Con il suo osservatorio sul precariato, l’Inps ha comunicato l’aumento della percentuale delle assunzioni a tempo indeterminato sul totale dei rapporti di lavoro variati o di nuova attivazione. Nell’arco di un anno il dato ha avuto una crescita superiore ai sette punti percentuali, visto che è passato dal 33,6% dei primi mesi del 2014 al 40,8% del primo semestre di quest’anno. Nel periodo considerato le nuove assunzioni sono state più di 950.000, mentre le trasformazioni quasi 332.000.
Assunzioni a tempo indeterminato: +36% rispetto ai primi sei mesi del 2014
La comunicazione dell’Inps conferma quanto era stato precedentemente dichiarato dal Ministero del Lavoro, ovvero l’aumento del numero dei nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore del privato rispetto al corrispondete periodo dello scorso anno (una crescita di +252.177); rimangono stabili i contratti a termine, mentre c’è una riduzione di 11.500 unità tra le assunzioni in apprendistato.
La variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro (2.815.242) e le cessazioni (2.177.002) è di quasi 640.000: nello stesso periodo dello scorso anno il dato non raggiungeva i 400.000. Nel settore privato le nuove assunzioni a tempo indeterminato sono cresciute del 36% rispetto al primo semestre del 2014, mentre le trasformazioni dei rapporti a termine in rapporti a tempo indeterminato sono aumentate del 30,6%.
Renzi: i dati Inps sul lavoro dimostrano l’efficacia del Jobs Act contro la precarietà
Cresce anche il numero dei rapporti di lavoro full time rispetto a quelli part time: le nuove assunzioni a tempo pieno costituiscono il 63,4% del totale dei primi sei mesi del 2015, con un aumento dell’1,1% rispetto alla statistica dell’anno scorso. La diffusione dei dati Inps ha dato l’opportunità al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di poter sottolineare l’efficacia del Jobs Act, che viene definito come un’occasione che non si può perdere. Secondo Renzi è stata intrapresa la giusta strada nella lotta al precariato.
La disoccupazione continua a crescere
Nonostante ciò, è stato registrato un nuovo aumento del tasso di disoccupazione, che a Giugno ha toccato il 12,7% (nuovo massimo dopo il 13% di Novembre 2014). Il numero dei senza lavoro è cresciuto di 55.000 unità (calano gli inattivi, con -18.000), ma il dato più preoccupante rimane la disoccupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, giunta al 44,2% (record dal 1977).