Parte a Roma la mostra: “I libri degli altri” che celebra il lavoro editoriale di Calvino
La Biblioteca Nazionale di Roma ricorda i novant’anni dalla nascita di Calvino (15 ottobre 1923) e rende omaggio a questo grande romanziere italiano con una mostra inaugurata venerdì 25 ottobre, che vuole portare alla luce il lavoro di editor fatto da Calvino per la casa editrice Einaudi. L’iniziativa si inserisce all’ interno del progetto “In viaggio con Calvino” promosso da IXCO, “Istituto italiano per la cooperazione” insieme a “La casa dell’ Architettura” di Roma.
All’ interno della mostra si vuole mettere in evidenza il suo ruolo di “critico militante” e di “mediatore culturale“, di lettore vorace, e di innovatore e promotore di iniziative editoriali innovative e lungimiranti operato da Calvino. Gli appassionati dello scrittore, e non solo, potranno ammirare lettere, carteggi, riviste, prime edizioni, articoli di giornale, soraccoperte, bretelle, quarte di copertina; nonché pagine tratte dalle riviste dirette dallo stesso Calvino come: “Notiziario Einaudi“, “Piccola biblioteca scientifico-letteraria“, “Gettoni“, “Centopagine” e naturalmente “Il Menabò” rivista diretta dallo scrittore e da Elio Vittorini. I documenti saranno inoltre correlati da un percorso iconografico messo a disposizione dalla Biblioteca comunale “Italo Calvino” di Castiglione della Pescaia.
Calvino è uno degli autori italiani più conosciuti all’ estero. Recenti indagini hanno portato alla luce dati impressionanti, che mettono in evidenza come Calvino sia lo scrittore più conosciuto dopo Dante. La sua scrittura, ora neorealistica (soprattutto in gioventù), ora fantastica (in età matura), ora popolare, ora fiabesca e volta a concepire la letteratura come “artificio e gioco combinatorio“, mette in risalto come Calvino fosse un avanguardista ante litteram. Ha scardinato il linguaggio, lo ha fatto a brandelli e ne ha raccolto l’ essenza per poi trasformarlo in puro movimento e in nuovo sperimentalismo, rendendolo capace di esprime nuovi concetti e nuove idee pur non tradendo il suo significato di fondo. Dopo la morte di Calvino avvenuta nel 1985 alcuni amici, tra cui Natalia Ginzburg, vollero rendergli omaggio e fondarono il “Premio Italo Calvino” per le opere prime di narrativa.
La mostra a lui dedicata è un modo per poter conoscere in maniera più approfondita il percorso parallelo di Calvino, e per analizzare come il ruolo di scrittore non inficiasse con quello di editor, e come le sue scelte politiche e personali, venissero messe da parte nel ruolo che ricopriva presso Einaudi. Ruoli e compiti separati, dunque, che fanno dello scrittore de “I sentieri dei nidi di ragno“, non solo un professionista imparziale e severo, ma un grande talent scout, che ha saputo donare alla letteratura italiana opere proprie e valorizzare “I libri degli altri“.