Sta per iniziare l’ultimo mese dell’anno ed in questo periodo la stagione influenzale inizia ad entrare nel vivo: visto che a nessuno farebbe piacere trascorrere le feste di fine 2019 a letto è importante sapere tutto sull’influenza di dicembre 2019. Vediamo quali sono le cause e i sintomi di questa malattia, quanto può durare in adulti e bambini, come si può fare prevenzione e quali sono i rimedi (sia naturali che medicinali) per rimettersi in forma al più presto. Parleremo anche della cosiddetta influenza intestinale, che può presentarsi con o senza febbre, ma che si può rivelare davvero fastidiosa.
Cause e contagio dell’influenza di dicembre 2019
L’influenza è una malattia respiratoria che si diffonde in un determinato periodo dell’anno, infatti i primi casi si registrano ad ottobre e si trascina fino a marzo, con il picco che solitamente viene registrato tra gennaio e febbraio. Ogni anno questa malattia (anche se con numeri differenti) colpisce milioni e milioni di italiani e in alcuni casi purtroppo ci sono delle gravi complicanze. Con l’influenza di dicembre si può dire che la stagione inizia ad entrare nel vivo: nell’ultima settimana l’Istituto Superiore della Sanità ha registrato un’intensificazione dell’attività dei virus (specialmente in alcune regioni come il Piemonte, l’Emilia-Romagna, la Lombardia, la Sicilia e la Toscana) e dall’inizio dell’osservazione ci sono stati già 642.000 casi: i più colpiti sono i bambini piccoli, quelli che hanno un’età tra zero e quattro anni (con un’incidenza di 5,61 casi ogni mille assistiti).
Con l’aumento dei casi cresce anche il rischio di contagio: purtroppo l’influenza è una malattia estremamente contagiosa, quindi bisogna sempre stare attenti. I responsabili di tutto sono i virus influenzali del genere Orthomixovirus, che possono essere di tre tipi: il virus A è quello che causa le sintomatologie più gravi ed è il protagonista delle epidemie più importanti, il virus B è un po’ meno diffuso e causa sintomatologie leggermente più lievi, ma anche lui può innescare epidemie importanti, il virus C è quello che dà meno problemi, visto che cause forme influenzali molto blande che possono essere cambiate per semplici raffreddori. Il problema è che i virus hanno la capacità di mutare nel tempo, creando nuovi ceppi e rendendo praticamente impossibile lo sviluppo di un’immunità permanente alla malattia.
Come detto prima, l’influenza è molto contagiosa: la trasmissione dei virus avviene con estrema facilità e non solo per contatto diretto (come ad esempio quando si beve da un bicchiere già utilizzato da un soggetto malato senza averlo prima lavato con cura), ma anche per via aerea: i virus circolano sulle goccioline di saliva emesse dai soggetti influenzati quando starnutiscono, tossiscono o parlano; queste goccioline infette rimangono sospese e se vengono respirate possono causare il contagio. Ma c’è di più, purtroppo: i virus influenzali sono persistenti, quindi ci si può ammalare anche portandosi le mani agli occhi, alla bocca o al naso dopo aver toccato una superficie contaminata; il virus si deposita sulle mani e quando raggiunge le vie respiratorie di moltiplica molto velocemente, dando origine all’insorgere della malattia. Per scongiurare il contagio si devono seguire delle semplice norme igieniche e si può ricorrere al vaccino (ne parleremo tra qualche riga).
Sintomi e durata della malattia in adulti e bambini
Quando avviene il contagio il nostro organismo cerca di difendersi: questa reazione all’invasione virale dà origine ai fastidiosi sintomi dell’influenza di dicembre 2019. I virus sopravvivono male alle alte temperature, quindi la febbre è un’arma di protezione tramite la quale il sistema immunitario cerca di far fuori questi inquilini indesiderati; allo stesso modo la tosse è un modo per espellere il muco dove i virus sono intrappolati, in modo da non permettergli di raggiungere “obiettivi sensibili” come i polmoni. I sintomi dell’influenza compaiono bruscamente a distanza di qualche ora dal momento del contagio (quindi si può essere contagiosi anche prima che ci si renda conto di essere malati) e i più comuni sono:
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febbre, che raggiunge temperature elevate (di solito tra i 38,5 e i 40 gradi) e dura per tre o quattro giorni;
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tosse, spesso accompagnata da dolori al petto; quando è secca la tosse può trascinarsi per diversi giorni;
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mal d gola;
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naso chiuso;
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mal di testa, presente nella gran parte dei casi (circa l’80%), può essere anche forte;
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sensazione di spossatezza e debolezza, che può prolungarsi anche per qualche giorno dopo la guarigione;
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dolori muscolari, diffusi in tutto il corpo.
