Nonostante la crescita sbalorditiva del Pil rispetto all’ultimo trimestre del 2014, che registra un aumento dello 0,3% (è la crescita più alta da quattro anni), l’inflazione sembra non voler spiccare il volo. Gli ultimi dati economici manifestano un evidente tiro alla fune tra l’ottimismo per il rialzo del Pil e la variazione annua in negativo per il quarto mese di fila. È ancora allarme deflazione.
L’inflazione non si risolleva neanche ad aprile, confermando che le misure lanciate dalla Bce non sono ancora riuscite a produrre effetti apprezzabili sulla crescita dei prezzi, a dispetto dell’accelerazione registrata dall’economia italiana nel primo trimestre.
La realtà è che l’Italia fatica a uscire dalla spirale della deflazione. L’Istat registra un aumento dei prezzi al consumo dello 0,2% ad aprile su base mensile, ma la variazione su base annua è ancora negativa, pari a -0,1%, la stessa di marzo. È il quarto mese consecutivo che l’indice generale segna una flessione annua.
Non è tutto. Nonostante l’allarme deflazione, l’Italia mostra anche segnali positivi, ma l’Istat da una spiegazione. Tra ai settori che determinano maggiormente la crescita su base mensile dello 0,2%, l’Istat precisa che incidono nel conteggio fattori stagionali, quali le festività pasquali. Sono dunque i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,0%) a determinare maggiormnte la crescita.
A contenere l’aumento è il ribasso dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-6,4%; era -6,5% a marzo), ai quali si sommano, ad aprile, i cali tendenziali dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%, da +0,5% di marzo), dei Servizi relativi all’abitazione (-0,2%, da -0,1% del mese precedente) e di quelli relativi alle Comunicazioni (-0,1%, da +1% di marzo), come sottolinea l’Istat.
Al netto dei soli beni energetici, l’inflazione è stabile a +0,6%, mentre al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo scende a +0,3% (da +0,4% del mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2015 si azzera (era -0,1% a marzo).
Il dato sui prezzi si accompagna al miglioramento del ritmo di crescita sancito dal +0,3% del Pil trimestrale. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona – il cosiddetto carrello della spesa – registrano, ad aprile, una variazione mensile nulla e una crescita su base annua stabile allo 0,8%. Anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto non variano su base mensile e fanno registrare un tasso annuo nullo (come a marzo). L’Italia torna a crescere, anche se di poco. A trainare in senso contrario resta però il problema dell’inflazione, che non riesce ancora a risollevarsi.