Pomeriggio di follia oggi a Secondigliano, quartiere della periferia nord di Napoli, dove un uomo ha imbracciato il proprio fucile a pompa e ha prima ucciso il fratello e la cognata e poi aperto il fuoco sui passanti, uccidendone due e ferendone 6.
Il motivo della sparatoria, ancora da accertare, sarebbe da ricercare nei dissapori familiari che, secondo alcuni presenti, persistevano da diversi anni tra i due fratelli e che avrebbero portato il 48enne infermiere alla carneficina di oggi pomeriggio. In particolare la lite sarebbe nata da un futile motivo: dei panni stesi nel terrazzino.
L’infermiere, dipendente dell’ospedale Cardarelli di Napoli ha utilizzato uno dei suoi fucili, tutti regolarmente custoditi, che usa durante le frequenti battute di caccia e di tiro a segno sia per sparare al fratello e alla cognata, sia per freddare dal balcone di casa sua il tenente della polizia municipale 60enne e un fioraio di 59 anni, entrambi vicini di casa dell’infermiere.
L’uomo sarebbe stato convinto a costituirsi da un operatore del 113, dopo una telefonata lunga 40 minuti, prima di uscire ed essere preso in carico da poliziotti e carabinieri che a decine avevano circondato il palazzo di via Miano.
I feriti sono 6 e solo uno di loro sarebbe in gravi condizioni, si tratta di un agente della polizia municipale colpito da un proiettile alla gola mentre cercava di fermare le automobili affinché i passanti non venissero colpiti dai colpi del fucile dell’infermiere. Gli altri feriti sarebbero due passanti, due poliziotti e un carabiniere, per fortuna nessuno di loro in pericolo di vita.
Il sindaco De Magistris ha parlato di una “tragedia enorme” per Napoli e ha proclamato il lutto cittadino, annullando anche tutte le manifestazioni previste domani in città, una delle quali prevedeva la presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi.