Che fretta c’era? Aah, non lo so, ma questa primavera 2016 è certamente in anticipo. Bene. Dopo il necessario tributo a due regine del Pop italiano che di primavere ne hanno già viste un po, possiamo cominciare a parlare di cose belle e petalose, di cui la primavera sembra incarnare l’essenza.
Da bambini ci hanno insegnato che l’equinozio di primavera cade il 21 di Marzo. Ebbene preparatevi a veder crollare le vostre certezze, perchè così non è (almeno non esattamente). Ma innanzitutto vi ricordate cos’è un equinozio? Non stiamo parlando di cavalli pigri, come la parola porterebbe a pensare, ma di una condizione astronomica ben precisa, che dipende dalla Rivoluzione Terrestre nientemeno.
In astronomia, la parola rivoluzione significa “un corpo celeste che compie una rotazione completa”. Il che, se ci pensa, è abbastanza divertente, considerando che qui sulla Terra significa cambiamento. In buona sostanza, tutto cambia ma tutto resta uguale. Così come le stagioni che corrono in cerchio (tranne quella dell’amore, che viene e va), anche l’equinozio, seppur cadendo in giorni diversi a seconda dell’anno, rimane pur sempre il momento di incontro tra l’eclittica solare e l’equatore celeste.
Primavera astronomica 2016: l’equinozio in anticipo rispetto al calendario
Okei, forse è troppo complicato, allo cerchiamo di parlarne con i piedi per terra e con gli occhi all’insù. Un ipotetico spettatore che questa mattina alle 5:30, di ritorno da qualche discoteca equatoriale, si fosse fermato a guardare lo Zenit (non la partita della squadra russa, ma il punto immaginario che sta esattamente sopra la testa dell’osservatore), avrebbe trovato il sole in quel punto esatto. Proprio in quel luogo, per di più, la durata di notte e giorno si sarebbero equivalse. Ma per chi in quel momento si trovava in casa propria a San Polo del Tronto, basti sapere che quel preciso istante si chiamava equinozio, e che siamo ufficialmente entrati in primavera (astronomica).
Quest’anno cade così presto per un motivo ben preciso, legato all’anomalia del calendario gregoriano su cui basiamo la scansione del nostro tempo oltre a segnare gli appuntamenti col dentista. L’anno siderale, ovvero il tempo che impiega il sole a tornare nella stessa posizione rispetto alla sfera celeste, dura 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Il calendario invece normalizza a 365 giorni, “rubando” ai corpi celesti circa sei ore l’anno. E io che continuavo a fidarmi di Frate Indovino. Per recuperare questo gap astronomico, ogni quattro anni (quest’anno), l’anno bisestile recupera 24 ore, andando così ad incidere sull’ora esatta dell’equinozio. Le 5:30 per l’appunto.
Per lo stesso motivo, anche l’estate arriverà di corsa, e sarà qui da noi alle 22:34 del 20 Giugno, ora del solstizio. Anche questa condizione astronomica avviene in un preciso istante, e non dura un giorno come saremmo portati a pensare. Sul perché poi l’estate sembri sempre durare troppo poco, si sono interrogati scienziati di tutti i tempi, ma siamo ancora lontani dalla soluzione. Ad ogni modo, ad annunciare la bella stagione, contribuirà anche il passaggio all’ora legale, che ci permetterà di vedere un po più di luce e di tirare un po più tardi per l’aperitivo.
Dunque potete anche smettere di aspettare sull’uscio e rientrare in casa, perché la primavera 2016 (quella vera) è già entrata.