Entusiasmo al Teatro Sistina per “Il Marchese Del Grillo”, spettacolo ripreso dal film di Monicelli e reinterpretato da un eccellente Enrico Montesano.
È iniziata mercoledì 9 dicembre l’avventura de Il Marchese Del Grillo al Teatro Sistina di Roma. Il capolavoro diretto da Monicelli nel 1981 vedeva originariamente la figura di Alberto Sordi nel ruolo del protagonista, tra esilaranti gag e astuto cinismo volto a scandire i rapporti sociali della Roma papalina. Agli albori del secolo ottocentesco Onofrio, il Marchese Del Grillo appunto, oltre all’aspetto monetario della vita da nobile, deve fare i conti con la noia di una routine ormai scomoda ad una figura esilarante come la sua. Con cinismo e astuzia instaura un rapporto di costante burla con il popolo romano e con i personaggi di spicco dell’ambiente nobile e clericale. Sono gli anni di Napoleone che, coerente con il proprio spirito decide di spostare la sede pontificia in Francia. Per difendere Pio VII vengono istituiti turni di guardia e lo stesso Marchese Del Grillo sarà chiamato a sorvegliare il Quirinale durante la prima settimana. Una distrazione fatale del nobile romano, porterà al compimento dell’ordine firmato da Napoleone e, in seguito, costerà al Marchese Del Grillo la condanna a morte con l’accusa di mancata difesa nei confronti del pontefice. L’incontro con un povero carbonaio alcolizzato, Gasperino, dalle sembianze identiche a quelle del Marchese, darà vita ad una serie di situazioni spassose ma anche a spunti di riflessione dalla morale facilmente riconducibile al presente della città eterna.
Entusiasmo alla prima de Il Marchese Del Grillo, Enrico Montesano eccelle nel ruolo di Onofrio
Durante la serata del 9 dicembre, il Teatro Sistina di Roma ha ospitato la prima dello spettacolo Il Marchese Del Grillo. Scritto con Piero De Bernardi, Tullio Pinelli, Leonardo Benvenuti, Bernardino Zapponi e ripreso dall’omonimo film di Mario Monicelli, la storia ha preso vita sul palco del teatro romano, con l’impeccabile scenografia di Teresa Caruso ed i costumi di Cecilia Betona. Tanti i nomi illustri presenti in sala, tra cui Pippo Baudo e Gianfranco Magalli, Claudio Lotito e gli esponenti politici Francesco Rutelli e Alessandro Di Battista. Altissime le aspettative che hanno accolto lo spettacolo portato in scena da Enrico Montesano, colonna portante del cinema italiano nazionale, e non solo capitolino. Durante la conferenza stampa l’attore è stato chiaro, l’interprete originale de Il Marchese Del Grillo, Alberto Sordi, rappresentava ai tempi di messa in onda il padre degli attori romani, una generazione inarrivabile condita da una lunga schiera di fenomeni alla regia, vedi Monicelli e Scola, per cui il paragone con l’Abertone nazionale, ad oggi, risulterebbe superfluo. Nel corso dello spettacolo teatrale, Enrico Montesano è riuscito in maniera egregia a rendere proprio il personaggio principale della storia, dimostrando un rispetto palpabile nei confronti di Sordi, soprattutto al momento di pronunciare la frase cult “Io so io e voi non siete un c…” dove pubblico e attori si sono sentiti per un attimo uniti in un sacrale momento di commemorazione.
Al Teatro Sistina beffe e morale di una Roma tradita: lo spettacolo prosegue fino al 17 gennaio
Dai richiami fin troppo attuali, chissà cosa avranno pensato gli esponenti politici seduti in platea mentre Montesano esternava a gran voce taglienti riflessioni rispetto alla città di Roma, sature di analogie con il presente. Parallelismi e corrispondenze tra papato, giustizia e lotta per il potere che portano così ad un inevitabile richiamo morale che va così a condire uno spettacolo già di per sé esilarante. Il Marchese Del Grillo alterna ottimi momenti di musical (canzoni originali di Emanuele Friello tra cui spiccano le esecuzioni di Ilaria Fioravanti, Benedetta Valanzano e Dora Romano) e le perfette interpretazioni di Giorgio Gobbi nel ruolo del servitore Ricciotto, di Giulio Farnese come lo zio prete, di Monica Guazzini calatasi in maniera entusiasmante nel ruolo della Marchesa madre.
“Viva il teatro, viva la cultura”, con queste parole Enrico Montesano, dopo circa due ore e mezza di azione teatrale, saluta il pubblico accorso al Sistina ed uscito dal teatro con strascichi di entusiasmo dovuti alla bellezza dello spettacolo a cui hanno appena assistito. L’attore romano ci tiene a sottolineare quanto il comune di Roma debba sostenere con maggior forza e convinzione l’ambiente culturale della capitale, soprattutto il teatro, considerato troppo spesso come un’arte di serie b. La Roma tradita, la Roma di “papi e mignotte” come lo stesso Marchese Del Grillo ricorda nel gran finale. Accompagnato dall’amara consapevolezza scaturita dal profondo amore per la propria città, Montesano ha recentemente pubblicato il libro autobiografico Confesso, noi al momento siam qui a confessare quanto il Teatro Sistina, fino al prossimo 17 gennaio (con tanto di spettacolo la notte di Capodanno) offra un’imperdibile occasione per gli amanti della romanità, del buon teatro e dell’arte sana e genuina.