I dati sulla disoccupazione di luglio comunicati dall’Istat sono migliori di quelli di un mese fa, ma la leader della Cgil Susanna Camusso sottolinea che, seppur positive, le variazioni sono così marginali che le istituzioni devono impegnarsi ancora (e molto) invece di fare della propaganda. Ma torniamo ai nuovi dati Istat sul lavoro, che hanno dimostrato un aumento del numero degli occupati e una riduzione del tasso di disoccupazione.
Più occupati e disoccupazione in calo, ma la media europea è ancora lontana
Il tasso di occupazione sale al 56,3%, con una crescita su base annua pari allo 0,7%, che tradotto vuol dire 235.000 persone occupate in più. Alla leggera crescita dell’occupazione corrisponde un altrettanto leggero calo della disoccupazione, che arriva al 12%. Mezzo punto percentuale in meno rispetto alle rilevazioni di giugno è un buon risultato, ma i numeri sono ancora troppo alti, soprattutto se confrontati con i dati europei (il tasso di disoccupazione media è sceso al 10,9%).
Cresce anche il Pil, Renzi esulta
I positivi dati sull’occupazione si vanno ad aggiungere a quelli sul Pil (+0,4%, mentre era stimato un +0,3%): il Governo esulta. Matteo Renzi pubblica un video e dice che l’Italia è tornata tra i Paesi di testa dell’Unione Europea, grazie alle riforme che l’Esecutivo ha portato a termine e a quelle in via di definizione. L’obiettivo però è quello di tornare un punto di riferimento non solo per l’economia europea, ma anche per quella mondiale.
A frenare un po’ l’entusiasmo del Governo ci pensa Susanna Camusso: la leader della Cgil ammette che il calo della disoccupazione è un dato positivo, ma va analizzato per capire come questa tendenza, che al momento è ancora troppo debole e lontana da quelle che sono le reali esigenze del Paese, possa essere rafforzata.
Camusso, piedi per terra e stop alla propaganda
Camusso sostiene che le istituzioni devono impegnarsi di più, ancora non si vede una capacità di stimolo ed indirizzo dell’economia; piuttosto, prosegue la sindacalista, si vede una brutta propaganda che non fa alto che creare confusione e illusioni: Renzi esulta per dei risultati che in passato Letta e Monti avevano già raggiunto se non superato, mentre Squinzi domanda come mai la ripresa stenta ancora così tanto.
Susanna Camusso ricorda che il presidente di Confindustria aveva promesso investimenti e assunzioni di massa in cambio della possibilità di licenziare liberamente, mentre il Premier assicurava che le riforme del suo Governo avrebbero creato un’imprenditoria dinamica e innovativa in grado di creare lavoro e creare la badi per una crescita. La leader della Cgil si augura che le istituzioni tornino con i piedi per terra, abbandonando la strada della propaganda: solo così il Paese potrebbe riuscire ad approfittare delle opportunità che si prospettano all’orizzonte.