Giuliani risponde alle polemiche sul gas radon

Pubblicato il 10 Ago 2013 - 9:01pm di Redazione

Giampaolo Giuliani risponde al nuovo attacco degli scienziati dell’Università de L’Aquila sulla questione del gas radon

radon

Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze fisiche e chimiche dell’università aquilana ha pubblicato uno studio, uscito sulla rivista scientifica dell’editrice Springer Italia, consociata italiana di Springer Science and Business Media, in cui si sostiene che l’attività radioattiva del radon tra il marzo 2004 e il marzo 2009 non ha avuto nessun aumento. Anzi, si è registrata al contrario una diminuzione pari al 30%. Ecco che si riaccendono le polemiche tra gli scienziati e il ricercatore Giampaolo Giuliani al quale abbiamo posto alcune domande a chiarimento della vicenda.

Che cosa pensa di questo nuovo ridimensionamento verso la sua ricerca? 

Speravo tanto che le polemiche sulla ricerca sperimentale effettuata dalla Fondazione Giuliani fosse ormai placata e in qualche modo compresa, soprattutto da chi ritenevo avesse una preparazione scientifica adeguata. Il recente articolo apparso su Environmental Earth Sciences: “Observations and box model analysis of radon-222 in the atmospheric surface layer at L’Aquila, Italy: March 2009 case study”, firmato da Giovanni Pitari, Eleonora Coppari, Natalia De Luca e Piero Di Carlo, non può essere assolutamente messo in relazione con le osservazioni ottenute da me, giacché utilizzo metodo, tecnica e strumentazione completamente diversa da quella da loro documentata.

Quale appunto muove al gruppo di ricerca che così categoricamente ha destituito di fondamento le sue teorie sul radon connesse con l’attività sismica?

L’accostamento dei risultati ottenuti da uno strumento a scintillazione che misura particelle alfa in atmosfera e pretende di stabilire valori in percentuale di variazione di concentrazione di 222-Radon, sempre in atmosfera, denota una grande mancanza di cultura sul comportamento dell’elemento Radon a seconda del luogo in cui viene misurato. Non a caso le mie stazioni di monitoraggio sono collocate a 2-3 metri sotto il piano campagna. Inoltre, lo strumento utilizzato, una scatola di Piombo a tenuta, scherma al suo interno la camera di decadimento per la misura di particelle gamma (214Piombo e 214Bismuto progenie del Radon). Lo spessore, a secondo la scatola utilizzata, varia da 5 cm a 10 cm.

Quindi secondo lei le annotazioni degli autori dello studio hanno un fondamento relativo, se non improprio, non conoscendo la strumentazione da lei adottata?

Certamente. Inoltre, il dato scientifico sul livello di concentrazione di 222Radon, rilevato dai quattro ricercatori del CETEMPS nel periodo pre-terremoto, è inconsistente: l’atomo di Radon è un gas pesantissimo, sosta in superficie, in aria perde la sua concentrazione veicolato da fluidi e possiede un’emivita di 3.8 giorni.

Come sa, la ricerca costa. La sua sperimentazione a quali forze economiche attinge?

Ricordo che la mia sperimentazione scientifica non è mai stata sostenuta da nessun ente. Ho attinto solo a risparmi di famiglia. Oggi, la Fondazione Giuliani è sostenuta da donazioni di liberi cittadini che credono e vogliono che si vada avanti nelle sperimentazioni incorso. Vorrei anche rendere evidente la mancanza di etica professionale dimostrata nella circostanza da chi ha utilizzato informazioni scientifiche per colpire indiscriminatamente un altro gruppo di ricerca.

Si riferisce al prof. Enzo Boschi e a Guido Bertolaso?

Esattamente, al presidente dell’INGV e al capo della Protezione Civile, allora in carica. Voglio porre l’accento che nel 2004, quando mi resi conto di possedere dati scientifici in controtendenza con le informazioni possedute dall’ambiente scientifico nazionale, ebbi la premura di informare coloro che all’epoca rappresentavano il top della ricerca in Italia. Però, quei signori non mi hanno mai degnato di un minimo di considerazione.

Il prof. Boschi, condannato l’anno scorso a sei anni di carcere insieme agli altri componenti la Commissione grandi rischi per aver sottovalutato l’emergenza sisma, ha ribadito che le previsioni basate sul radon non hanno alcun valore.

Non commento le dichiarazioni di uno che è stato giudicato colpevole per aver rassicurato la popolazione. Io proseguo nel mio lavoro con scrupolo scientifico. Chi vivrà vedrà.

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