Francesco Mandelli, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono sono “I Babysitter”, film dell’esordiente regista Giovanni Bognetti per il quale vedremo ora trama, recensione e commento, oltre al video trailer in streaming gratis.
I Baby Sitter, trama e streaming trailer
Trama – Andrea è da sette anni un dipendente di Gianni Porini, presidente di un’agenzia che cura le immagini degli atleti, più semplicemente un procuratore sportivo. Da tempo ambisce a salire di grado e proprio il giorno del compleanno presenta un progetto al suo capo che, da accettarne l’incontro, si ritrova ad ingaggiarlo e arrangiarlo come babysitter di suo figlio per una sera. Andrea sarà costretto ad accettare per vedere più concrete le sue prospettive lavorative, ma se nella villa del tuo capo irrompono in casa i tuoi migliori amici per festeggiare, non tutto andrà come previsto.
Dopo le 52 mila persone che lo hanno visto in anteprima durante i Cinema2days, arriva nelle sale “I Babysitter” prodotto da Maurizio Totti per Colorado Film, distribuito da Medusa e diretto dal regista esordiente Giovanni Bognetti.
Recensione del film “I Babysitter”
Tratto dal Francese “Babysitting”, il film “I Baby Sitter” segna l’ennesima acquisizione di diritti di prodotti esteri da parte di Colorado Film. Dopo il successo dello scorso anno con “Belli di Papà” e gli altri lavori effettuati a sostegno di Paolo Ruffini, Maurizio Totti consegna le chiavi della regia al giovane Bognetti che, mostratosi spesso sicuro di se, è riuscito con decisione a portare a termine il suo primo lavoro da regista. Una sicurezza data dal fatto che ha potuto beneficiare, nei momenti di difficoltà, di un lavoro già fatto. In conferenza stampa sono arrivati molti attestati di stima da parte degli attori, tra cui Francesca Cavallin che ha rivelato: “La forza di Giovanni è stata quella di venire sul set con le idee chiare già in mente”.
Ma cos’è veramente “I Babysitter”? E’ un ponte cinematografico tra “Una notte da Leoni” e “Project X – una festa che spacca”. Se dal secondo film ha tratto lo stile di regia, per la maggior parte girato con una telecamera, chiaro sinonimo di massimo coinvolgimento all’interno della storia. Dal primo ne ha tratto l’essenza. Partendo innanzitutto dallo schema narrativo, basato su un triangolo: Phil era il bello e sciupa femmine, qui Ruffini ne prende le vesti; Alan era l’elemento comico qui Pisani e Stu era lo sfigato, proprio come Mandelli. L’idea di base dei film di Todd Philips è quella di raccontare l’amicizia creando avventure folli con cui divertire lo spettatore; anche qui si riprende inizialmente la stessa tematica per poi virare su un altro tipo di significato come quello del rapporto padre-figlio, molto più profondo,che narrativamente si sviluppa dal precedente.
Commento – Il cast riesce nell’impresa di isolarsi dalla versione francese, pochissimi brillano particolarmente ma nonostante ciò qualcuno fa riflettere. Come ad esempio Andrea Pisani, membro dei PanPers dividendone l’idea con il socio Luca Peracino, in questo film ritrova il suo collega, dopo l’esperienza solitaria di “Belli di papà”, ma solo una volta sono in scena assieme. Di Andrea avevamo parlato bene già nel film di Guido Chiesa dello scorso anno, con questa prova conferma le tese espresse nella scorsa occasione, rafforzandole e facendo dubitare di un possibile scambio della parte con Ruffini. Riguardo a Diego Abatantuono per raccontare ciò che lascia la sua prestazione è emblematico ricorrere alla locandina del film, in cui c’è una sua foto appesa al muro sullo sfondo. Da saggio e oramai maestro della commedia, vigila sulle nuove generazioni prestandosi nel consigliare al meglio per un futuro prossimo, magari roseo, proprio come quello che auguro a questo film.