Una presunta cellula terroristica composta da militanti dell’Isis è stata intercettata dalla Polizia di Stato nelle provincie di Milano, Bergamo, Grosseto e in una cittadina dell’Albania. L’operazione e le perquisizioni hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per dieci persone, delle quali quattro sono italiane, cinque di nazionalità albanese e una canadese, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale e organizzazione di trasferimenti per finalità terroristiche.
Un’altra operazione è stata effettuata in mattinata dai carabinieri del Ros, su richiesta della Procura di Roma, nei confronti di due cittadini marocchini con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transnazionalità del reato.
La cellula terroristica era composta da due nuclei famigliari, uno di questi formato da cittadini italiani convertiti all’Islam e l’altro da cittadini di origine albanese, entrambi intenzionati ad andare a combattere in Siria. Secondo le indagini, la cellula avrebbe creato un network online di matrice qaedista tramite il quale portavano avanti azioni di proselitismo, reclutamento e addestramento, oltre a pianificare attacchi terroristici nei Paesi del Nord Africa e in Italia.
Il Pm, Maurizio Romanelli, ha descritto l’operazione come la prima indagine sull’Isis in Italia, tra le prime in Europa. “Negli atti si parla di coordinatore dei Foreign Fighters dell’Isis, siamo riusciti a ricostruire nel modo preciso come il cosiddetto stato islamico è attrezzato per ricevere i combattenti stranieri”, continua il pm in relazione all’arresto dei cittadini italiani convertiti e pronti a partire per la Siria.