Testo con traduzione e significato della celebre “Hallelujah” di Leonard Cohen. Si tratta senza ombra di dubbio di una delle canzoni più conosciute e reinterpretate dai più grandi artisti della musica mondiale come Bob Dylan, John Cale, Bono Vox, Rufus Wainwright, Bon Jovi e la nostra Elisa. Ma una delle cover di maggior successo è quella di Jeff Buckley che abbiamo scelto di proporvi. A seguire scopriamo un po’ la storia di questo autentico capolavoro musicale e troverete anche gli accordi per pianoforte.
Storia e origini dell’Hallelujah di Leonard Cohen la cui cover più celebre è quella di Jeff Buckley
Ci sono canzoni che hanno letteralmente fatto la storia della musica mondiale e tra queste troviamo la famosissima “Hallelujah” scritta dal cantautore canadese Leonard Cohen, recentemente scomparso (7 novembre 2016). Il brano è tra quelli con il maggior numero di cover realizzate, oltre 200 quelle registrate e pubblicate. Tanti gli artisti di fama internazionale l’hanno reinterpretata tra cui Bob Dylan, John Cale, Bon Jovi, Ed Sheeran, Damien Rice, Michael Bolton, Justin Timberlake, Willie Nelson, Annie Lennox e Sheryl Crow. In Italia invece una delle cover più amate è quella di Elisa che la propone spesso durante i suoi concerti, facendo venire la pelle d’oca al pubblico grazie alla sua splendida e potente voce. Tra gli altri artisti italiani che hanno cantato l’Hallelujah ci sono poi Francesco Baccini che ha scritto una versione italiana approvata dallo stesso Cohen, Eugenio Finardi, Elio e le Storie Tese e persino la regina indiscussa delle sigle dei cartoni animati, Cristina D’Avena.
Tuttavia la cover più conosciuta ed apprezzata è certamente quella di Jeff Buckley che nel lontano 1992 iniziò a suonarla nei locali dell’East Village a New York. Quella versione sarà inclusa poi nel suo primo e unico album, Grace, che uscirà nel 1994. Ma la fama sia per Buckley che per la sua “Hallelujah” arrivò soltanto nel 1997 quando il cantante muore tragicamente annegato nel Wolf River, un affluente del Mississippi. La cover di Buckley venne pubblicata come singolo solo dieci anni dopo la sua morte, nel 2007, e venne certificata disco di platino in Australia e negli Stati Uniti, mentre fu disco d’oro in Svezia e Nuova Zelanda. Ma come nasce il capolavoro di Leonard Cohen? La storia dell’Hallelujah è abbastanza lunga e complessa e a raccontarla è stato tra gli altri il giornalista e musicologo Alan Light nel suo libro “The Holy or the Broken: Leonard Cohen, Jeff Buckley, and the Unlikely Ascent of “Hallelujah”, pubblicato nel 2012. Secondo Light il brano non doveva nemmeno essere pubblicato in quanto la casa discografica di Cohen, la Columbia (oggi Sony), pensava che non avrebbe ottenuto nessun tipo di successo.
L’artista canadese impiegò ben 4 anni per completare la canzone cambiando spesso il testo prima di scrivere quello definitivo. Come racconta lo stesso Cohen in una delle tante interviste rilasciate nel corso della sua lunga carriera, una sera chiamò il suo produttore John Lissauer e gli fece ascoltare il brano accompagnato solo dalla sua chitarra. Lissauer resta piacevolmente colpito dall’Hallelujah ma propose a Cohen di cambiarne le sonorità. Così una volta in studio, al Metropole di Manhattan a New York, il cantautore trasformò il suo pezzo in un inno dal sapore gospel suonandolo al pianoforte a coda. Nonostante il suo produttore lo trovò meraviglioso, quelli della casa discografica rimasero scettici ma la inserirono ugualmente all’interno dell’album Various positions pubblicato nel 1984 in Europa.
L’Hallelujah venne rilasciata anche come singolo ma non ottenne alcun successo. I riconoscimenti per il brano arrivarono soltanto in seguito grazie alle versioni di John Cale, Bob Dylan e, come anticipato, quella di Jeff Buckley che fu eletta come la terza miglior cover di tutti i tempi. Recentemente l’Hallelujah è tornata ad avere grande risalto grazie al film d’animazione della DreamWorks, Shrek che l’ha inserita (nella versione di Cale) nella colonna sonora. Nei primi mesi del 2009 il brano è ai vertici delle classifiche musicali del Regno Unito in ben tre diverse versioni: al primo posto quella di Buckley, al secondo quella di Alexandra Burke, vincitrice della quinta edizione dell’X-Factor britannico, e al 36esimo quella di Cohen. L’Hallelujah negli anni poi è stata spesso inserita nella colonna sonora di molti altri film come Basquiat, Sballati d’amore, Lord of War e Watchmen ed in tantissime serie televisive americane tra cui Grey’s Anatomy, Cold Case, Falcon Beach, The L Word, The Shield, Nip/Tuck, Crossing Jordan, Drama and Nicole, The O.C., Ugly Betty, Criminal Minds, Dr. House e Sense8.