L’entità dei sintomi e la durata della malattia sono variabili: al di là dei casi gravi che possono riguardare i soggetti a rischio, è davvero difficile che l’influenza causi problemi così gravi da richiedere il ricovero (questo non vuole dire che bisogna sottovalutarla). La febbre di solito inizia a sparire dopo due o quattro giorni, mentre gli altri sintomi di solito spariscono in un arco di tempo tra i quattro e i sette giorni. La tosse e il senso di debolezza possono trascinarsi anche più a lungo. I bambini (che a differenza degli adulti possono aver problemi anche a livello intestinale) hanno bisogno di qualche giorno di tempo in più per guarire completamente. C’è bisogno di maggiore attenzione per le persone che rientrano nelle categorie a rischio di complicanze più gravi, ovvero gli anziani con più di 65 anni, i bambini molto piccoli e le persone che soffrono di patologie croniche che possono indebolire il sistema immunitario.
Vaccino e regole di prevenzione
Il vaccino è lo strumento di difesa più importante per contrastare l’influenza: la campagna di vaccinazione è iniziata a metà ottobre e dura fino alla fine del mese di dicembre (è possibile vaccinarsi anche dopo se ci sono le condizioni). Si possono vaccinare tutti quelli che vogliono evitare il contagio e non hanno controindicazioni, ma la vaccinazione è particolarmente raccomandata (ed offerta gratuitamente) alle persone che corrono i maggiori rischi di complicanze, ovvero:
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le donne che all’inizio della stagione influenzale sono al secondo o terzo mese di gravidanza;
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le persone tra i 6 mesi e i 65 anni di età che soffrono di malattie che aumentato il rischio di complicanze da influenza;
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le persone dai 65 anni in su;
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le persone di ogni età che sono ricoverate in strutture per lungodegenti;
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i bambini e gli adolescenti che sono in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico;
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i medici e il personale sanitario di assistenza;
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l familiari dei soggetti al alto rischio di complicanze;
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le forze di polizia e i vigili del fuoco;
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gli allevatori, gli addetti al trasporto di animali vivi, i macellatori, i veterinari;
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i donatori di sangue.
Per ridurre il rischio di contagio ci sono poi le regole precauzionali a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza: bisognerebbe lavarsi le mani spesso e per bene con acqua e sapone oppure con detergenti a base di alcol, bisognerebbe evitare di portarsi le mani sporche al naso, agli occhi e alla bocca, si dovrebbe coprire sempre la bocca e il naso quando si tossisce e starnutisce (il fazzoletto di carta va subito gettato dopo l’uso), si devono aerare regolarmente le stanze in cui si soggiorna e, se possibile bisogna evitare il luoghi particolarmente affollati e le manifestazioni di massa. Ovviamente quando si è ammalati si dovrebbe restare a casa, evitando di spostarsi per andare a scuola o al lavoro: in questo modo non solo si dà al corpo il tempo di ristabilirsi meglio, ma si evita di contagiare gli altri e si riduce il rischio di complicazioni o infezioni concomitanti.
