L’ONU smentisce la storia dell’immagine simbolo degli scontri dell’operazione “Colonna di Nuvola” del novembre 2012 nella Striscia di Gaza
È una delle foto simbolo degli scontri nella Striscia di Gaza simbolo dello scorso novembre 2012. Un uomo disperato che tiene tra le braccia il corpo del suo bambino di 11 mesi morto a causa dei bombardamenti di Israele. L’uomo, Jihad Masheawi, è un giornalista palestinese della BBC e suo figlio Omar fu solo una delle centinaia di vittime dell’operazione “Colonna di Nuvola” (anche detta “Pilastro di Difesa”), una rappresaglia durata 8 giorni che Israele intraprese per fermare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza da parte dei palestinesi.
L’immagine era diventata il simbolo dell’occupazione israeliana, considerata responsabile del raid che il 14 novembre del 2012 aveva distrutto il quartiere di Zeitun e la casa di Misharawi. I media di tutto il mondo avevano riportato la notizia e anche Human Rights Watch aveva accusato Israele dell’accaduto. Adesso sembra invece che la verità sugli eventi di quella giornata di novembre sia diversa. Un rapporto dell’Alto Commissariato dei Diritti Umani dell’ONU del 6 marzo ha dichiarato che invece il piccolo sarebbe morto “probabilmente a causa di un razzo palestinese che mancò Israele”.
Matthias Behnke, capo degli uffici dell’Alto Commissariato Onu nei Territori, ha dichiarato che “non poteva affermare senza ombra di dubbio che la morte del piccolo fosse stata causata da un razzo palestinese” ma che le informazioni raccolte sul posto sentendo i testimoni oculari portavano a quella conclusione. Sembra infatti che i razzi vennero lanciati da una postazione non lontana dalla casa di Masharawi e secondo Behnke i danni riportati dall’abitazione sarebbero stati molto diversi se fossero stati prodotti da un missile israeliano.
Per il Centro Palestinese dei Diritti Umani di Gaza è Israele la responsabile della morte di Omar, ma per Israele è uno dei tanti episodi di quella “Pallywood” che cerca di manipolare i media internazionali sulla situazione israelo-palestinese. Tuttavia quel che è certo è che gli eventi accaduti lo scorso novembre, e di cui quella foto era solo un simbolo, non hanno perso valore, la tragedia consumatasi nella Striscia di Gaza rimane tale e i fatti accaduti non possono essere cancellati. Nell’operazione “Colonna di Nuvola”, la più grande da quella del 2008 chiamata “Piombo Fuso”, hanno perso la vita 6 abitanti di Israele e ben 160 gazawi quasi tutti civili, perché vicini al bersaglio designato. Anche il rapporto dell’ONU ha dichiarato che sia Israele che Hamas e altri gruppi palestinesi non hanno “rispettato in molti casi il diritto internazionale umanitario” e che “l’esercito israeliano non ha preso tutte le misure necessarie per verificare che gli obbiettivi fossero militari”.