Hallelujah, testo con traduzione e significato di uno dei brani più conosciuti ed apprezzati al mondo
Per quanto riguarda invece il significato dell’Hallelujah, scopriamo che nella prima versione scritta da Leonard Cohen sono presenti molti riferimenti biblici che poi scompariranno nella seconda versione del brano. La prima strofa della canzone infatti si apre con una citazione a David, il secondo re d’Israele, e riprende parte del libro di Samuele dove si racconta di come re David riuscisse a calmare lo spirito malvagio del suo predecessore Saul tornato sulla terra. Nei versi seguenti invece viene narrato un altro episodio, quello in cui David inizia una storia con Betsabea, moglie di Uria l’Ittita, dopo averla vista farsi il bagno nella terrazza del suo palazzo. La relazione portò alla nascita di un bambino e la morte di Uria in battaglia.
Passando alla seconda strofa dell’Hallelujah, altro riferimento biblico è quello alla storia d’amore tra Sansone e Dalila che si concluse come tutti sappiamo con la morte di Sansone in un tempio pagano. Si intrecciano così le figure di due uomini, David e Sansone, che si sono lasciati sopraffare dalla lussuria ed il loro umano agire li ha portati alla rovina, ma sempre secondo il volere di Dio. L’Hallelujah, come ha raccontato lo stesso Cohen, è una canzone che spiega che esistono tanti e differenti tipologie di alleluia ma hanno tutte lo stesso valore ed esprimono con forza ed emozione il desiderio di affermazione della vita.
Questo celebre brano poi, oltre ad essere un inno all’esistenza, è anche il racconto di una storia d’amore finita male e il tema del sesso gioca un ruolo fondamentale soprattutto nella successiva versione incisa nel 1988. E a sottolineare questo aspetto è anche l’interpretazione di Jeff Buckley che tralascia le due strofe che parlano del tema della redenzione. Lo stesso Buckley ha definito l’Hallelujah come un brano che parla di sesso, amore e della vita sulla terra. Per l’artista statunitense, non si tratta di un semplice omaggio a Dio, o ad una donna amata o al proprio idolo, ma è un inno all’orgasmo e alla vita. Di seguito ecco testo e traduzione di Hallelujah:
Accordi per pianoforte della cover di “Hallelujah” di Jeff Buckley
Infine per chi volesse cimentarsi e registrare magari una propria cover dell’Hallelujah di Leonard Cohen, può scaricare lo spartito con gli accordi per pianoforte che vi proponiamo a seguire. Il brano nella sua versione originale, è stato registrato in 6/8 e ricorda sia le sonorità tipiche del valzer che il tempo gospel. Cohen ha scritto la canzone nella tonalità di do maggiore e per chi non lo sapesse, la progressione di accordi corrisponde ai seguenti versi del pezzo: “goes like this, the fourth, the fifth, the minor fall, and the major lift” e fa riferimento al passaggio dal la minore al fa.
Recentemente ha fatto molto scalpore il video di Kaylee Rodgers, una bambina di 10 anni affetta da autismo, che durante la recita scolastica di Natale 2016 a Donaghadee, in Irlanda, ha cantato l’Hallelujah di Cohen per rendere omaggio all’artista scomparso nel mese precedente. Il risultato è stato davvero pazzesco grazie ad un’esibizione da brividi che è stata immortalata in un video. La clip ha fatto presto il giro del mondo, diventato subito virale sul web dove ha raggiunto e superato i 3 milioni di visualizzazioni. La versione di Kaylee Rodgers è entrata così di diritto tra le più belle e commoventi mai realizzate del celebre brano di Leonard Cohen.
Tornando allo spartito, qui sotto potrete trovare la prima pagina ma se volete quello completo vi invitiamo a collegarvi al sito www.everyonepiano.com e scrivere nella sezione cerca “Jeff Buckley – Hallelujah”. Qui è presente lo spartito in diversi formati da quello PGN al PDF da scaricare e poi stampare comodamente a casa vostra. Potrete così cimentarvi in una delle più belle canzoni della storia della musica internazionale e magari postare un video online della vostra esibizione. Chissà che non riusciate ad entrare anche voi nella lunga lista di cover riuscite dell’Hallelujah. Vi lasciamo ora la prima pagina dello spartito e la clip ufficiale della celebre versione di Jeff Buckley.