che si è occupato dell’organizzazione del Fertility Day 2016) l’obiettivo non è quello di incentivare le donne a fare figli “per la patria”, ma quello di rendere consapevoli uomini e donne delle proprie scelte di vita e di informarli sul funzionamento e sulla vulnerabilità del loto sistema riproduttivo.