Alla fine ce l’ha fatta: Donald Trump ha smentito pronostici e sondaggi ed oggi 9 novembre 2016 si può dire che è il nuovo presidente USA; la notizia ha avuto effetti immediati sulle Borse e sul mercato delle valute: cerchiamo di capire come comportasi sul Forex e come cercare di guadagnare dal rialzo del cambio Euro-Dollaro. Il magnate di New York ha già fatto le sue prime dichiarazioni, affermando che gli Stati Uniti andranno in cerca di alleanze e non di conflitti e che il suo piano economico farà aumentare il tasso di crescita del Paese: staremo a vedere, intanto il mondo finanziario, colpito dal secondo “cigno nero” (ovvero eventi imprevedibili, il primo è stato la vittoria del Leave al referendum sulla Brexit) nel giro di pochi mesi, ha mostrato le sue prime reazioni.
9 novembre 2015, Trump nuovo presidente USA: la reazione del mercato Forex e il cambio Dollaro-Euro
Già durante la fase di spoglio dei voti, quando si iniziava ad intuire la vittoria di Trump, sul mercato del Forex qualcosa si stava muovendo: il Dollaro ha iniziato a perdere nei confronti delle principali valute (Franco svizzero, Yen e Euro), mentre ha mostrato i muscoli nei confronti delle monete dei Paesi emergenti. In netto calo la Lira turca e il Rand sudafricano, ma il Peso messicano, la valuta che in molti hanno interpretato come barometro delle possibilità di elezione del candidato repubblicano, ha perso più del 13%, arrivando ai suoi minimi di sempre (con la banca centrale locale che si è vista costretta a convocare una riunione d’urgenza). In calo anche le Borse asiatiche, che hanno chiuso la sessione con un segno meno da record, e le piazze europee (con Milano in testa) hanno aperto in territorio negativo. Giù pure il prezzo del petrolio: in linea generale sui mercati si stanno confermando le previsioni di sell-off: volatilità al massimo, Dollaro e Futures sugli indici americani in picchiata; ora c’è tanta attesa per le 15:30 per vedere come aprirà Wall Street.
Ma concentriamoci sul Forex e in particolare sulla coppia EUR/USD. Il successo di Trump ha trascinato il Dollaro verso il basso, con conseguente spinta verso l’alto per il cambio con l’Euro. La coppia poco dopo le 6:00 di oggi 9 novembre 2016 ha toccato quota 1,129, ma poi il rialzo, dopo aver toccato un +2,36% si è ridotto ad un +0,24%: nel momento in cui scriviamo si aggira intorno all’1,105. La reazione immediata del biglietto verde è strettamente legata al calo dei tassi dei Treasury statunitensi e del probabile cambiamento delle prospettive sulle mosse della Fed a breve. In questi minuti stiamo osservando un recupero del biglietto verde, ma nel lungo periodo però bisogna osservare altri fattori e valutare quelli che possono essere gli effetti delle politiche del nuovo presidente. Stando ai programmi ufficiali, molti analisti sono d’accordo sul fatto che gli interventi di Trump mirino ad una de-globalizzazione: un processo di questo tipo dovrebbe avere effetti negativi sulla produttività degli USA e, di conseguenza, anche sulla sua crescita in un’ottica di medio/lungo periodo. Il Dollaro dovrebbe quindi indebolirsi, ma su questo punto non tutti gli esperti hanno la stessa opinione.
Il Dollaro si rafforza contro le valute emergenti
Se il cambio con l’Euro sembra destinato a salire, il Dollaro si rafforza nei confronti delle cosiddette valute emergenti: naturalmente il Peso messicano è quello che ha subito gli effetti maggiori; Trump ha fatto delle politiche anti-immigratorie un suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, ma anche la possibile fine per il NAFTA (l’accordo di libero scambio tra i Paesi del Nord America, il cui stop potrebbe avere ripercussioni indirette anche per il Vecchio Continente) ha trascinato la valuta messicana verso i suoi minimi storici. Segnali di debolezza anche per il Rublo (che però è riuscito a recuperare qualcosa) e soprattutto per la Lira Turca: l’elezione di Trump viene vista da molti come un segnale di rottura nei rapporti verso il Medio Oriente
Come investire per guadagnare dopo le elezioni USA
Gli effetti dell’elezione di Trump come 45° presidente degli Stati Uniti si vedono soprattutto su quelli che sono i beni rifugio per eccellenza: sul mercato del Forex assistiamo ad un importante rafforzamento dello Yen sul Dollaro, ma anche tra le materie prime si registrano grandi rialzi; le quotazioni di oro e argento sono una testimonianza dell’incertezza e del timore degli investitori. Il metallo biondo raggiunge il massimo delle ultime sei settimane, è il rialzo più importante dal giorno della Brexit, mentre l’argento recupera il 4% e si riporta ai livelli precedenti alla crisi dello scorso mese.