La proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis e sulla disciplina della coltivazione, del possesso, della vendita e dell’uso terapeutico è stata presentata alla Camera con la firma di ben 218 parlamentari, appartenenti a schieramenti sia di sinistra che di destra. L’argomento è delicato e, come era immaginabile, il mondo politico si è letteralmente spaccato tra chi è favorevole e chi giudica la liberalizzazione come una follia.
Le novità sulla coltivazione, sul possesso, sull’uso terapeutico e ricreativo
Sono tante le novità che verrebbero introdotte se questa proposta di legge venisse approvata: innanzi tutto è prevista la possibilità di detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo, ma rimane un punto fisso il divieto di vendita: questa sarebbe un’esclusiva di negozi dedicati, muniti di licenza rilasciata dai Monopoli di Stato. Il progetto sulla liberalizzazione prevede anche la possibilità della coltivazione casalinga, fino ad un massimo di cinque piante.
Ma non è tutto: ispirandosi al modello statunitense, la proposta di legge sulla liberalizzazione della cannabis consentirebbe anche la creazione dei “cannabis social club”, degli enti senza scopo di lucro che si occuperebbero della coltivazione in forma associata. Un altro obiettivo è quello di rendere più semplice la consegna, la prescrizione e la distribuzione dei prodotti farmaceutici a base di cannabis.
La detenzione in casa sarà limitata ad un massimo di 15 grammi, mentre all’esterno la quantità massima che si può detenere scende a 5 grammi. Niente cannabis per i minorenni: per loro la proposta di legge prevede un divieto assoluto, così come è vietato guidare in stato di alterazione. I 218 parlamentari che hanno firmato il documento appartengono al PD, al M5S, a Sel e al Gruppo Misto.
Le reazioni della politica alla proposta di legge sulla liberalizzazione della cannabis
Secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle, la legalizzazione della cannabis avrebbe due grandi vantaggi: maggiori entrate per lo Stato e un alleggerimento del carico di lavoro per tribunali e forze dell’ordine, che in questo modo sarebbero liberi di concentrarsi sui reati più gravi come le rapine, i furti, la mafia e la corruzione.
Contrari invece Giovanardi (Ncd) e Gasparri (FI), secondo cui la legalizzazione della cannabis porterebbe solo ad un aumento della diffusione della droga e della criminalità; Meloni (Fdi) scrive su Twitter che dal suo partito arriva un secco “no alla follia della liberalizzazione”; il leader della Lega Salvini, infine, dice che preferirebbe che si legalizzasse la prostituzione, perché il sesso non fa male, mentre la droga sì.