Italiani, state sereni. Una buona notizia è in arrivo per le nostre tasche: nel 2016 non ci sarà alcun aumento dell’Iva. Lo afferma il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un’intervista al «Messaggero», annunciando che la ripresa è dietro l’angolo. Un sospiro di sollievo, una boccata d’aria fresca per milioni di italiani che lottano tutti i giorni per pagare le tasse. L’Italia, ricordiamolo, è in testa alle classifiche dei paesi europei per la maggior pressione fiscale. Siamo al 44%, percentuale vicina a quella dei paesi scandinavi, che, però, hanno tradizionalmente un sistema di assistenza sociale nettamente superiore al nostro.
Il premier Renzi, lancia un messaggio di speranza a tutti gli italiani che aspettano solo di risalire la china dopo ondate interminabili di austerità. Bisogna continuare a battere la strada delle riforme, “perchè dopo tanti anni di sacrifici, e gli italiani ne hanno fatti anche troppi, è ora che li faccia la politica”. Secondo quanto affermato dal Presidente del Consiglio, la ripresa sarebbe, dunque, dietro l’angolo. Nel prossimo Def, documento di economia e finanza redatto dal governo, non ci sarà nessun aumento Iva per il 2016.
Il governo si è impegnato a reperire 10 miliardi di risparmi sulla spesa, per impedire l’aumento dell’Iva. Oltre a questo impegno, nel Def è prevista anche l’utilizzazione della flessibilità attesa dalle regole europee per rilanciare l’economia. Renzi assicura, inoltre, che “Se ci saranno ulteriori risorse la priorità sarà per le famiglie e per rendere stabili gli incentivi alle imprese per assumere”.
Il relativo provvedimento sarà approvato subito dopo Pasqua. Nel frattempo, fonti da Palazzo Chigi fanno sapere che la stima dell’incremento del Pil per il 2016 dovrebbe essere maggiore del previsto: fra l’1,3 e l’1,5 %. L’ultima stima era solo dell’1%.
Sul versante dei conti pubblici, il target è quello di un deficit al 2,6% del Pil. Ma quest’ultimo indicatore, sempre secondo il Governo, dovrebbe attestarsi addirittura fra l’1,6% e l’1,8% sempre nel 2016.
Tutto ciò in funzione degli effetti favorevoli dell‘annunciata crescita economica. Un quadro decisamente positivo, se le previsioni saranno rispettate naturalmente. A meno che non si tratti di un nuovo caso di “annuncite” renziana. Ci auguriamo di no.