Una sigla tristemente nota per i fatti di sangue del 7 ottobre in Israele. Hamas è un movimento islamista, politico e paramilitare, ma considerato, dalla maggioranza della comunità internazionale, un’organizzazione terroristica. Nel 2006, con molta sorpresa, vinse le elezioni amministrative in Palestina. Il suo macabro programma politico si basava sull’impegno anche militare di liberare la Palestina dall’occupazione israeliana.
In arabo, Hamas significa Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya, che in italiano possiamo tradurlo con “Movimento Islamico di Resistenza“. In un’altra traduzione, invece, significa: “entusiasmo, zelo, spirito combattente“. Entrambe, esprimono, comunque, lo stesso desiderio: liberare la Palestina e il popolo palestinese da ogni dominio non musulmano. Si basa anche sul principio dell’autodeterminazione dei popoli, desiderio che si manifesta attraverso uno stato sovrano e una patria. Per questa ragione si parla di “due popoli, due stati”, una patria per gli ebrei, una patria per i palestinesi. Forse è arrivato il momento di istituire un vero stato di Palestina.
Il movimento di Hamas fece i primi passi quando i palestinesi della striscia di Gaza perserò la libertà. Era il 1967, anno della Guerra dei sei giorni, l’ennesimo conflitto arabo-israeliano. Anche in questa guerra furono gli stati arabi confinanti a unirsi per attaccare il giovane stato di Israele, ma la loro impresa fallì. Il conflitto terminò in pochi giorni dal quale Israele ne uscì vittoriosa. Fu un’altra Nakba per i palestinesi, una “catastrofe” in arabo, perché dovettero subire un altro esodo forzato come quello subito nella prima guerra arabo-israeliana del 1948. Furono ridisegnati i confini territoriali, e la Striscia di Gaza passò sotto il controllo di Israele.
Nella disperazione dei campi profughi del post conflitto del 1967 che si alzò lo spirito di vendetta. In questa fase Hamas si appoggiò a un’altra organizzazione politica chiamata Fratelli Musulmani, anch’essa islamista, fondamentalista ed estremista, un gruppo che anche alcuni paesi arabi, tra cui il presidente d’Egitto dell’epoca, Nasser, temevano e contrastavano. Da allora Hamas ha sempre seguito una politica aggressiva e violenta contro Israele.
Solo a seguito della Prima Intifada (rivolta palestinese contro l’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gaza e di Gerusalemme Est), nel 1987, che si arrivò alla fondazione ufficiale del movimento. L’iniziativa fu opera dello sceicco Ahmad Yassin, di ʿAbd al-ʿAzīz al-Rantīsī e di Mahmud al-Zahar. Da subito Hamas ebbe la funzione di braccio operativo dei Fratelli Musulmani, in parole più chiare, ebbe il compito di commettere atti terroristici contro lo Stato di Israele e su tutti gli obiettivi ebraici nel mondo.
Nonostante la sua dichiarata volontà di distruggere lo stato di Israele e sterminare il popolo ebraico, l’ala politica del movimento nel 2006 vinse le elezioni amministrative nei territori della striscia di Gaza, di Qalqilya, e di Nablus. Fu una sorpresa per i palestinesi che da sempre sono fedeli dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) del compianto leader storico Yasser Arafat, e poi sostenitori dell’erede politico del movimento, Maḥmūd ʿAbbās, alias Abū Māzen, presidente dell’organizzazione politica e paramilitare al-Fatah, sempre facente parte dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina .
La differenza ideologica tra i due movimenti è abissale, tanto da aver causato, subito dopo le elezioni, una guerra civile tra i due schieramenti. La battaglia fratricida durò poco, ma alla fine fu confermata la supremazia di Hamas su tutto il territorio di Gaza. Da allora Hamas non ha permesso che ci fossero le libere elezioni, sottomettendo, al suo modus operandi, tutti i palestinesi. Il blitz mortale dei miliziani di Hamas su Israele del 7 ottobre rappresenta la diretta la conseguenza della sua politica.
L’ideologia che spinge Hamas all’azione violenta è dovuta al Nazionalismo palestinese che considera la Palestina una patria islamica, al Nazionalismo religioso, cioè segue i dettami dell’Islam, e all’antisionismo e antisemitismo. Hamas ha sempre rivendicato e giustificato tutti gli attentati terroristici commessi contro gli ebrei. Al-Fatḥ, invece, è un partito politico laico, infatti, il movimento di Al-Fatah fa parte dello schieramento politico dell’area della sinistra palestinese e membro dell’Internazionale Socialista. Per il suo carattere democratico la Comunità Europea lo ha accettato come ospite osservatore politico all’interno del Partito del Socialismo Europeo.
La soluzione della questione palestinese sarà la più grande sfida politica degli anni a venire.