Gli esami di Maturità 2015 senza commissari esterni potrebbero diventare realtà. Se la proposta del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini dovesse essere approvata si risparmierebbe più di un miliardo di euro in dieci anni.
Pareri discordanti a seguito della proposta del ministro Giannini, che propone un piano di risparmio per la scuola, dove a farne le spese sarebbero i commissari esterni. Già dagli esami di Maturità 2015 essi potrebbero scomparire del tutto lasciando la scena soltanto ai professori interni e mettendo così fine alle spese per gli esterni, che al momento comportano spese al settore fino a 140 milioni di euro l’anno. In dieci anni, dunque, i risparmi infrangerebbero la soglia del miliardo di euro.
Così come provò Letizia Moratti nel 2001 senza successo per le gestioni successive, un’altra riforma per gli esami di Maturità senza commissari esterni è stata proposta da Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, riscuotendo tante polemiche alternate a pareri positivi.
Mentre il Miur pensa a come riformare il settore scolastico per dare spazio alla stabilizzazione di 150 mila precari, Stefania Giannini propone un risparmio non da poco dalla Maturità 2015 in poi, che comporterebbe però una perdita di credibilità per il diploma, come sostengono i contrari alla riforma.
“Rischio diplomificio e un autentico regalo alle paritarie“, così i sindacati definiscono la riforma proposta da Stefania Giannini sull’abolizione dei commissari esterni dagli esami di Maturità 2015, che causerebbe una totale padronanza delle scuole nell’assegnazione del diploma e del relativo voto ai loro alunni, con determinati istituti che potrebbero approfittare della situazione per “regalare” il titolo di studio.
Stesso parere quello dell’associazione insegnanti Gilda, riguardo un diploma che diventerebbe così di importanza nulla: “Non si capisce bene cosa si vuole portare nella scuola italiana. Togliendo i commissari esterni, non si farebbe altro che portare il diploma da certificazione culturale più uniforme possibile per tutto il territorio italiano a semplice attestato di frequenza. A questo punto, sarebbe sicuramente più onesto abolire il valore legale del titolo di studio“, afferma il coordinatore Gilda Rino Di Meglio.
Dalla parte del ministro dell’Istruzione per una Maturità 2015 senza commissari esterni, ci sono tuttavia numeri come il gettone attuale che va da 500 a 1.500 euro per gli esterni e appena 400 euro per i commissari interni, per un risparmio complessivo fino a 140 milioni l’anno.
Oltre alle cifre, dalla parte della Giannini si schiera la Disal, associazione dirigenti scolastici, che tramite il presidente Ezio Delfino dice sì alla riforma: “Il provvedimento è assolutamente coerente. Un professore interno, che ha seguito uno studente per tre o cinque anni, giudicherebbe meglio un alunno rispetto ad un esterno, che si basa soltanto su tre o quattro giorni di esami. La garanzia sarebbe offerta dal presidente di commissione“, che secondo la riforma rimarrebbe esterno. “Tutto ciò si unirebbe al risparmio di oltre cento milioni di euro l’anno“, conclude Delfino, “che se reinvestiti nella scuola potrebbero dare una grossa mano alla ripresa del settore“.
Tra i lati positivi e negativi dell’eventuale abolizione dei commissari esterni per gli esami di Maturità 2015, si attendono notizie ufficiali dal Miur già nelle prossime settimane.