L’Abi ha recentemente pubblicato il periodico rapporto sulla situazione dei prestiti alle imprese, mutui e sofferenze che coinvolgono i settori di investimenti e finanziamenti, ponendo in evidenza un primo aspetto peculiare: chiedere un prestito in banca non è mai stato così facile, o comunque non torna alla mente un periodo così favorevole almeno dallo scoppio dalla crisi, ovvero dal momento in cui gli istituti di credito furono chiamati a riorganizzare i conti e le politiche di credit scoring.
Abi, il rapporto parla chiaro: ripresa economica post-crisi
Effettivamente, nel trimestre che si è chiuso lo scorso giugno il volume dei prestiti erogati rispetto ai risparmi depositati nelle casseforti delle banche,vede i primi in vantaggio rispetto ai secondi di quasi 150 miliardi. Da ciò emerge che da una parte le famiglie fanno meno ricorso ai propri risparmi, ma allo stesso tempo non riescono a farli aumentare così come avveniva nel periodo pre-crisi. Tuttavia, l’Abi è ottimista, fino a parlare di chiara uscita dalla recessione e ripresa economica.
Questa visione positiva è da imputare principalmente alla ripresa del meccanismo di erogazione dei prestiti che vede le imprese come le sole protagoniste, con una crescita che ha superato l’11,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e in modo notevolmente minore anche il credito al consumo, che è tornato in positivo, anche se ha messo a segno una ripresina di un solo punto percentuale. In entrambi i casi a sostenere un ritorno al finanziamento, oltre a politiche meno severe adottate dalle banche per le valutazioni, anche il subentro di tassi di interesse meno elevati, scesi ancora, attestandosi ad un 2,10% (rispetto al 2,17% medio del trimestre precedente).
Segno più su prestiti ai privati, mutui e sofferenze
Ottimistiche, infine, anche le valutazioni dei dati sull’erogazione dei prestiti a famiglie e privati, che pur rimanendo negativa lo è in modo quasi impercettibile, con un modestissimo -0,1%, in miglioramento rispetto allo -0,6% del trimestre precedente. Un discorso a parte meritano invece i mutui, per i quali la crescita delle erogazioni ha superato la soglia del 60%.
Non bisogna, tuttavia, trascurare il fatto che le sofferenze bancarie sono ancora una volta aumentate a maggio, il che sta a dimostrare che la situazione economica è in peggioramento per la maggior parte delle famiglie e delle imprese (anche se è soprattutto sui privati che il dato è fortemente negativo).