Si sente spesso parlare di LGBT e ultimamente di LGBTQIA+, ma sono in molti a chiedersi il significato, la storia e la spiegazione dei diversi termini che compongono l’acronimo. La lotta per i diritti della comunità omosessuale è iniziata negli Stati Uniti negli anni ’60 del secolo scorso. A dare una spinta fu l’attivista gay Harvey Milk, che negli anni ’70, organizzò manifestazioni a difesa dei diritti dei gay della città di San Francisco. Anche grazie a lui, il mondo gay si è diffuso come un movimento per i diritti civili, affermandosi negli anni, prima come movimento LGB, poi come movimento LGBT. Il movimento di liberazione omosessuale, si è fatto conoscere nel mondo anche (e non solo) con gli eventi conosciuti come Gay Pride. Recentemente il movimento ha adottato un nuovo acronimo: LGBTQIA+. Le iniziali di questo nome collettivo derivano da vocaboli inglesi, e tutti a rappresentare tutte le sessualità non etero.
Da LGBT a LGBTQIA+: cosa vuol dire il nuovo acronimo
Cerchiamo di capire cosa significa questo acronimo. L’acronimo è passato da LGBT a LGBTQIA+, diventando, così, più inclusivo. Sono state aumentate le identità di genere oggetto di tutela, ma non tutti sanno il loro esatto significato. Per questo traduciamo e spieghiamo le sessualità indicate nell’abbreviazione:
- L = Lesbian (lesbica)
- G = Gay (omosessuale)
- B = Bisexual (bisessuale)
- T = Trangender o Transexual (Transessuale)
- Q = Queer (tendenza sessuale non definita)
- I = Intersexual; (Intersessuale)
- A = Asexual; (Asessuale)
- + = tutti quegli orientamenti non eterosessuali che non rientrano nelle sigle precedenti.
Il termine LGBT è abbastanza chiaro. Il termine “Lesbian” sta a indicare l’attrazione sessuale tra persone di sesso femminile. Con il termine “Gay” si indica l’attrazione sessuale tra persone di sesso maschile. “Bisexual” sono le persone che sono attratte sessualmente da entrambi i sessi. La parola “Transgender o Transexual, o abbreviato Trans” indica, le persone, che nate in un sesso, si sentono appartenenti al sesso opposto. Tale natura viene affermata tramite un’operazione chirurgica, parziale o totale, che determina il cambiamento di sesso. Ad esso segue un trattamento ormonale.
“Queer” è il primo termine della nuova estensione QIA+. In passato la parola “queer” aveva una connotazione offensiva e dispregiativa nei confronti degli omosessuali. Ora, grazie al movimento, il termine ha un’accezione positiva. Può essere tradotto in “sessualmente differente”, riferito a chi si sta interrogando, “Questioning”, sulla propria identità sessuale, sempre riferito a un orientamento sessuale non etero. Poi abbiamo “Intersexual“. Si tratta di persone che presentano i caratteri sessuali, primari e secondari, dei due sessi. Sono delle varianti genetiche esistenti in natura. Un esempio sono l’ermafroditismo, cioè la presenza in un individuo dell’apparato sessuale sia femminile che maschile. Gli “Asexual“, invece, sono quelle persone che non provano nessuna attrazione verso il sesso. In loro non c’è nessun tipo di desiderio sessuale. E infine il simbolo “+”. Con esso si vuole cancellare ogni altro tipo di discriminazione includendo gli orientamenti non specificamente classificati nell’acronimo.
LGBTQIA+ è l’acronimo ufficiale della comunità introdotta in questo articolo, ma non è detto che ci siano, in futuro, delle ulteriori aggiunte o cambiamenti.