Alla luce dell’inaspettato trionfo di Donald Trump nei confronti della democratica Hilary Clinton della mattina di, oggi 9 novembre 2016, vediamo di seguito qual è la prima risposta dei mercati. In aggiunta, andiamo ad esaminare insieme come investire sul petrolio dopo le elezioni USA 2016, la quotazione dello stesso e le previsioni degli analisti riguardo al prezzo che raggiungerà l’oro nero nei prossimi giorni e settimane.
Investimenti Petrolio oggi: la situazione odierna e futura dell’oro nero
Il nervosismo generale che ha coinvolto i mercati e le borse durante la notte porta, in queste prime ore di consapevolezza, l’Europa e il mondo intero in un’atmosfera di subbuglio finanziario. Fra future che crollano del 4% all’incirca e borse europee ed internazionali che peggiorano dalla vigilia e dall’election day di ieri, il mercato del petrolio verte invero in una situazione poco lieta.
La notizia che già campeggia in parecchie testate internazionali riportante ‘Trump Presidente’ ha fatto allontanare parecchi investitori da asset rischiosi come quello relativo al petrolio. Qualcosa di simile si vide già con la Brexit di giugno e con i momenti appena successivi alle precedenti elezioni USA.
Tuttavia, conclusosi il primo discorso di Donald Trump come presidente, molti esperti hanno espresso l’ottimo effetto delle parole del repubblicano nei confronti dell’andamento dell’oro nero, inducendo minori perdite di quanto si poteva attendere nei giorni scorsi. Ma se i pareri riguardanti il prezzo del petrolio delle prossime settimane sono piuttosto contrastanti, è certo che già dalle prossime ore si conoscerà qualcosa in più.
È difatti programmata per oggi, 9 novembre 2016, la rivelazione delle statistiche di previsione di novembre portate a termine dall’Agenzia Internazionale per l’Energia. Un numero di produzione giornaliero attestato sull’ordine degli 8,6 milioni di barili comparsa nel report di ottobre, sarebbe secondo alcuni destinata a salire di un cifra intorno ai 200 mila barili.
Nel caso in cui ciò accadesse vi sarebbe una diminuzione della pressione sull’OPEC con conseguente aumento del prezzo del greggio in via ipotetica nel 2017. Al contrario, una medesima situazione condizionerebbe il cosiddetto ‘shale oil’ degli USA arrecando un eccesso di offerta sul mercato per il 2018 e dunque, cali di prezzo.
Per quanto riguarda gli investimenti sul petrolio oggi, la situazione risulta del resto fortemente incerta anche se in perdita un po’ in tutti i settori del mercato. Se un crollo era ipotizzabile in prima analisi, i dati, parlano ora di un crollo poi non eccessivamente ingente. Ciò non sta tanto ad indicare tanto una immediata ripresa dalle prime notizie della mattinata ma, vuole significare che tale situazione si evince ogni volta che vi sono le elezioni pressappoco in tali misure, come spiegheremo nella sezione finale del prossimo paragrafo.
Come investire sul petrolio: quotazioni e previsioni dell’andamento del petrolio dopo l’elezione di Donald Trump
Man mano che la mappa degli Stati d’America si colorava sempre più di rosso, i mercati corrispondevano dunque all’attesa tendenza adeguandosi alla tinta. Ora che Donald Trump è ufficialmente il 45esimo Presidente degli Stati Uniti d’America ed ora che, Hilary Clinton ha riconosciuto la sconfitta chiamando direttamente il tycoon, la situazione globale non poteva essere che la suindicata.
Il cambio euro-dollaro vola dopo i primi spogli delle schede e nei momenti successivi al primo discorso pubblico di Trump nei panni di presidente. La situazione attuale, evidenzia una cifra di scambio attestante a 1.10826. Allo stesso modo, la quotazione del petrolio crolla a New York cedendo il 3,7%, raggiungendo un prezzo del Brent del 45.59; il WTI tocca i 44.48 all’orario che pressappoco circonda le 10.00 del 9 novembre 2016 per tutti gli ultimi valori appena citati.
Le previsioni, d’ora in poi saranno molte e variegate, ma partiamo da un punto importante. È’ noto quanto Hilary Clinton abbia spinto nella propria campagna elettorale per sostenere l’energia pulita, sistemi alternativi e l’adesione ai patti mondiali contro l’inquinamento atmosferico. È noto in modo analogo che ciò non potrà realizzarsi probabilmente, in quanto il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, sembra di parere piuttosto differente.
Gli analisti, in caso di vittoria dei democratici, vaticinavano in tal proposito una probabilità di un aumento considerevole del prezzo del petrolio dopo il ristagno degli ultimi mesi aiutando ad eliminare la sovrapproduzione degli ultimi anni. Con Trump presidente, la situazione è ad oggi sconosciuta in quanto il calo del prezzo del petrolio di cui si è parlato appena sopra, è un’inevitabile conseguenza dell’andamento generale dei mercati a cui stiamo assistendo.
Ad ogni modo, per chi volesse investire proprio in questi giorni turbolenti, sfruttando un’opportunità, se non irripetibile, assai rara, è bene tener presente le seguenti considerazioni. L’esperienza delle precedenti elezioni USA, ha insegnato che il prezzo del petrolio scende sì nelle settimane appena successive alle elezioni (situazione che stiamo riscontrando proprio oggi), tuttavia, al momento del giuramento si riscontra quasi sempre una ripresa netta.