Con il suo messaggio 494/2016 l’Inps ha voluto fare un po’ di chiarezza in merito alla compatibilità del lavoro accessorio e la Naspi: l’istituto previdenziale afferma che le prestazioni integrative del salario e le indennità di disoccupazione sono cumulabili con i voucher lavoro entro il limite dei 3.000 euro (importo che potrà essere rivalutato annualmente sulla base delle variazioni dell’indice Istat dei prezzi al consumo).
Voucher lavoro: cosa sono e quando possono essere usati
In altre parole chi percepisce la Naspi non è tenuto a comunicare in via preventiva all’Inps i compensi derivanti dallo svolgimento di un lavoro accessorio, purché questi non superino i 3.000 euro. Con il termine lavoro accessorio si intendono quelle prestazioni non regolamentate dai tradizionali contratti; nel tempo questo tipo di collaborazioni sono diventate abbastanza diffuse, quindi, per evitare che sfocino nel cosiddetto lavoro nero, per il pagamento sono stati introdotti i voucher lavoro. Nell’arco di un anno e considerando la totalità dei committenti, il limite massimo dei compensi generati da queste prestazioni di lavoro accessorio è di 7.000 euro (ovvero 9.333 euro lordi). Per ogni committente il limite massimo è di 2.000 euro netti nell’arco dei dodici mesi.
I voucher, chiamati anche buoni lavoro, sono disponibili in tagli da 10, 20 e 50 euro lordi, dai quali vengono detratti il 13% per i contributi alla gestione separata Inps, il 7% per l’assicurazione Inail e il 5% per la gestione del servizio. La somma incassata dal lavoratore occasionale mediante voucher è esentasse, non intacca lo status di disoccupato o inoccupato ed è cumulabile con altri trattamenti pensionistici. I buoni lavoro possono essere cartacei (in questo caso vengono consegnati direttamente da datore di lavoro al prestatore d’opera, che dovrà incassarli entro 24 mesi presso un ufficio postale) oppure telematici (erogati dall’Inps e accreditati su una particolare carta prepagata oppure con un bonifico).
Il messaggio dell’Inps: i buoni lavoro sono cumulabili con la Naspi fino a 3.000 euro
Come detto, se il totale dei compensi derivanti da lavoro accessorio non supera i 3.000 euro, il beneficario di Naspi non deve fare comunicazione preventiva all’Inps, ma se questo limite viene superato le cose cambiano e scatta l’applicazione della disciplina ordinaria in merito alla compatibilità e cumulabilità parziale della retribuzione e dell’indennità di disoccupazione. Chi percepisce la Naspi è tenuto a comunicare all’Inps il compenso dell’attività di lavoro accessorio entro un mese dall’inizio dell’attività stessa. L’istituto precisa che la comunicazione deve essere trasmessa prima che il compenso superi la soglia dei 3.000 euro, altrimenti si va incontro alla decadenza dell’indennità Naspi.
Salve,
se invece le prestazioni occasionali mi vengono pagate non tramite voucher ma con ritenuta del 20%?