La nostra esistenza dipende anche dalla vita del mondo sottomarino
Il mondo sottomarino nasconde un’infinità di meraviglie che, per chi ha la fortuna di visitarlo, affascina con i suoi abitanti curiosi e divertenti. Gli esseri viventi presenti nell’ambiente marino sono molto variabili, si parte dal plancton: piccolissimi organismi che galleggiano sulla superficie dell’acqua del mare, dove c’è più luce solare e sostanze nutritive; al benthos: animali che vivono sul fondo del mare; fino ad arrivare ai grandi predatori che occupano i posti al vertice della catena alimentare marina: cetacei, tartarughe e squali.
Il plancton comprende tutti gli organismi marini che non sono in grado di opporsi alla forza delle correnti, e si lasciano trasportare. Non si tratta soltanto di organismi piccolissimi; grossi organismi composti quasi esclusivamente di acqua si mescolano a miriadi di invisibili crostacei e microscopiche alghe, per condividere una vita da vagabondi, regolata dai moti del mare. Alghe, piante, come la posidonia oceanica, pesci, cetacei e calamari, coralli, gorgonie e specie invasive sono solo una piccola parte degli organismi che popolano il nostro mare.
Anche i fondali della Calabria possiedono tante e importanti risorse naturali, che hanno bisogno di essere tutelate, per cui, lungo le sue coste, si sta combattendo una battaglia per la sopravvivenza dei “giganti” del mare: cetacei, squali e tartarughe marine. Gli spiaggiamenti di questi animali stanno aumentando a causa dell’attività umana. Questi organismi, sono una componente importante della biodiversità marina e la perdita di tali predatori può indebolire e danneggiare gli ecosistemi marini in cui vivono. Molti di essi sono anche esemplari bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente marino.
Noi che amiamo il mare non possiamo non condividere il pensiero di un grande amante del mare Jacques Cousteau: “Troveremo la risposta negli oceani ne sono certo, piuttosto che nello spazio celeste, e allora sapremo come hanno avuto inizio la terra e la vita; e il mare, da cui siamo nati, sarà anche l’ultimo approdo. Prima che l’uomo abbandoni la terra per un’altra patria, egli tornerà al mare”.