La Legge di Stabilità 2017 prevede alcune modifiche alla Legge 104, scopriamo i cambiamenti e le novità con le modifiche, una breve guida ai permessi familiari e quali sono i requisiti (calcolati in base alla percentuale di invalidità) minimi da avere per ottenere assistenza.
Cambiamenti, modifiche e novità della Legge 104 2018: Guida dei permessi familiari
La 104 è una delle leggi più utili e giuste dello Stato Italiano, è infatti la norma che prevede assistenza, integrazione sociale e diritti alle persone disabili e ai loro assistenti. Allo stesso tempo però negli ultimi anni sono state migliaia le segnalazioni accolte e approfondite dalla Guardia di Finanza per truffe di chi usufruisce di questa normativa seppur non abbia la percentuale di invalidità minima necessaria o non abbia parenti che siano in queste condizioni.
Dal punto di vista lavorativo la Legge 104 supporta fortemente i parenti di persone disabili con i seguenti vantaggi: diritto a svolgere le proprie mansioni presso la sede più vicina a casa, impossibilità di essere trasferiti senza il proprio consenso, tre giorni al mese di assenza retribuita, diritto di rifiuto di lavorare la notte o nei festivi e possibilità di richiedere tre anni di congedo nel caso il soggetto disabile sia un minore affetto da una patologia molto grave. Anche in ambito economico vi sono dei vantaggi come l’IVA agevolata del 4% sull’acquisto di qualsiasi veicolo, detrazione IRPEF del 19% per vetture che non abbiano un costo maggiore ai 18 mila euro, possibilità di non pagare bollo e non fare iscrizione al PRA.
Nella Legge di Stabilità 2017 sono state inasprite le sanzioni previste per chi abusa della Legge 104 sfruttando certificati medici falsi o riuscendo ad ottenere assistenza non prevista dalla legge. Negli ultimi tempi grazie ai numerosi controlli il dato riguardante questo tipo di illegalità è calato, l’obiettivo ora è troncarlo definitivamente.
Requisiti minimi della percentuale di invalidità e certificato medico
Per poter usufruire della Legge 104 è necessario effettuare una visita presso la ASL del proprio territorio, nel caso fosse riconosciuta l’invalidità questa verrà messa nera su bianco con un certificato medico il quale determinerà quali servizi verranno garantiti al soggetto disabile.
La 104 non assiste, come abbiamo già detto in precedenza, soltanto i diritti interessati ma anche i parenti i quali si fanno carico delle necessità dell’invalido. Per questo motivo l’assistenza è garantita anche a genitori di figli disabili, coniugi o parenti di secondo. Nel caso un parente di terzo grado sia disabile, per poter accedere ai servizi garantiti dalla 104 bisogna che egli abbia più di 65 anni o i parenti più prossimi siano defunti o non in grado di prestare assistenza.
Ogni invalido, in base ai propri deficit, gode di servizi di supporto diversi. Coloro a cui è stata riconosciuta una disabilità inferiore o pari al 33% non rientrano nella 104, dal 34% in poi invece sono riconosciuti ausili e protesi inerenti l’invalidità. I soggetti con una percentuale di invalidità dal 46% in poi godono del diritto di iscrizione agli elenchi provinciali del lavoro per il collocamento obbligatorio, dal 51% si può avere il congedo per cure non superiore a 30 giorni l’anno mentre dal 60% si riceve il collocamento lavorativo definitivo per legge. A partire dal 67% si riceveranno protesi gratuitamente e non si dovrà pagare alcun ticket, dal 74% invece si godrà dell’assegno mensile di invalidità. I disabili al 100% hanno diritto alla pensione mensile di invalidità.