Nascosto per tanto tempo, il quadro inedito di Leonardo Da Vinci sta per essere rivelato al mondo. Si tratta del ritratto che il pittore fece a Isabella d’Este
È stato ritrovato un vecchio dipinto realizzato dal maestro Leonardo Da Vinci, raffigurante Isabella d’Este signora di Mantova. L’opera, realizzata probabilmente intorno alla fine del 1400, è un inedito mai visto prima, di cui si era ipotizzata l’esistenza grazie ad alcuni scritti. Appartenuto per molto tempo a una famiglia, che lo ricevette in eredità, si trova ora in un caveau della banca svizzera, in attesa di essere rivelato al mondo.
La storia del quadro è una vera e propria odissea, che si svolge tra Mantova, la Francia e la Svizzera, e che dura per oltre tre secoli. Tutto ha inizio nel 1499, quando Leonardo Da Vinci viene invitato a soggiornare a Mantova, ospite della famiglia Gonzaga. Qui il maestro incontra Madonna d’Este e, affascinato dalla sua bellezza e regalità, decide di ritrarla, abbozzando un primo schizzo in carboncino. Tuttavia, gli eventi successivi portano Leonardo Da Vinci ad allontanarsi dall’Italia, pertanto non gli è possibile concludere il dipinto, le cui tracce si perdono. La tela riappare successivamente nel 1517, menzionata in uno scritto che parla di un dipinto di una nobildonna lombarda nel castello di Clos-Lucé. Tuttavia, a causa della scarsa documentazione, in molti hanno concluso che si trattasse della Gioconda, il celebre ritratto della Monna Lisa, esposto oggi al Louvre.
Ma quando ormai gli studiosi avevano smesso di cercare, ecco che un nuovo indizio porta a Turgi, nel cantone Argovia, una zona tra l’Italia e la Svizzera. Qui, una famiglia benestante riceve in eredità un antico dipinto raffigurante una nobildonna del Rinascimento. Convocati un gruppo di esperti, iniziano le indagini per conoscere l’autore e l’identità del soggetto. Grazie alle documentazioni e alla prova del carbonio 14 si scopre che la tela è opera di Leonardo Da Vinci, mentre la donna raffigurata è proprio Isabella d’Este, la marchesa di Mantova.
Per accertare l’autenticità dell’opera, uno studioso di Da Vinci, il professor Ernesto Solari, ha analizzato la tela e i colori usati, affermando, così, senza ombra di dubbio che si tratta dell’unico e solo quadro dell’artista, lo stesso che in molti hanno cercato, e le cui uniche prove sono alcuni scritti e uno schizzo in carboncino conservato al Louvre. Grazie alle analisi, poi, è apparso anche un nuovo pezzo del dipinto, fino ad oggi celato: si tratta di un libro che la donna tiene nella mano destra e che accerta che il soggetto è proprio Isabella, protettrice delle Lettere e Arti.
Quasi sicuramente il dipinto venne iniziato subito dopo la visita di Leonardo Da Vinci a Mantova e, tuttavia, pare che non fu l’artista a completarlo, quanto i suoi allievi Salaì e Melzi, che egli porto con sé da Roma. La loro impronta è evidente nell’uso della corona d’alloro, che circonda il capo di Isabella, e la palma che la donna tiene in mano.
Si tratta di una notizia veramente importante, quella del ritrovamento, che potrebbe portare nuova luce sulla figura dell’artista, per molti tempo elogiato come un genio, e avvolto da un’ombra di mistero. Per molto tempo si è pensato che Leonardo Da Vinci non fosse un pittore di professione, dato che non aveva mai concluso le sue opere, quanto uno sperimentatore e un inventore. Ma la presenza della tela, potrebbe smentire tali teorie. Inoltre il lavoro potrebbe aver influito sulle altre opere, come la Gioconda e il San Giovanni Battista, essendo precedente.