Con la fiducia votata dal Senato sul maxiemendamento alla legge di Stabilità sono state approvate le nuove norme che riguardano il gioco d’azzardo: ci sono alcune novità, ma sono in molte le persone che credono che le misure previste (e il modo in cui sono state imposte) non sono adeguate per regolare al meglio quel fenomeno che è un’importante fonte di entrate per lo Stato, ma anche causa della rovina di parecchi cittadini che, trascinati dalla ludopatia, in molti casi perdono tutto; vediamo cosa cambia con le nuove norme presenti nella manovra.
Cosa cambia con la legge di Stabilità
La legge di Stabilità prevede che nel 2016 entrerà nelle casse dello Stato circa mezzo miliardo di euro per il rinnovo delle concessioni per i bingo, i corner e le sale scommesse. La novità consiste nel fatto che attualmente in Italia ci sono 17.000 punti gioco, mentre le concessioni che verranno rilasciate saranno solo 15.000. Tra queste 10.000 saranno rilasciate a sale che sono dedicate esclusivamente al gioco, mentre le altre verranno distribuite tra locali per cui la commercializzazione è solo accessoria (ad esempio tabaccherie e bar). 210 saranno le concessioni per i Bingo e 120 quelle per il gioco online. Un’altra novità è rappresentata dalla distribuzione delle macchinette: tra le 5.000 macchinette installate nelle attività in cui il gioco è solo accessorio, solo 1.000 potranno essere presenti in locali dove vengono vendute bevande. In pratica non ci saranno più di mille bar con le macchinette installate.
I senatori contro le novità della manovra
Ma sono tanti i senatori che si lamentano: con la fiducia sul maxiemendamento in pratica il Senato non ha avuto la possibilità di discutere di un tema importante come quello del gioco d’azzardo. La cosa è grave, ha detto Maria Mussini del Gruppo Misto, perché il gioco di fatto sarà una delle principali fonti di entrata previste dalla manovra. Hanno espresso un parere negativo anche Stefano Candiani della Lega Nord, secondo cui andava fatto un provvedimento serio, con la riduzione del gioco d’azzardo nei Comuni, e altri onorevoli appartenenti a diversi partiti politici.
Quanto previsto dalla manovra per il gioco d’azzardo può essere considerato un buon punto di partenza per contrastare un preoccupante fenomeno che negli ultimi anni, forse anche con la complicità della crisi, si è allargato tantissimo, coinvolgendo migliaia e migliaia di persone? Secondo una corrente di pensiero le norme previste nella legge di Stabilità sono state fatte solo per un motivo di facciata (una richiesta di regolamentazione del settore da parte dell’Europa) e per fare una finta opera di contrasto contro il gioco d’azzardo illegale. Finta perché di fatto, con le concessioni, invece di combattere il sommerso illegale, lo si legalizza. Lo hanno scritto anche il sentaore Buemi e il dottor Santoro.
Ludopatia e gioco d’azzardo: fenomeno in espansione
La ludopatia è una patologia molto diffusa nel nostro Paese: ormai (purtroppo) è praticamente all’ordine del giorno sentire notizie di persone che si sono rovinate la vita con il gioco d’azzardo. Il vero problema è che a rimetterci non sono solo i malati di gioco, ma anche le persone che gli stanno intorno. Nel 2000 gli italiani hanno speso circa 4 miliardi per il gioco d’azzardo legale, l’anno scorso l’ammontare è salito a 84,5 miliardi (e nel 2012 si toccò l’apice con quasi 90 miliardi). Sono importi che testimoniano che nel corso degli anni lo Stato non ha fatto nulla per limitare il fenomeno, anzi. In più bisogna aggiungere tutto quello che non è legale, il cui giro d’affari è difficilmente quantificabile, mentre è molto semplice immaginare che si tratti di cifre molto importanti. La cosa più preoccupante è che a perdersi nel gioco d’azzardo può essere chiunque e negli ultimi tempi si sta diffondendo anche tra i giovanissimi.
Nei soggetti affetti da GAP (gioco d’azzardo patologico), la ludopatia è come una dipendenza senza droghe. Le conseguenze possono essere disastrose: l’individuo può perdere tutto, dai soldi alla famiglia. L’indebitamento è una conseguenza abbastanza comune, ma in alcuni casi l’incapacità di smettere e il ricorso a continue bugie può compromettere la capacità di intrattenere relazioni affettive e sociali; c’è anche chi distorce completamente le sue priorità, mettendo il gioco d’azzardo al primo posto, davanti a famiglia e lavoro. La soluzione? Gruppi di auotaiuto (un altro punto di contatto con altri tipi di dipendenze) e soprattutto la terapia cognitivo-comportamentale.