Può sembrare un po’ strano parlare di influenza a maggio 2019: effettivamente la stagione epidemica è stata dichiarata chiusa al termine della tredicesima settimana dell’anno (la prima del mese di aprile), ma anche al di fuori di questo pericolo si registrano casi di contagio (numeri bassi ovviamente, i cosiddetti livelli basali) e non bisogna dimenticare il pericolo principale rappresentato dalle sindromi parainfluenzali. Vediamo quali sono i sintomi con cui si manifestano queste affezioni e scopriamo quali sono i migliori rimedi naturali per adulti e bambini per rimettersi in forma anche in caso di influenza intestinale, con o senza febbre.
Influenza e parainfluenza maggio 2019: cosa dobbiamo aspettarci?
La stagione influenza 2018/2019 è stata dichiarata ufficialmente chiusa ad inizio aprile: nelle ultime settimane del quarto mese dell’anno è stato stimato un numero di contagi vicino agli 80.000; questo significa che dall’inizio della sorveglianza il totale degli italiani che hanno avuto a che fare con l’influenza sono stati circa 8,1 milioni. Anche se ogni tanto il tempo fa le bizze ci troviamo in piena primavera: l’epidemia influenzale si può considerare un capitolo chiuso, ma bisogna fare attenzione alle sindromi parainfluenzali che proprio durante le mezze stagioni sono abbastanza comuni. Anche se i sintomi sono abbastanza simili, l’influenza invernale e la parainfluenza sono due cose ben distinte.
Nella maggior parte dei casi i responsabili dei contagi in questo periodo sono i virus di tipo paramyxovirus (nel periodo primaverile ed estivo il nemico pubblico numero uno è il PIV-3, mentre il PIV-1 e il PIV-2 sono più comuni durante l’autunno), a cui spesso si affiancano quello che viene di solito chiamato virus del raffreddore (rhinovirus) e il virus respiratorio RSV. Il contagio è più diffuso tra gli anziani e i bambini (anche molto piccoli) e sebbene di norma la malattia svanisca spontaneamente senza lasciare strascichi i soggetti a rischio (tra cui rientrano anche le persone immunocompromesse) possono andare incontro a complicazioni e infezioni batteriche.
Sintomi, durata e contagio
L’influenza invernale si riconosce per la comparsa repentina, quasi improvvisa, di una serie di sintomi: dopo un breve periodo di incubazione (che può durare uno o due giorni) si possono palesare:
- febbre alta, anche oltre i 38 gradi;
- brividi;
- dolori muscolari e ossei;
- raffreddore;
- mal di gola;
- tosse;
- naso che cola;
- mal di testa;
- sensazione di malessere generale;
- spossatezza.
Di solito il tratto gastroinstestinale non viene coinvolto (a differenza della gastroenterite la famosa influenza intestinale di cui parleremo più avanti), anche se possono presentarsi anche nausea, diarrea e vomito, soprattutto nei pazienti più piccoli.
I sintomi della parainfluenza sono praticamente gli stessi, anche se si manifestano in forma più lieve: il raffreddore, il mal di gola, i dolori osteoarticolari, talvolta anche la nausea e la febbre, anche se difficilmente si va oltre i 38 gradi, sono i problemi più frequenti (la sintomatologia può differire un po’ a seconda del virus responsabile del contagio). La manifestazione della malattia è diversa non solo per la minore violenza, ma anche per la durata: l’influenza invernale di solito passa entro cinque (massimo sette) giorni (il senso di spossatezza può prolungarsi per qualche giorno in più), mentre la parainfluenza svanisce in circa tre o quattro giorni; i bambini hanno bisogno di tempi di recupero leggermente più lunghi.
Abbiamo appena visto che l’influenza e la parainfluenza di maggio 2019 possono avere sintomi davvero molto simili, ma anche le modalità di contagio sono praticamente identiche: le responsabili principali sono le goccioline di saliva che vengono immesse nell’aria da un soggetto malato quando starnutisce, tossisce, parla e respira. Il contagio può avvenire in modo diretto, ovvero respirando queste goccioline, oppure in modo indiretto, cioè portandosi le mani non lavate ad occhi, naso o bocca dopo aver toccato una superficie contaminata.
Prevenzione e cura
Se per l’influenza stagionale si può fare prevenzione ricorrendo al vaccino (la puntura va fatta tra le seconda metà di ottobre e la fine del mese di dicembre), per la parainfluenza si può cercare di ridurre il rischio di contagio seguendo dei semplicissimi comportamenti (validi comunque anche per l’influenza “normale”): bisognerebbe lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol, coprirsi la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto utilizzato, evitare i luoghi chiusi e affollati e, se possibile, non stare a contatto con chi è già malato. È importante anche cambiare spesso l’aria negli ambienti, evitare gli sbalzi di temperatura (quello di vestirsi a strati è sempre un ottimo consiglio perché permette di adeguare molto facile adeguare il proprio abbigliamento alla temperatura) e gestire al meglio la temperatura interna, che non dovrebbe andare oltre 25 gradi perché se c’è secchezza delle vie aeree i virus sono facilitati nei loro attacchi).
Ma se non si riesce ad evitare il contagio cosa si può fare per guarire? Nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di ricorrere a farmaci, visto che l’influenza e le sindromi parainfluenzali svaniscono spontaneamente nell’arco di pochi giorni senza creare particolari problemi. Su consiglio del medico si possono però prendere dei farmaci per cercare di gestire al meglio i sintomi: pensiamo agli antipiretici per abbassare la febbre, i mucolitici per liberare le vie respiratorie, gli antinfiammatori per alleviare i dolori e così via). Vanno ovviamente evitate le cure fai da te e soprattutto non bisogna assumere antibiotici se non vengono prescritti dal dottore! L’influenza e la parainfluenza sono malattie di origine virale, quindi prendere gli antibiotici non ha alcun senso (il medico ne può ordinare l’assunzione solo in particolari situazioni).
I rimedi naturali per contrastare l’influenza
Ma per riprendersi al meglio è possibile anche ricorrere ai famosi rimedi naturali: sempre più persone si interessano a soluzioni di questo tipo, e questo vale anche per l’influenza di maggio 2019. Il principale alleato del nostro corpo non può che essere il riposo: evitando gli sforzi e standosene un po’ a letto si dà all’organismo il tempo di riorganizzare la proprie difese e di riprendersi al meglio (senza dimenticare che restando a casa si evita di contagiare gli altri). Bisognerebbe cercare di mantenere una buona idratazione (soprattutto se tra i sintomi ci sono anche vomito e diarrea): è necessario bere molto, ma se ci si stanca dell’acqua si possono consumare tisane, infusi e brodi; da evitare invece la caffeina e gli alcolici.
È importante scegliere la giusta alimentazione: tra i sintomi dell’influenza o delle sindromi parainfluenzali c’è anche il calo dell’appetito, bisogna quindi seguire una dieta leggera; tra i cibi che vengono consigliati ci sono il riso bollito, le banane, i cereali cotti e il pane tostato, anche se il brodo di pollo (ricco si proteine che rinforzano il sistema immunitario, di vitamine e di sali minerali) è forse l’alimento che più spesso viene menzionato tra i classici rimedi della nonna. Bisogna anche fare il pieno di vitamina C, quindi spazio ad agrumi, kiwi e broccoli. Il miele riesce a calmare la tosse ed ammorbidisce la gola e può essere utilizzato anche per dolcificare le tisane; il miele si può impiegare anche per rendere più accettabile il latte caldo in cui è stato pestato uno spicchio d’aglio: può sembrare una ricetta disgustosa, ma è il top per disinfettare il naso e la gola.
La frutta secca come le noci, le mandorle e i pistacchi sono un’importante fonte di energia. Lo zenzero, proprio come l’aglio, ha tantissime proprietà benefiche: questa pianta può essere utile per alleviare i dolori articolari, per contrastare il mal di gola e pulire le vie respiratorie. In ambito fitoterapico vengono spesso nominate l’Echinacea (potenzia il sistema immunitario) e l’erba cornacchia, uno dei rimedi più apprezzati per il mal di gola. Chi ha la gola delicata può ricorrere alla propoli, che ha funzioni antivirale, antibatterica e immunostimolante. I suffumigi possono essere molto utili per contrastare il raffreddore: servono una bacinella di acqua bollente e un pochino di bicarbonato o un paio di gocce di olio essenziale (quello di eucalipto è perfetto). I più ghiotti possono ricorrere alle caramelle per dare un po’ di sollievo alla loro gola: sarebbe meglio optare per quelle al miele, quelle balsamiche o quelle alle erbe. Se la febbre non è particolarmente alta si può avere un po’ di sollievo posizionando sulla fronte un piccolo asciugamano inumidito di una soluzione di acqua fresca e aceto.
