Sono tante le novità riguardanti l’Isee 2016, la dichiarazione sostitutiva unica in grado di quantificare, in ogni minimo particolare, la situazione economica di ogni tipologia di nucleo familiare. Dopo le innovazioni avutesi nel corso del 2015, quindi, giungono ulteriori dettagli capaci di rendere, omogenea e trasparente, la reale disponibilità economica e finanziaria dei cittadini italiani, tentando così di scongiurare l’insorgere di contesti patrimoniali poco chiari che vanno a danneggiare le finanze, e la conseguente erogazione di un’ampia gamma di servizi, dello stato italiano.
Insomma, l’Isee 2016 si presenta come un modello ricco di peculiarità specifiche, altamente funzionali per la corretta esecuzione dei normali iter burocratici ed amministrativi e della loro divulgazione di vantaggi e benefit a favore dell’utenza media.
Isee 2016, cos’è e quali sono i modelli da utilizzare
Prima di passare a quelle che sono le novità relative al possesso, o meno, di carte di credito e similari, va fatta una panoramica sull’Isee 2016 e sulle sue caratteristiche base. Innanzitutto, si qualifica come Isee la dichiarazione sostitutiva unica necessaria per la richiesta di prestazioni sociali ed agevolazioni finanziarie di svariata natura.
A seconda della situazione economica del nucleo familiare interessato, variano i modelli da utilizzare e da compilare senza lasciare nulla al caso: capire, infatti, cos’è e come di articoli l’Isee 2016 è il miglior modo possibile per avvantaggiarsi e favorire la regolare fruizione dei servizi sociali, economici e civili previsti da regolamento. Riguardo all’elenco dei modelli da utilizzare per l’Isee 2016, si possono classificare nel seguente modo:
- Isee ordinario o Isee mini per le generalità dei casi;
- Isee minorenni i nuclei monoparentali;
- Isee università, per la richiesta di prestazioni legate al diritto allo studio;
- Isee sociosanitario, utile per la domanda di prestazioni di natura sociale e sanitaria;
- Isee corrente, basato sui redditi degli ultimi dodici mesi;
- Isee integrativo, per situazioni eccezionali o integrazioni.
Per tutti i dettagli del caso, relativi soprattutto alla quantificazione del patrimonio immobiliare o mobiliare, o al possesso di eventuali veicoli, si rimanda al seguente articolo in cui vengono illustrati i passaggi burocratici da memorizzare e applicare in modo opportuno.
Isee 2016, come funziona la giacenza media delle carte di credito
A partire dal 2016, le carte di credito prepagate con Iban devono essere indicate nei rapporti finanziari del Quadro FC2 sez. I del modello. Ciò significa che le carte di credito in questione vanno assimilate al possesso di un conto corrente ordinario, con l’istituto di credito a cui fanno capo che devono dichiarare la giacenza media per evitare comportamenti dubbi o repentini azzeramenti del saldo. Qualora l’istituto di credito non riesca a determinare la giacenza media, spetta al contribuente doverla quantificare eseguendo:
- somma di tutti i numeri creditori annuali reperiti negli estratti conto, correlati a ciascun rapporto;
- divisione del totale per 365;
Ai fini del calcolo Isee 2016, può essere preso in considerazione il saldo al 31 dicembre se:
- La differenza tra il totale di tutti i saldi dei conti correnti indicati e il totale di tutte le giacenze medie è positiva;
- nel corso dell’ultimo anno sono stati acquistati beni immobili o mobili, o sono stati effettuati trasferimenti ad altri componenti del nucleo familiare.