Rimedi naturali e medicinali contro l’influenza di dicembre 2019
Nella maggior parte dei casi l’influenza svanisce spontaneamente senza ricorrere all’utilizzo di farmaci; se si vuole ricorrere ai medicinali per stare un po’ meglio è possibile rivolgersi al medico, che potrà consigliare quali sono i prodotti migliori per alleviare i sintomi. Ci sono i farmaci antivirali, che possono aiutare ad accorciare la durata della malattia o ad alleviarne i fastidi, ma vanno presi entro le prime 48 ore; più spesso si ricorre agli antipiretici per abbassare la febbre, agli antidolorifici per rendere i dolori più sopportabili, agli antitussigeni per sedare la tosse e ai decongestionanti per librare le vie respiratorie. Occorre ribadire che l’influenza di dicembre 2019, essendo una malattia di origine virale e non batterica, non si può curare con gli antibiotici; questi vanno presi esclusivamente su prescrizione del medico.
Tranne in alcuni casi gravi, i farmaci quindi non sono necessari: la malattia fa il suo decorso spontaneamente, ma per alleviare i suoi sintomi è possibile ricorrere anche ai metodi naturali. È fondamentale il riposo: se si riesce a ridurre gli sforzi al minimo il corpo potrà organizzare al meglio le sue difese contro l’infezione. È importantissimo anche mantenere un’adeguata idratazione: oltre all’acqua si possono bere tè, tisane e infusi, mentre andrebbero evitati gli alcolici e le bevande che contengono caffeina. In cima alla lista dei classici rimedi della nonna troviamo il brodo di pollo, importate fonte di proteine, ma non solo: se viene consumato caldo può anche svolgere un’azione decongestionante. Bisognerebbe seguire una dieta leggera, in cui non dovrebbero mancare gli alimenti ricchi di vitamina C (agrumi, kiwi, broccoli e così via).
Il miele calma la tosse e ammorbidisce la gola; l’aglio è un potente disinfettante; una manciata di frutta secca può dare l’energia necessaria per contrastare i momenti di debolezza; lo zenzero (masticato sotto forma di radice oppure utilizzato per preparare tisane) è utile a creare una barriera anti nausea ed inoltre abbassa la febbre ed allevia i dolori. Il ginger ale diluito può esser utile se si vuole ridurre la sensazione di nausea. Le caramelle balsamiche o al miele possono dare un po’ di sollievo alla gola. I suffumigi con bicarbonato o olio di essenza di eucalipto aiutano a liberare le vie respiratorie, così come gli impacchi caldi sul petto (meglio se si aggiunge qualche goccia balsamica).
Influenza intestinale con e senza febbre: sintomi e rimedi
L’ultimo paragrafo lo dedichiamo all’influenza intestinale, ovvero la fastidiosa gastroenterite virale. Con la normale influenza di dicembre la gastroenterite ha alcuni tratti comuni (è un’infezione virale, guarisce spontaneamente, il contagio può avvenire in modo diretto o indiretto e il maggior periodo di diffusione si registra tra novembre e marzo), ma si tratta di una malattia completamente differente. I sintomi possono variare in base al virus che l’ha causata, ma non mancano mai la nausea, il vomito, la diarrea e i dolori addominali; la febbre non è frequente e comunque non raggiunge mai temperature elevate. La durata di solito si limita ad un paio di giorni: se la malattia si trascina per più tempo è necessario contattare il medico.
La conseguenza più importante dell’influenza intestinale è la perdita di liquidi: per scongiurare la disidratazione bisogna quindi reintegrare liquidi e sali minerali; si deve bere molto (magari a piccoli sorsi se si fa fatica a trattenere): vanno bene l’acqua, le tisane, gli infusi e (magari dopo aver chiesto il parere al medico) le soluzioni reidratanti, mentre vanno evitate le bibite gassate e i succhi di frutta. È poi importante seguire la giusta alimentazione: durante la fase acuta meglio non mangiare nulla, mentre nella fase di recupero si deve iniziare con cibi semplici da digerire (riso, crackers, riso bollito, pollo), mentre la verdura e la frutta, che sono ricche di fibre, vanno reintrodotte con cautela perché potrebbero stimolare la motilità intestinale. I fermenti lattici possono aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora batterica, mentre il limone e lo zenzero sono i rimedi naturali più diffusi. In commercio esistono medicinali antidiarroici, ma prima di assumerli è sempre meglio sentire il parere del medico (placcano il sintomo, ma rallentano l’eliminazione del virus tramite le feci).