L’inquinamento a Pechino ha portato il governo cinese ad una drastica decisione: “obbligare” tutti gli studenti e i lavoratori ad una settimana di vacanza.
Una settimana di vacanza forzata, senza dover supplicare il proprio capo o ricorrere alle poche ferie a disposizione, è sicuramente il sogno di molti. Ma a Pechino, dove il fatto appena descritto è veramente accaduto, c’è ben poco da stare allegri. Il problema è piuttosto serio ed ha a che vedere con l’inquinamento da record che già da tempo caratterizza la capitale cinese.
Il livello di smog a Pechino continua a preoccupare e in vista del vertice Apec in programma dal 7 al 12 novembre con tutti i Paesi della zona Asia/Pacifico, il governo cinese ha preso la decisione di concedere ai cittadini una settimana di vacanza, obbligando scuole e uffici a rimanere chiusi e agevolando il turismo in uscita, con pacchetti viaggio a prezzi stracciati e altre iniziative in arrivo. Durante tutta la seconda settimana di novembre, è inoltre stata ufficializzata la circolazione a targhe alterne, per coloro che decideranno di rimanere in città. L’evento, di importanza globale, vedrà la presenza del presidente USA Barack Obama, del presidente della Russia Vladimir Putin e del primo ministro del Giappone Shinzo Abe.
I problemi di inquinamento a Pechino si erano già fatti sentire negli ultimi anni, prima in occasione delle Olimpiadi 2008 quando vennero imposti grossi limiti alla circolazione e si tentò addirittura di modificare artificialmente il tempo atmosferico, senza ottenere riscontri soddisfacenti. Parlando invece di fatti più recenti, hanno fatto scalpore le mascherine antigas consegnate a tutti i partecipanti alla Maratona di Pechino 2014, tenutasi lo scorso 19 ottobre.
Per ridurre l’inquinamento a Pechino il governo cinese ha ora nel mirino 141 fabbriche, delle quali fanno parte 69 etichettate come grandi inquinatrici che dovranno obbligatoriamente cessare la produzione (così come le caldaie a carbone) nel periodo dal 3 al 12 novembre, mentre alle altre 72 sarà imposto un orario ridotto.
Già in precedenza, tredici anni fa (nel 2001) l’inquinamento fece optare il governo per una vacanza forzata (all’ora durò cinque giorni), sempre in concomitanza del vertice Apec che venne tenuto a Shanghai.