Investire in Borsa, e godere dei suo eventuali benefit finanziari, sono gli elementi fondanti di un’attività ricca e variegata, da praticare con grande oculatezza e spirito di osservazione ed evitando quelle classiche scelte “di pancia” capaci di causare, il più delle volte, dei veri e propri dissesti economici all’interno del proprio portafoglio personale. Premesso ciò, è bene ricordare che la finanza globale, così come i suoi asset merceologici, sono aree ad alto tasso di imprevedibilità: sebbene, quindi, vantino una struttura congeniale per poter riversare – e mettere in atto – qualsivoglia tipologia di strategia, questi ambiti operativi sono, né più né meno, la valvola di sfogo di episodi politici e sociali di caratura mondiale, le cui influenze penetrano nel sistema facendo sì che i trend egli andamenti finanziari cambino direzione a seconda del momento prescelto. L’ultimo in ordine cronologico riguarda i tragici fatti di Bruxelles, una sequela di attentati terroristici che hanno riacceso quel clima di terrore vissuto all’indomani della strage di Parigi del novembre scorso. Lo stato di allerta generale e la sfiducia nelle istituzioni pubbliche e private stanno, quindi, minando le fondamenta non soltanto della società moderna di stampo occidentale, ma anche delle aree produttive e valutarie che la caratterizzano conferendole quell’animo capitalistico tanto caro ai tycoon dell’economia globale.
Investimenti e strage di Bruxelles, ecco come hanno reagito le azioni e le valute estere
L’intricata situazione geopolitica che si è venuta a formare obbliga, in un modo o nell’altro, a delle accorte valutazioni finanziarie che possano orientare il flusso di capitali pubblici e privati verso le azioni e le migliori opportunità di guadagno in circolazione. Inoltre, va misurato il relativo livello di rischio, sia per le valute che per le materie prime, affinché ogni possibile investimento possa avere perdite minime e profitti in grado di sopportare l’ostilità emotiva e materiale dei principali asset merceologici del globo, terreno fertile per ogni specie di influenza extra-economica. La prima panoramica utile getta il proprio occhio critico sul bacino finanziario degli Stati Uniti, il quale detterà legge durante le prossime trimestrali plasmando gran parte dei trend di mercato. La compressione degli utili aziendali e i profit warning delle future degli ultimi tempi potrebbero riconfermarsi anche in questa nuova sessione di operatività finanziaria irrobustendo, così, una certa paura generalizzata che non farebbe altro che danneggiare lo spirito di iniziativa di trader e gruppi imprenditoriali di qualunque specie.
Ad ogni modo, l’indicatore SPX500 indica l’inizio di una fase di rialzo che coincide, per larga parte, con un pattern al di sotto dei 16.50 punti: un valore alquanto sovrastimato, soprattutto se si tiene in considerazione l’incremento del debito pubblico e il bilanciamento tra il calo della disoccupazione e la minore partecipazione alla ricerca del lavoro. Fattori di insicurezza economica e sociale da non sottovalutare, indifferenti agli interventi di “crescita artificiale” realizzati dalla Fed allo scopo di sostenere il dollaro contro l’avanzata di Russia e Cina, estremamente impegnate nell’acquisto di grandi volumi d’oro che, da un momento all’altro, potrebbero smobilitare quelle che sono le treasuries americane all’interno dei loro confini nazionali. Una caparbia manovra a metà strada tra il finanziario e il geopolitico, in linea con le mire espansionistiche dei due stati.
L’andamento della Borsa e del trading, la situazione della sterlina e del petrolio
Un’altra valuta in perenne affanno – quindi, sconsigliata per un’eventuale transazione Forex – è la sterlina inglese, una moneta storicamente forte che però, a causa dei recenti sviluppi del Brexit, ha perso quell’appeal economico nei confronti dei grandi capitali che sostengono l’eurozona. Tra l’altro, la strage di Bruxelles potrebbe detonare ulteriormente la valvola di malcontento continentale a sostegno del Brexit agevolandone l’iter politico e normativo per l’allontanamento del Regno Unito dall’Unione Europea; un elemento da non sottovalutare in vista di un’ottica puramente conservatrice capace di accendere svariati focolai reazionari in numerose parti del Vecchio Continente. Tornando al discorso delle materie prime, non si può non considerare il ruolo del petrolio per poter dar fiato ai propri investimenti in Borsa. Il brent è in calo di oltre 3 punti percentuali, e sta pian piano riacquistando il prezzo di 40 dollari a barile.
A prescindere da ciò, molte delle quote azionarie del petrolio verranno considerate in base all’apertura, o meno, delle frontiere nazionali destinateall’import e all’export, oggetti di discussione e di frequenti controlli militari finalizzati all’intercettazione, o alla cattura, di potenziali terroristi armati. Qualora la presa fosse piuttosto elastica, il discorso riguardante il petrolio potrebbe essere considerato finanziariamente valido per aumentare, a dismisura, le proprie chance di guadagno mediante il trading. Se tutto questo non fosse già abbastanza, si può sempre optare per il servizio offerto dai broker online, piattaforme di intermediazione finanziaria che, da qualche anno a questa parte, hanno implementato il loro catalogo clientelare con la creazione di aree dedicate in cui è possibile seguire gli andamenti dei listi azionari in tempo reale e sperimentare, all’occorrenza, delle utili strategie di investimento senza dover attingere al proprio paniere di risparmi. Un espediente multimediale pratico ed innovativo, al completo servizio di una platea di trader in continua espansione.
Attenzione: investire senza competenze comporta rischi, si consiglia perciò di procedere con cautela e informarsi con una guida al trading online valida.