Un’affascinante sessantenne riscopre l’eros. Emma Thompson, nel film in uscita “Il piacere è tutto mio“, infatti, mette letteralmente a “nudo” la passione di una donna oramai vedova e in pensione, che scopre un tipo di erotismo mai provato. E lo fa pagando un giovane Daryl McCormack. Nei loro quattro incontri, però i due riescono anche a scavare sempre nel profondo della propria anima, scoprendo aspetti sconosciuti o dimenticati. La sofferenza interiore vissuta, e poi svelata, farà spazio a una profonda amicizia. Le scene del film si svolgono in un’ambientazione quasi teatrale, tutto accade in un’unica stanza: una camera d’albergo di Londra.
Emma Thompson in “Il piacere tutto mio”, la recensione
Nancy è una insegnante di religione in pensione. Da poco vedova, ha voglia di scoprire certi piaceri della vita che mai ha potuto esplorare perché ostacolati da un marito troppo conformista. La donna, infatti, non aveva mai provato un orgasmo. Ma l’incontro con il giovane Leo ha risvegliato in lei il desiderio di scoprire la propria femminilità, attraverso un erotismo capace di farle sentire nuove emozioni mai sperimentate, finalmente libera da pregiudizi.
Nei loro quattro incontri però Nancy non si dedica solo al sesso. È, infatti, molto curiosa di sapere chi è quel bell’uomo, istruito e educato, che ha scelto quel tipo di “professione”. Da qui inizierà un rapporto più intimo tra i due che farà crescere interiormente entrambi i protagonisti. Nel primo appuntamento, infatti, lei è una donna insicura, tesa, impacciata. Per Nancy è la prima volta con un uomo a pagamento. Da donna emancipata e si è voluta fare un regalo folle. Ma è decisa ad andare avanti nella sua ricerca del piacere più spinto, facendo all’uomo, nel secondo appuntamento, delle richieste ben precise. Una pianificazione vera e propria che una donna “ha diritto di provare”, se lo vuole. Ma i suoi desideri proibiti da adolescente si scontrano con l’imbarazzo una donna – repressa da un marito bacchettone e dalla società in cui ha vissuto – che vive in corpo maturo.
È nel terzo incontro che esplode il vero godimento. Lei prova sensazioni mai avute prima. “Il parco delle delizie”, come lo definisce Leo. Ma Nancy va oltre il rapporto professionale accordato. Ha indagato sulla sua vita privata, ha scoperto il suo vero nome. Questo comportamento non è concesso. Lei lo vuole aiutare, perché, come una brava maestra, ha capito il motivo per cui la madre lo ha disconosciuto quando aveva soli quindici anni. E lei si offre a parlare con la madre per riconciliarli. Leo si sente toccato nel suo intimo e se ne va via in tutte le furie.
I due si rincontrato nella hall dell’hotel per riappacificarsi. Quarto incontro. C’è un imprevisto. La cameriera del bar riconosce la sua insegnante di quando andava a scuola. L’imbarazzo è grande, una donna in pensione con ragazzo ventenne. Dopo aver piazzato una scusa, rivela alla sua ex-alunna il vero motivo del loro incontro in albergo. Sta incontrando quel bel ragazzo per il suo soddisfacimento sessuale. Questa confessione la libera di tutti i pregiudizi e dal senso di colpa. Fare sesso non è peccato anche perché, per lei, farlo la fa sentire più viva e più forte, anche se è una donna in menopausa. La sicurezza ritrovata in se stessa fa rinascere il naturale libido che a lei mancava. Nancy e Leo si ritrovarono nella stanza da letto dell’albergo, ma stavolta Nancy è disinvolta e piena di passione.
La scena finale è l’apoteosi della professionalità e del talento della Thompson. Lei ha osato tanto. Non è facile alla sua età, mostrarsi, con piacere e orgoglio, nuda davanti a una cinepresa.
“Il piacere tutto mio”: uscita al cinema
Il film Il piacere tutto mio uscirà il 10 novembre in Italia. La commedia ha già conquistato conquistato la critica internazionale e sicuramente troverà gradimento anche nel pubblico italiano. La regia è dell’australiana Sophie Hyde, rimasta famosa per il film drammatico Animals (2019). La sceneggiatura è dell’attrice comica e scrittrice inglese Katy Brand. Il film è distribuito dalla BiM Distribuzione. Un cenno particolare merita la colonna sonora. I brani sono originali e sono composti dal musicista irlandese Stephen Rennicks.