Influenza intestinale: sintomi e durata in adulti e bambini
Era doveroso fare una distinzione tra influenza e parainfluenza, ma bisogna aggiungere che anche la cosiddetta influenza intestinale è una cosa diversa, visto che viene causata da altri tipi di virus. Stiamo parlando della gastroenterite virale, un’infezione che comporta l’infiammazione delle pareti intestinali; è una malattia molto comune e può essere causata da diversi virus: il rotavirus (principale responsabile dei contagi tra i bambini), l’adenovirus (che colpisce soprattutto i piccoli sotto i due anni), l’astrovirus (che colpisce principalmente i bambini piccoli e gli anziani) e i calicivirus (che possono coinvolgere soggetti di ogni età). I sintomi possono variare in base al tipo di virus responsabili dell’infezione, ma i più comuni sono la diarrea, la nausea, il vomito e i dolori addominali; si può presentare anche il mal di testa, mentre la febbre non è molto frequente (e in ogni caso non raggiunge temperature molto elevate). La malattia si manifesta dopo uno o due giorni dal momento del contagio e di solito non dura più di due o tre giorni.
La gastroenterite virale è molto comune perché è molto facile essere contagiati: si è sotto la mira del virus quando si è a stretto contatto con le persone malate (magari condividendo stoviglie o alimenti) oppure quando i mangiano cibi o si assumono bevande infette. Le persone che si beccano l’influenza intestinale sono contagiose da quando compaiono i sintomi fino alle 48 ore successive alla loro scomparsa. Purtroppo questi virus si diffondono soprattutto nei luoghi particolarmente affollati (ad esempio scuole, dormitori e così via) e per i soggetti a rischio (bambini molto piccoli, anziani e persone immunodepresse) ci sono più possibilità di andare incontro a complicazioni. Al di là del grande disagio che possono causare, la diarrea e il vomito possono provocare quello che rappresenta il pericolo più comune legato alla gastroenterite virale: la disidratazione. Questa condizione può far provare al malato una sete eccessiva, una sensazione di debolezza e addirittura vertigini. Nei bambini piccoli la disidratazione si nota anche dalla loro irritabilità, dall’assenza di lacrime quando piangono, dal pannolino che rimane asciutto troppo a lungo, dalle guance scavate e dalla lingua secca.
Come guarire dalla gastroenterite virale: rimedi naturali e alimentazione
Di solito la gastroenterite virale passa spontaneamente senza ricorrere ai farmaci: non esistono dei medicinali specifici, ma su indicazione del medico è possibile assumere dei farmaci per alleviare i sintomi (in ogni caso bisognerebbe evitare le cure fai da te e soprattutto prendere degli antibiotici senza la prescrizione del dottore). Per stare meglio si può ricorrere ai rimedi naturali: anche in questo caso il riposo può giocare un ruolo fondamentale; bisogna poi bere tanto: acqua, tisane, infusi, brodi, bevande non gasate al limone; nelle situazioni in cui la disidratazione è più evidente il medico può consigliare di integrare l’acqua con dei sali minerali. È molto importante anche l’alimentazione: nei momenti più critici sarebbe meglio non mangiare nulla, mentre nella fase di recupero sarà necessario reintrodurre con gradualità i cibi solidi; all’inizio bisogna optare per alimenti molto semplici da digerire, quindi banane mature, riso, le fette biscottate, le carote bollite, il mais, l’immancabile brodo di pollo e il parmigiano. Di solito si consiglia il consumo di frutta e verdure, ma in questo caso bisogna andarci molto cauti: possono stimolare l’intestino perché ricche di acqua e fibre.
Almeno per un po’ di tempo bisognerà rinunciare ai cibi grassi o particolarmente conditi, ai dolci, alla caffeina, agli alcolici, ai latticini (eccezion fatta per il parmigiano), ai fritti e al cioccolato. Tra i rimedi naturali più famosi ci sono il limone, che riesce a calmare la diarrea, e lo zenzero, che attenua i dolori gastrici, frena il vomito e riduce la nausea. Può essere d’aiuto l’assunzione di probiotici. È altamente consigliato rivolgersi al medico se si notano sangue nel vomito o nelle feci, se si presenta febbre alta, se i sintomi non scompaiono dopo un paio di giorni, se si notano importanti sintomi di disidratazione e se si soffre di patologie renali o intestinali o si ha un sistema immunitario debole.
Se non ti avessi apprezzato già solo leggendo l’articolo, ti avrei comunque amato a prescindere dopo aver letto il tuo profilo: ” Convinto oppositore della scrittura in stile SMS…”.
Come non amarti!?