In casa Universal Pictures arriva Kubo e la spada magica, un nuovo cartone animato: vi forniremo trama, recensione e commento sul film.
Trama del cartone animato Kubo e la spada magica
Sulle rocciose coste di un immaginario Giappone antico, nella vetta di una scogliera a picco sul mare, vive, con sua madre, un ragazzo di nome Kubo. Oltre ad accudire sua madre, il ragazzo si diletta nel raccontare storie che prendono vita dalla carta, mettendo in scena dei personaggi che magicamente si muovono. Nel fare ciò Kubo ha un suo pubblico, quello del mercato, in particolare una signora anziana ne segue la narrazione con estrema attenzione.
Malauguratamente per errore rievocherà uno spirito maligno che porterà la madre a lottare contro di esso per difenderlo. Tenendo lo spirito occupato questo permetterà al ragazzo di scappare con una scimmia e un soldato nelle sembianze di uno scorpione. Tutti insieme andranno alla ricerca di risolvere il mistero della scomparsa del padre e cercandone gli oggetti lasciati dal genitore: armatura, elmo e spada indistruttibile.
Kubo e la spada magica: recensione
Diretto da Travis Knight, prodotto da “Laika” e distribuito da “Universal Pictures” arriva nelle sale “Kubo e la spada magica”.
Negli anni Laika si è lentamente creata un suo spazio, definibile come “nicchia”, all’interno del grande mondo dell’animazione. “Boxtrolls”, “Paranorman”, “Coraline” sono solo alcuni dei titoli che hanno riscosso un buon successo nel mondo. Pur non incassando, in termini di Box Office, come i concorrenti di Dreamworks e Disney, con “Coraline” si sono tolti la soddisfazione di ricevere una candidatura ai Premi Oscar del 2010 come “miglior film d’animazione” (vinto poi dal Disneyano “Up”).
Il successo di Laika lo si deve a due grandi elementi: una forte dose di fattore commerciale unita a un concentrato di autorialità. La prima la si nota dai doppiatori che vengono coinvolti, ad esempio in quest’ultimo film hanno preso parte nomi del calibro di Matthew McConaughey e Charlize Theron, due premi oscar.
L’autorialità, o meglio l’originalità, sta nella cura delle storie e dei vari sotto significati da dedurre e gli spunti di riflessione che emergono. Partendo dalla grande passione di Kubo, il raccontare storie, il fatto che dalla carta nascono dei personaggi: questo è un elogio alla fantasia, dove si evince una forte matrice propositiva verso un ritorno alla semplicità comunicativa figlia di un sovrastare delle tecnologie che stanno uccidendo la fantasia dei bambini. Dalla carta nascono le statuette che prendono vita, dalle foglie le navi: oltre a ciò precedentemente detto c’è un evidente e indiretto messaggio ambientalista e ecologista. La ricerca degli oggetti lasciati dal padre stanno a intendere quanto i ricordi hanno un grande potere e ciò che facciamo rimane per l’eternità. Il film esalta l’arte giapponese, ed è un viaggio all’interno di un mondo utopistico, come collocazione temporale, ma suggestivo come luci, costumi e profumi, ideale per grandi e più piccoli.