Beppe Grillo: “Una piattaforma non ve la daremo mai“
Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle hanno voluto, con un post del 3 ottobre, spazzare via il tormentone-polemica dei giornalisti e della base del MoVimento che da tempo chiedevano chiarimenti sulla creazione di una piattaforma online sulla quale i cittadini potessero espletare tutte le attività tipiche di una democrazia diretta e/o partecipativa (o partecipata).
“Una piattaforma non ve la daremo mai. Nel frattempo studiate. applicatevi, portalizzatevi!“. Con questo post scriptum il M5S ha chiarito ai “giornalisti dubbiosi” una volta per tutte che non ci sarà mai una piattaforma online che si distacchi dal portale del M5S e dal sito-blog di Beppe Grillo. Non una piattaforma, non un portale. Quello del M5S è un sistema operativo, inteso però molto probabilmente in termini puramente politici e non in stricto sensu, perché un OS è ben altra cosa. Un sistema operativo politico, dunque, che è in costruzione “da due anni“; un recipiente di 90.000 iscritti certificati, i quali possono compiere una serie di azioni elencate nel post in 12 punti. Si va dalla scelta dei candidati per le elezioni politiche utilizzata per le Parlamentarie, alla scelta dei candidati per le cariche pubbliche nazionali utilizzata per le Presidenziali; dalla “decisione immediata su temi di interesse nazionale o del MoVimento, utilizzata per la valutazione del comportamento di due parlamentari del M5S” (Mastrangeli e Gambaro, ndr), alla raccolta di fondi utilizzati per le elezioni politiche. Inoltre è presente un forum per discutere e/o postare proposte di leggi su tematiche nazionali o locali, una newsletter e altre attività più o meno minori.
Questo portale o sistema operativo (fate vobis) è quindi da ben due anni in continua fase di progettazione e miglioramento, ma già operativo: e sotto gli occhi di tutti.
La notizia, leggendo molti commenti correlati al post, non fa felice la base del MoVimento, almeno non tutta. Le argomentazioni che ruotano intorno al “portale che non c’è“, ma che c’è sempre stato, sono le più disparate. C’è per esempio D.V. che scrive: “Ahah, che pagliacciata! Il post, il “sistema operativo” (ma sapete almeno cos’è’?), il movimento… alla fine tutti i nodi vengono al pettine!“; chi invece ragiona secondo i parametri di chiarezza e ordine, come P.B. che afferma: “Non sono d’accordo, le idee sono la cosa primaria, come metterle in atto, elaborarle, consolidarle, diffonderle è ancora piu importante. Con un blog come questo, con questo tipo di schema in rapporto al numero dei partecipanti, la cosa risulta praticamente impossibile. Il caos di questo blog non permette di concentrarsi su un tema, di trovare e selezionare le idee tantomeno di proporle e di votarle. Spero che il tutto non sia voluto“. Ma si trovano anche commenti spiritosi come quello di I.P.: “LA CRISI: 1-non c’è, 2-è un’allucinazione, 3-è già passata 4-è un’emergenza che giustifica tutto, 5-visto che è grave, tirate la cinghia e non rompete i coglioni. IL PORTALE: 1-lo faremo, 2-lo stiamo facendo, 3-è quasi pronto, 4-è quasi pronto bis, 5-è quasi pronto tris, 6-c’è già (???) scommetto che il 7 è: «c’è già quindi parliamo d’altro”» SUPERCAZZOLA???? cazzo se sembra!!!!!!“.
Ma non manca invece chi, fiducioso, si schiera con la scelta del MoVimento. È il caso di L.M.: “ed ecco che subito parte la macchina del fango (il web contro Grillo …tzè). Ma come fanno a dire e/o dedurre queste falsità da un post ? Solo perché – ha concluso, rivolgendosi ai giornalisti (badate bene, solo a loro) – «Una piattaforma non ve la daremo mai. Nel frattempo studiate. applicatevi, portalizzatevi!»… La piattaforma è già in opera… e sono le applicazioni di voto che abbiamo utilizzato..saranno implementate e sviluppate… e la rete, quella dei cittadini attraverso (anche) il web stà crescendo di giorno in griono. Sempre più persone informate, sempre più persone. La piattaforma che vogliono i giornalisti è un arena che non avranno mai“.
I toni dei commenti fanno comunque intuire il malcontento della base più partecipativa del M5S che, anche se non attivisti, contribuiscono incessantemente a proporre tematiche di vario genere e a risolvere problemi a livello sia nazionale che locale.
Il fatto è che lo stesso Beppe Grillo ha più volte espresso il suo appoggio per qualunque progetto proveniente da chiunque per una creazione di una piattaforma online per la base, per i cittadini, per tutti. Non è bastato nemmeno l’esempio di #TuParlamento, una piattaforma online già attiva da qualche mese a cui hanno aderito diversi parlamentari, tra cui la senatrice Laura Puppato, e al quale il Fatto Quotidiano ha dedicato un articolo. Perfino Gianroberto Casaleggio, in una delle sue poche interviste rilasciate ai media italiani, aveva annunciato la realizzazione di una piattaforma online relativa alla partecipazioni dei cittadini pentastellati nel processo partecipativo del MoVimento. Comunque sia, nulla di fatto, almeno per il momento. Rimane lo scontento di chi chiedeva da tempo questa piattaforma e la fine dei giochi su chi puntava di vederla nascere: media e cittadini. La piattaforma o OS come dir si voglia, c’è sempre stata, da almeno due anni. E come diceva quel famoso proverbio cinese: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito“.