Il lotto e la smorfia: curiosità e significati dei numeri

Pubblicato il 20 Mag 2014 - 2:39pm di Redazione

Smorfia

Il Lotto e la Smorfia vanno a braccetto sin dagli albori di questo popolarissimo gioco. Lontana parente della Cabala ebraica, la Smorfia prende il suo nome in prestito da Morfeo, l’antico dio Greco dei sogni, e infatti è proprio di corrispondenze numeriche tra il mondo onirico e quello reale che si occupa. Legata da un’antica tradizione alla città di Napoli, nel corso dei secoli è stata uno degli strumenti guida più diffusi per giocare i numeri al Lotto.

Soprattutto ai giorni nostri, grazie alla possibilità di divertirsi giocando al Lotto direttamente online andando su un sito come questo. La diffusione di uno dei giochi di scommesse più antico d’Italia non può prescindere dall’avvento della tecnologia, che amplia i canali messi a disposizione dei giocatori. Tuttavia, modernità o recente passato, tecnologia analogica o digitale, la Smorfia aiuta nella scelta dei numeri vincenti milioni e milioni di utenti che ogni settimana incrociano le dita nella speranza di realizzare una vincita sostanziosa.

Il principio sul quale si basa la Smorfia è molto semplice: a ogni evento, oggetto o persona, viene associato un numero – in alcuni casi anche più di uno – che si assegna attraverso un preciso procedimento di codifica, che può variare a seconda del contesto. Un esempio? Il verbo “giocare” viene comunemente relazionato al numero 79, ma se l’interessato ha sognato di giocare ai cavalli, diventa 81, se invece nel sogno si partecipava a una partita di calcio diventa 50 e così via.

L’origine della Smorfia deriva da una tradizione orale, che venne messa per iscritto soltanto dopo alcuni secoli. Le sue origini popolari, considerato il fatto che nei secoli passati molte persone erano analfabete, ha fatto sì che siano presente numerose edizioni del testo originale basate solamente sulle figure.

Ad ogni modo, ciò che affascina maggiormente è che, coincidenza o meno, talvolta la Smorfia ci prende. In caso di insuccesso è facile prendersela con una cattiva interpretazione o con un ricordo troppo vago del sogno fatto la notte prima. Sta di fatto che la tradizione che la lega al gioco del Lotto, vuole che i numeri vengano giocati per tre estrazioni consecutive dalla prima giocata, che deve essere effettuata il giorno stesso in cui si sognati.

La Smorfia napoletana è un vero e proprio pezzo di storia popolare, le cui associazioni, sebbene arbitrarie, sono entrate anche nel linguaggio comune. Quante volte vi sarà capitato di giocare a Tombola durante le feste natalizie, e sentire lo zio di turno che estraendo il numero 48, si affretta a precisare: ‘morto che parla‘.

Gli esempi sono tantissimi, almeno quanti i numeri disponibili nella ruota, e non di rado capita di sentire espressioni come ‘la paura fa Novanta’ – titolo di un film del 1951 diretto dal regista Giorgio Simonelli – o ‘ 68 asino cotto’, molto in voga tra i bambini. In realtà proprio quest’ultima deriva appunto dalla Smorfia, in quanto il numero sessantotto viene notoriamente associato alla zuppa di carne cotta, o alla zuppa di frattaglie, nota a Napoli come ‘a Mariscialla’.

Alcuni numeri non appartengono alla tradizione più antica, come ad esempio il numero uno. In passato il primo numero indicava il Sole o il Reame, e soltanto dopo l’Unità, avvenuta nel 1861, si cominciò ad associarlo all’Italia. Di tradizione Cattolica invece troviamo la ricorrenza del Santo Natale, opportunamente identificata col numero 25, e il 33, ovvero gli anni di Cristo. Anche quest’ultima è diventata un luogo comune tra la popolazione italiana, venendo utilizzata sovente in contesti differenti.

Concludendo, si può dire che la Smorfia, per quanto legata alla superstizione e ad una concezione molto popolare del succedersi degli eventi, resta di fatto un qualcosa di prezioso. Un simbolo della tradizione partenopea, un modo divertente per dare un significato ai propri sogni e preché no, magari un potenziale consiglio per piazzare la giocata vincente.

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