Nella storia del Festival di Cannes, in un modo o nell’altro, gli italiani sono sempre stati di mezzo. Prima di tutto rientrano nelle cause della sua genesi, dovuta all’indignazione del ministro francese Jean Zay nei confronti delle pressioni del regime fascista italiano sulla mostra annuale del cinema di Venezia. Era la fine degli anni Trenta.
In seguito, fu Monica Vitti la prima a dimettersi dalla giuria del Festival di Cannes, abbracciando la causa dei contestatori che facevano da cornice all’evento. Era un caldo inverno del 1968. Dopo della splendida attrice, si dimisero Jean-Luc Godard, Roman Polansky e Francois Truffaut, solo per citarne alcuni.
Ma il contributo italiano al Festival di Cannes non si esaurisce qui. Certamente, lo zampino del tricolore si è allungato molte volte a toccare la celebre palma d’oro. Addirittura più volte di tutti, dopo gli Stati Uniti (ahinoi).
I nomi di quei registi nostrani che hanno fatto grande l’Italia agli occhi della comunità cinematografica internazionale riunita al Festival di Cannes riecheggiano ormai come fantasmi sacri. Dai libri di storia del cinema e dalle videoteche chiuse, ormai polveroso patrimonio del passato.
Michelangelo Antonioni, Roberto Rossellini. Federico Fellini, Vittorio De Sica ed Ermanno Olmi. Fino ad arrivare a Nanni Moretti, presidente di giuria nel 2012 e vincitore della palma con La stanza del figlio qualche anno prima.
Il Festival di Cannes e l’Italia. L’Italia e il Festival di Cannes. Un amicizia profonda ma altalenante, con lunghi vuoti e grandi ritorni. Quest’anno, ad esempio, gli italiani ci sono. Ma non si può certo dire che siano al centro dell’attenzione. Ma si sa, la settima arte ha le sue ragioni che la ragione non capisce.
Valeria Golino e Riccardo Scamarcio portano la bandiera italiana al Festival di Cannes 2016
Ci si aspettava qualche riconoscimento in più, ma la verità ormai definitivamente ufficiale è che non c’è nessun film italiano nelle selezione principale delle pellicole in concorso per la palma d’oro. C’è però un film di casa presente in questa edizione del Festival di Cannes. Pericle il Nero, il noir esistenziale diretto da Stefano Mordini in cui il personaggio affidato a Riccardo Scamarcio tenta la strada del riscatto dal crimine e dall’ombra della camorra. Il film è in lizza per la sezione a latere Un certain regard.
Un’altra novità interessante, che rappresenta anche un riconoscimento significativo, è la presenza di Valeria Golino tra gli 8 nomi illustri che compongono la giuria. In questa edizione, il presidente sarà George Miller, regista di Mad Max, il film che ha sbancato la cerimonia degli Oscar di quest’anno. Ad affiancare la nostra Valeria, ci sono tra l’altro attori di tutto riguardo: Kirsten Dunst, l’attore danese Mads Mikkelsen e, dall’alto dei suoi quarant’anni di carriera, il canadese Donald Sutherland.
In foto la lista completa dei film in concorso. Il programma del festival, disponibile sul sito ufficiale, sarà aperto dalla proiezione (fuori competizione, così come per i film di Jodie Foster e Steven Spielberg) di Cafè Society, l’ultimo lavoro del geniaccio yddish di New York, Woody Allen.
Il Festival di Cannes riempirà la costa azzurra di VIP e Paparazzi dall’11 al 22 Maggio prossimo. I biglietti? Un miraggio. Per partecipare al prestigioso evento ci sono solo tre modi: accredito di qualche tipo, invito personale o, per i più attrezzati, satellite sovietico da cui spiare la kermesse.