L’intervento del tunnel carpale è una semplice operazione che si esegue sul nervo mediano della mano, quando questo è soggetto ad una tensione che porta il soggetto ad avere difficoltà anche nelle attività quotidiane più semplici. Nonostante sia un intervento assolutamente non invasivo, è bene sapere quanto duri la convalescenza dopo l’operazione, per fare in modo chei tempi di recupero vengano rispettati e che non si incorra in eventuali ulteriori problematiche. Vediamo allora quali sono le tempistiche da rispettare nel caso si subisca un intervento al tunnel carpale.
Sindrome del Tunnel Carpale, i tempi di recupero dell’intervento
La sindrome del Tunnel Carpale è un tipo di fastidio che colpisce il nervo mediano della mano, e che a lungo andare se non curata, può portare a dei dolori che rendono difficile anche la più semplice delle attività quotidiane. Il nervo mediano è un nervo molto importante, che percorre tutto il braccio, passa per il polso fino a raggiungere la mano, andando a toccare tutte le sue dita, eccetto il mignolo. La sua funzione è quella sia di sentire e quindi di percepire il tatto della mano, sia quella di muovere le quattro dita che arriva a toccare; nel suo percorso dall’ascella fino alla mano passa proprio sotto la struttura legamentosa del tunnel carpale, e quando si è soggetti alla sindrome del tunnel carpale, allora vuol dire che ci sono problemi al nervo mediano proprio nella zona del tunne carpale, all’altezza quindi del polso. Infatti quando ci sono dei problemi a questo nervo, allora vuol dire che è in corso una sindrome da schiacciamento, dove la pressione riguarda proprio questo nervo mediano, all’altezza del tunnel carpale, e questo si ripercuote poi su tutti i movimenti nei quali la mano è coinvolta durante tutto l’arco della giornata. Quando si ha un problema simile, quindi, in maniera progressiva e con l’andare del tempo cominciano ad insorgere tutta una serie di fastidi, che dopo mesi, possono portare alla soluzione radicale dell’intervento al tunnel carpale. I dolori di cui si parla riguardano inizialmente una generale sensazione di intorpidimento, che poi può sfociare in un fastidioso formicolio al livello del polso, fino ad un dolore diffuso che prende dal polso fino alle dita, e che impedisce di muovere la mano con la giusta libertà. Soprattutto nelle attività nelle quali il polso è soggetto a diverse stimolazioni, il dolore può farsi più intenso, visto che le articolazioni interessate sono sottoposte ad un forte stress.
In questo caso, quindi, quando i dolori si fanno particolarmente intensi e si nota un fastidio perenne nello svolgere le operazioni manuali, e quando si soffre inoltre di: gonfiore, pelle secca, difficoltà ad articolare il pollice, sensazione di intorpidimento generale e un formicolio misto ad un senso di bruciore, allora vuol dire che bisogna pensare ad una operazione al tunnel carpale. Una volta che il medico avrà appurato che la sintomatologia va avanti da parecchio tempo (almeno sei mesi) e che è necessario procedere ad una operazione, allora si procede a degli accertamenti clinici per avere un quadro del paziente ed infine si effettua l’operazione. Si tratta di un intervento assolutamente non invasivo, che non prevede il ricovero di più giorni in ospedale, ma solamente in day hospital, questo vuol dire che si viene dimessi poco dopo l’operazione. Anche l’anestesia è di tipo locale, ciò vuol dire che non è necessario addormentare il paziente durante l’intervento, che invece rimarrà vigile e sveglio durante tutto il tempo necessario. A seconda dei casi, ma soprattutto a seconda del medico che decide di intervenire, l’operazione può essere eseguita con una incisione di alcuni centimetri, e cioè a cielo aperto, oppure in endoscopia, con uno strumento che permette grazie ad una telecamera, di vedere all’interno del polso, fino alla zona interessata dal nervo mediano e dal tunnel carpale. Come abbiamo detto è il medico a decidere attraverso quale procedura operare, tenendo conto che quella che prevede l’incisione è leggermente più invasiva di quella in endoscopia; comunque entrambi gli interventi sono veloci e in genere non superano mai i venti minuti. Nonostante si parli di un’operazione davvero molto semplice e non invasiva, ci sono comunque delle precauzioni da prendere appena l’intervento è finito, per fare in modo che vengano rispettati i tempi di recupero; vediamo quali sono.
Quanto dura la convalescenza dopo l’operazione al Tunnel Carpale?
Abbiamo visto che ci sono due metodologie differenti di operazione per l’intervento al Tunnel Carpale: quella a cielo aperto con incisione annessa e quella in endoscopia; per sapere quanto dura la convalescenza dopo l’operazione bisogna innanzitutto specificare che a seconda della procedura scelta, allora cambiano i tempi di recupero. Infatti quella a cielo aperto richiede delle settimane in più di ripresa, rispetto a quella in endoscopia, per la quale invece occorrono in genere diverse settimane. Inoltre, finita l’operazione, dopo che si rimane per qualche ora in osservazione in ospedale, per precauzione, stando attenti nelle prime ore dopo l’intervento a non far gonfiare il polso, tenendolo quindi più o meno all’altezza del cuore. A seconda dei casi, poi, potrebbe esserci bisogno della somministrazione di alcuni antidolorifici, quando il paziente avverte dei dolori abbastanza acuti, che vanno tenuti sotto controllo.
Sebbene l’intervento al tunnel carpale sia quindi molto semplice e veloce, tuttavia non vanno assolutamente sottovalutati i tempi di recupero e gli eventuali dolori e problematiche che potrebbero sorgere dopo l’operazione. Le difficoltà più comuni riguardano il fatto che andando ad intervenire sulla zona della mano e del polso, correggendo la sindrome da schiacciamento del nervo mediano, la mobilità di questi ultimi potrebbe essere compromessa per parecchio tempo dopo l’intervento. Mediamente ci vogliono alcune settimane, stando sempre bene attenti nel seguire tutte le indicazioni del medico curante e soprattutto seguendo una lieve fisioterapia lì dove ce n’è bisogno; la cosa importante da tenere a mente riguarda il fatto che per accelerare i tempi di recupero, nelle prime settimane dopo l’operazione bisogna tenere la mano a riposo. Le attività manuali e qualunque stimolazione troppo intensa della mano e del polso subito dopo l’intervento al tunnel carpale, sono deleterie per la convalescenza alla quale il paziente deve essere sottoposto.