Risale a questa estate la notizia che Lego, la famosa casa di mattoncini danese fondata nel 1932 , inizierà a produrre i loro tipici mattoncini che rappresentano in braille le lettere dell’alfabeto.
Questa è una scelta senza dubbio molto importante presa da parte dell’azienda che ha alle spalle una grande scelta di inclusività. Lo slogan presente sul sito nell’apposita sezione recita che i Lego Braille Bricks sono stati creati per tutte quelle persone che non sono a conoscenza della scrittura braille ma che hanno voglia di impararla. Non solo, ovviamente. La sensibilizzazione è una grande parte del processo di apprendimento, ma l’inclusività dei bambini non vedenti o ipovedenti è stato un grande passo compiuto dall’azienda.
Il progetto Lego Braille Bricks è stato presentato nell’aprile del 2019 a Parigi, nel corso della conferenza ‘Sustainable Brands’, patria di Louis Braille.
La scrittura Braille, infatti, è un metodo tattile di scrittura che è stato inventato nel 1821 da un uomo non vedente, Louis Braille per l’appunto. Esso consiste nell’organizzazione nello spazio di 6 punti in rilievo che vengono disposti in un rettangolo 2×3, ovviamente in base alla posizione ricoperta, ogni puntino rappresenta una lettera o un numero. La casa di mattoncini Lego non solo ha provveduto a produrre i pezzi necessari con le borchie sopraelevate per ogni lettera, ma abbinate a queste ha anche iniziato a promuovere una serie di giochi e di attività educative.
Lego Braille Bricks: data di uscita in Italia
Non sono molte le notizie che riusciamo a reperire circa i Lego Braille Bricks, una certa però sembra essere quella che prevede l’arrivo di questi mattoncini colorati in Italia a partire direttamente dal 2024. Quindi la loro commercializzazione inizierà non prima del nuovo anno.
La Lego Foundation, prima della messa a disposizione sul mercato, si impegna a distribuire i kit di Lego Braille Bricks a tutte le associazioni di persone non vedenti nel mondo in modo totalmente gratuito. Ovviamente il kit completo, come anche gli esercizi e le guide presenti sul sito, sono stati studiati da un team di esperti che ha creato un totale di 287 mattoncini Lego, disponibili ovviamente nei classici cinque colori della casa madre, quindi rosso, blu, giallo, verde e bianco. Altra peculiarità di questi mattoncini è la loro completa compatibilità con tutti gli altri mattoncini Lego.
La Lego Foundation insieme all’acquisto mette a disposizione anche 90 schede all’interno delle quali è possibile trovare dei suggerimenti per l’utilizzo dei mattoncini sia per attività in ambito ludico che didattico.
In Italia i partner ufficiali di questo progetto sono l‘Istituto Cavazza di Bologna e la Federazione Nazionale delle istituzioni pro Ciechi Onlus. Questi due enti nazionali molto importanti hanno contribuito alla creazione e distribuzione di questi kit Lego braille Bricks, ovviamente tra i beneficiari sono stati selezionati dei gruppi, tra i quali centri di consulenza di tiflodidattica, uffici dell’unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, istituzioni sia pubbliche che private che si occupano di inclusività e disabilità e così via.
Lego Braille Bricks: prezzo e informazioni sulla collezione
Come detto in precedenza, i Lego Braille Bricks kit saranno commercializzati in Italia a partire dal 2024 e, parte di questi, sarà donata in esclusiva in via del tutto benefica a enti che si occupano di disabilità e inclusività. Per tutte le altre persone interessate all’acquisto del Lego Braille Bricks, il kit di mattoncini avrà di un prezzo di 80 sterline che corrispondono a circa €93. Ovviamente ogni kit acquistato comprende un totale di 287 mattoncini nei famosi cinque colori della casa madre, ognuno con delle specifiche borchie sulla superficie proprio per indicare i numeri e le lettere dell’alfabeto della lingue scelta. In ogni Lego Braille Bricks kit troviamo i numeri da 0 a 9, i segni della punteggiatura e i simboli matematici. I mattoncini sono indicati per i bambini dai 6 anni in su.
Questa promossa dalla Lego Foundation è un’iniziativa ammirevole. Consente infatti di estendere l’uso di un gioco semplice ma creativo a bambini che ne erano esclusi. Oltre a rappresentare un metodo di apprendimento per il linguaggio Braille, consente l’interazione e quindi la condivisione dello stesso gioco, tra vedenti e non vedenti o ipovedenti, favorendo così l’inclusività.